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8.5/10
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Nonostante un inizio un po' zoppicante, basato anche, forse, su un accenno di idea di base (e che ricorda vagamente "La zona morta" di Stephen King, chissà che non sia una specie di citazione), Kei Sanbe riesce poi a costruire un thriller poliziesco avvincente, riguardante il rapimento e l'assassinio di alcuni bambini. Il protagonista procede nel tentativo di smascherare il serial killer cercando anche di prevenirne i delitti: lo fa tramite il suo potere (non propriamente controllato) di viaggiare indietro nel tempo!

La caratterizzazione dei personaggi, la loro curata e dettagliata psicologia, le "inquadrature" delle tavole ed i continui colpi di scena tengono incollati alla lettura fino all'ultima risolutiva pagina.

I disegni sono quelli inconfondibili di Sanbe, caratterizzati da una tratto forse un po' "grossolano" rispetto ad altri autori, ma con tavole e prospettive di sicuro impatto che personalmente ritengo efficacissime.

Molto bello.