Recensione
Library War
4.0/10
Recensione di Ioria di Leo
-
Bocciato!
Leggendo la sinossi, mi aspettavo una trama originale e intrigante, in cui non sarebbero mancati gli spunti per riflettere su tematiche trattate da sempre meno opere. Mi aspettavo dunque una trama che, sulla falsariga del celebre romanzo di Bradbury, 'Fahrenheit 451', a cui l'opera apparentemente sembra volersi richiamare, rivisitasse, magari un minimo, in chiave moderna le questioni trattate dallo scrittore statunitense.
Purtroppo mi son dovuto ricredere sin da subito, poiché è bene sottolineare che 'Library Wars' non segue altro che i ritmi della commedia, e non ha la minima volontà di sviluppare tematiche che è lecito aspettarsi. Ed è per questo motivo che non si intravede un minimo di critica da parte dell'autrice, e il tutto viene trattato con una banalità tale da risultare per certi versi assurdo. In ogni occasione non si avverte minimamente quel senso di pericolo che una guerra dovrebbe inevitabilmente suscitare. A partire dalle battaglie tra le due fazioni, una che rivendica la censura e l'altra che si vuole opporre, nessuno scontro rimane memorabile o, quanto meno, degno di nota. Inoltre, i personaggi non sembrano avere la consapevolezza di quanto stia accadendo e dei possibili risvolti che la distruzione dei libri potrebbe portare, poiché inscenano figure da commedia grottesca in uno scenario di tutt'altro genere.
Il risultato? La drammaticità pari a zero e quell'ombra beffarda che pervade i personaggi copre ciò su cui la storia è costruita, rendendo ridicolo tutto quello che accade.
Riassumendo, l'opera si sviluppa, seppur lentamente, sul rapporto sentimentale tra i due protagonisti e i personaggi secondari, lasciando completamente anonima la questione legata alla censura e le possibili riflessioni a cui l'autrice avrebbe potuto dar voce, creando qualcosa di diverso.
Peccato...
Leggendo la sinossi, mi aspettavo una trama originale e intrigante, in cui non sarebbero mancati gli spunti per riflettere su tematiche trattate da sempre meno opere. Mi aspettavo dunque una trama che, sulla falsariga del celebre romanzo di Bradbury, 'Fahrenheit 451', a cui l'opera apparentemente sembra volersi richiamare, rivisitasse, magari un minimo, in chiave moderna le questioni trattate dallo scrittore statunitense.
Purtroppo mi son dovuto ricredere sin da subito, poiché è bene sottolineare che 'Library Wars' non segue altro che i ritmi della commedia, e non ha la minima volontà di sviluppare tematiche che è lecito aspettarsi. Ed è per questo motivo che non si intravede un minimo di critica da parte dell'autrice, e il tutto viene trattato con una banalità tale da risultare per certi versi assurdo. In ogni occasione non si avverte minimamente quel senso di pericolo che una guerra dovrebbe inevitabilmente suscitare. A partire dalle battaglie tra le due fazioni, una che rivendica la censura e l'altra che si vuole opporre, nessuno scontro rimane memorabile o, quanto meno, degno di nota. Inoltre, i personaggi non sembrano avere la consapevolezza di quanto stia accadendo e dei possibili risvolti che la distruzione dei libri potrebbe portare, poiché inscenano figure da commedia grottesca in uno scenario di tutt'altro genere.
Il risultato? La drammaticità pari a zero e quell'ombra beffarda che pervade i personaggi copre ciò su cui la storia è costruita, rendendo ridicolo tutto quello che accade.
Riassumendo, l'opera si sviluppa, seppur lentamente, sul rapporto sentimentale tra i due protagonisti e i personaggi secondari, lasciando completamente anonima la questione legata alla censura e le possibili riflessioni a cui l'autrice avrebbe potuto dar voce, creando qualcosa di diverso.
Peccato...