Recensione
One Piece
8.0/10
Scrivere questa recensione non è facile, stiamo parlando di un manga che ha fatto la storia per l’enorme impatto che ha avuto in Giappone e non solo, infatti One Piece è ad oggi il manga più venduto in assoluto. È un’opera che, per via della sua lunghezza, è andata in contro ad innumerevoli mutazioni e cambi di stile. Se infatti partiamo da una lettura molto leggera e spensierata dei primi 10 volumi, progressivamente l’autore va ad alzare l’asticella della complessità della trama mano mano che la storia prosegue, rendendo la trama assai ingarbugliata ed intrigante, sorretta grazie alla formazione di un worldbuilding unico nel suo genere. Il manga parte dall’essere una storia di avventura spensierata, per poi diventare progressivamente fantapolitica ed epica. I personaggi non sono molto caratterizzati, nel senso che non hanno un grado di complessità psicologica che si può trovare in tanti altri shonen, ma questo no pregiudica la validità di essi, infatti l’autore sceglie di renderli poco profondi perché comunque stiamo parlando di un manga principalmente comico, e quindi bisogna giocare sulla semplicità e sul grottesco, puntando molto sullo stravagante character design dei personaggi, che infatti è uno dei punti forti di questa opera. La ricchezza di ambientazione è un’altra nota di merito che mette d’accordo tutti, infatti ogni location trasuda fantasia, miglior pregio dell’autore. Le tematiche non sono affrontate quasi mai in maniera matura, ma comunque sono presenti in gran numero. Adesso arriviamo ai punti dolenti della recessione, ossia i numerosi difetti di quest’opera: quando un autore ha a che fare con un’opra così tanto lunga e complessa, inevitabilmente incappa in problematiche di gestione della stessa, che vengono oltretutto accentuate maggiormente dalla difficoltà che l’autore ha nell’affrontare la serializzazione settimanale per tanti e tanti anni, senza prendersi lunghe pause per ristorarsi. Infatti il deterioramento fisico e psicologico dell’autore, nonché il poco tempo a disposizione per scrivere una buona sceneggiatura, hanno fatto si che negli ultimi 24 volumi ci sia stato un progressivo calo di qualità, sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista della sceneggiatura. Parliamoci chiaro, One Piece non è mai stato perfetto sotto il punto di vista della sceneggiatura, infatti gli archi narrativi presentano spesso forzature e buchi di trama più o meno gravi, ma negli ultimi 24 volumi questi difetti sono aumentati di numero, in maniera progressiva e spropositata, ed oltre a questi sono subentrati problemi inerenti la gestione dei personaggi e della regia. Pertanto nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, One Piece è in un periodo di forte calo. Tuttavia io lo consiglio caldamente perché comunque stiamo parlando di uno dei capisaldi del fumetto mondiale, nonché una storia godibilissima ed intrigante.