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7.0/10
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Sakura Mamiya è una ragazza in grado di vedere gli spiriti.
E' in queste circostanze che conosce Rinne, shinigami adolescente con cui inizierà la sua personale avventura.

Ultima fatica della Regina Rumiko Takahashi, "Kioukay no Rinne" abbandona le venature più serie di Inuyasha per tornare al genere che ha reso famosa la mangaka giapponese: la commedia degli equivoci.
Il manga rappresenta infatti il classico romanzo corale takahashiano, dove una moltitudine di personaggi dà corpo ad un'opera in cui a farla da padrone è il divertimento, molto più che la trama in sé.

Classico rumikiano, dunque? Magari!
E si, perché "Rinne", con tutta la bontà, non è "Ranma 1/2", né "Lamù", né, "Maison Ikkoku".
Si avverte, in altre parole, la stanchezza dell'autrice, che non confeziona un prodotto particolarmente innovativo. L'effetto di "già visto", insomma, si percepisce spesso, togliendo ai fan dell'autrice quella carica di umorismo originale che le sue altre creature ci avevano così spesso regalato.
"Brutta copia di Ranma" è una definizione certo troppo ingenerosa, che però rende l'idea di ciò a cui si va incontro.

Posto che non stiamo, allora, parlando di un manga che ti tiene col fiato sospeso, né di un capolavoro della comicità, "Rinne" resta tuttavia, per chi apprezza l'autrice, un prodotto godibile.
Molto leggero - a volte anche troppo - perfetto per staccare dopo una giornata di stress.
Una lettura non impegnativa che aiuta a rilassarsi e distrarsi un po' dai problemi quotidiani.
Un intermezzo piacevole tra letture più impegnate.
Non un'opera d'arte, insomma, ma neanche robaccia da buttare via.

Da un punto di vista più strutturale, il principale punto di forza di questo fumetto è, a mio avviso, la vera e propria cifra di tutta l'opera omnia takahashiana: i personaggi.
Chi conosce l'autrice sa che nei suoi scritti non c'è mai un unico protagonista autosufficiente, ma sono presenti, al contrario, moltissimi "characters" con un ruolo grande o piccolo, ma comunque fondamentale.
Ogni protagonista ha delle caratteristiche ben definite e diventa, pertanto, indimenticabile, pur all'interno di opere molto lunghe e ricche di comparse.
Anche da questo punto di vista, peraltro, l'effetto deja vu si fa sentire, pur senza rovinare la tenuta complessiva del manga.

Come in tutti i fumetti della Regina, l'evoluzione nel disegno tra il primo e l'ultimo volume è notevole, restando in linea con lo stile semplice e - perciò - sempre facilmente comprensibile dell'autrice.

L'edizione italiana è curata dalla Star Comics e rispetta i canoni della casa editrice: niente pagine a colori, prezzo contenuto, ottime traduzioni.

Complessivamente, mi sento di consigliare "Rinne" ai fan di Rumiko e a chi è in cerca di una lettura poco impegnativa, senza troppe aspettative.