Recensione
Miyo - Un amore felino
7.0/10
"Ah, quanto vorrei essere un gatto..."
È difficile negare di averlo pensato, quando si vedono quelle palle di pelo spaparanzate al sole o sul divano di casa. Miyo Sasaki, la protagonista del film, lo capisce benissimo. Lasciata da sua madre, con una nuova matrigna in casa, la ragazza reagisce alla difficile situazione familiare dedicandosi anima e corpo al suo rapporto con Kento Hinode, un compagno di classe per cui ha una cotta. Sulla strada per la scuola lei cerca sempre di sorprenderlo con un "Hinode Sunrise", ma lui non le dà corda. La stravaganza della ragazza spinge i suoi coetanei a soprannominarla "Muge", Miss Ultra Gaga and Enigmatic. Miyo ha un segreto: durante un festival, uno strano essere con le sembianze di un "maneki neko" (gatto della fortuna) le ha donato una maschera che, se indossata, le permette di trasformarsi in un gatto, e la ragazza ne approfitta per legare con Hinode, che nomina il micio "Taro", come il cane di famiglia ormai defunto, e si confida con esso, ignaro della sua vera identità.
"A Whisker Away", il titolo inglese ("A un baffo di distanza"), suggerisce abbastanza chiaramente il tema della storia. Miyo vuole avvicinarsi a Hinode e al contempo fuggire dalla propria situazione familiare, ma fino a che punto è disposta a spingersi? Diventare un gatto non è una cosa priva di rischi, come la ragazza scoprirà nel corso della storia. Una maschera, per quanto realistica, non permette di rivelare la parte più intima di sé. Hinode è espansivo con il micio e freddo con la ragazza, il che la pone di fronte a un dilemma: rivelarsi e rischiare di perderlo oppure tenere il segreto e non potersi mai aprire del tutto?
Dal punto di vista tecnico, i character design sono nella media, non brutti ma nemmeno degni di nota. Le animazioni e gli sfondi tengono una qualità costante per l'intera durata del film. I personaggi non hanno grande originalità e alla fine solo i due protagonisti vengono approfonditi a un livello accettabile, gli altri sono quasi anonimi (come gli spaventapasseri che la ragazza vede al posto delle persone quando è particolarmente tesa), a parte l'amica di Miyo e la matrigna che cerca continuamente di formare un rapporto di amicizia con la figliastra. La trama è abbastanza semplice, ma alcune tematiche avrebbero potuto essere sviluppate meglio, per dare maggiore profondità all'opera.
Piacevole da vedere, ma non stra-consigliato a chi vuole qualcosa di più di una love story tra due ragazzi, per quanto tenera.
È difficile negare di averlo pensato, quando si vedono quelle palle di pelo spaparanzate al sole o sul divano di casa. Miyo Sasaki, la protagonista del film, lo capisce benissimo. Lasciata da sua madre, con una nuova matrigna in casa, la ragazza reagisce alla difficile situazione familiare dedicandosi anima e corpo al suo rapporto con Kento Hinode, un compagno di classe per cui ha una cotta. Sulla strada per la scuola lei cerca sempre di sorprenderlo con un "Hinode Sunrise", ma lui non le dà corda. La stravaganza della ragazza spinge i suoi coetanei a soprannominarla "Muge", Miss Ultra Gaga and Enigmatic. Miyo ha un segreto: durante un festival, uno strano essere con le sembianze di un "maneki neko" (gatto della fortuna) le ha donato una maschera che, se indossata, le permette di trasformarsi in un gatto, e la ragazza ne approfitta per legare con Hinode, che nomina il micio "Taro", come il cane di famiglia ormai defunto, e si confida con esso, ignaro della sua vera identità.
"A Whisker Away", il titolo inglese ("A un baffo di distanza"), suggerisce abbastanza chiaramente il tema della storia. Miyo vuole avvicinarsi a Hinode e al contempo fuggire dalla propria situazione familiare, ma fino a che punto è disposta a spingersi? Diventare un gatto non è una cosa priva di rischi, come la ragazza scoprirà nel corso della storia. Una maschera, per quanto realistica, non permette di rivelare la parte più intima di sé. Hinode è espansivo con il micio e freddo con la ragazza, il che la pone di fronte a un dilemma: rivelarsi e rischiare di perderlo oppure tenere il segreto e non potersi mai aprire del tutto?
Dal punto di vista tecnico, i character design sono nella media, non brutti ma nemmeno degni di nota. Le animazioni e gli sfondi tengono una qualità costante per l'intera durata del film. I personaggi non hanno grande originalità e alla fine solo i due protagonisti vengono approfonditi a un livello accettabile, gli altri sono quasi anonimi (come gli spaventapasseri che la ragazza vede al posto delle persone quando è particolarmente tesa), a parte l'amica di Miyo e la matrigna che cerca continuamente di formare un rapporto di amicizia con la figliastra. La trama è abbastanza semplice, ma alcune tematiche avrebbero potuto essere sviluppate meglio, per dare maggiore profondità all'opera.
Piacevole da vedere, ma non stra-consigliato a chi vuole qualcosa di più di una love story tra due ragazzi, per quanto tenera.