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8.0/10
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"Baoh" è un film OAV, prodotto nel 1989 dallo studio Pierrot, tratto dall'omonimo manga di Hiroiko Araki, noto padre della celeberrima saga "Le bizzarre avventure di JoJo".

La prima cosa che mi è saltata agli occhi è stato il comparto tecnico che, per essere del 1989, risulta ugualmente godibile e senza eccessivi cali per tutto il corso del film. Certamente "Baoh" risente molto dell'epoca di cui è figlio, dall'incipit, allo sviluppo, alla tipologia di personaggi.

Nel giovane Ikuro Hashizawa è stato impiantato un parassita di nome Baoh, da una organizzazione chiamata Dres. Il parassita rende il ragazzo quasi invincibile, permettendogli di trasformarsi in uno stadio più evoluto dell'essere umano e Dres vuole servirsene per governare il mondo. Ma Ikuro fugge insieme ad un'altra ragazzina dai poteri sovrannaturali di nome Sumire, diventando così ricercati da parte del Dres. Il tutto scorre in maniera un po' troppo frettolosa, ma ci lascia diversi spunti interessanti. L'amore che prova Sumire per Ikuro, l'umanità di Ikuro pur trasformandosi in un mostro, rendono Baoh un film non così troppo superficiale come spesso si dice.

Abbiamo diversi scontri e la violenza è abbastanza elevata. Le deformazioni del cranio, gli occhi fuori dalle orbite e gli smembramenti ricordano tanto un Ken Il Guerriero rivisitato in chiave fantascientifica (con accezione positiva). Ben riuscite anche le colonne sonore e le scene con ending finale, che si sposano perfettamente col tipo di finale. Consiglio la visione a tutti gli amanti dello shonen classico, in particolare per i fan di Araki, questa è una perla imperdibile.