Recensione
Recensione di Marco Senpai
-
"Steins;Gate: Linear Bounded Phenogram" spin-off dedicato al secondo capitolo della saga "Science Adventure", che si distingue dagli altri per la tematica dei viaggi nel tempo. Il titolo in questione sfrutta ancora questo elemento, ma portandolo all'estremo.
L'opera si suddivide in archi narrativi, ambientati in linee di universo parallele, sconnessi tra di loro, eccezion fatta per il primo e l'ultimo che, al contrario, costituiscono un unicum. Dopo aver concluso i due episodi dedicati al protagonista risulta possibile sbloccare il true ending.
Ogni percorso viene narrato da un differente personaggio del cast principale di "Steins;Gate". Questo rappresenta decisamente un punto di forza, dato che nell'originale la prospettiva non si discosta mai da quella del protagonista, a differenza delle restanti "Science Adventure". Proprio per questo motivo il prodotto si dimostra estremamente interessante, infatti permette di approfondire i comprimari della famosa visual novel fantascientifica.
Le route di Braun e Daru risultano le più avvincenti tra quelle proposte, in quanto sono dedicate interamente a personaggi maschili, fattore abbastanza insolito considerando il genere di appartenenza. Significativi e degni di menzione anche i capitoli dedicati a Lukako e Mayuri, che sembrano una sorta di sequel spirituale dei rispettivi finali del primo "Steins;Gate". In generale tutte le vicende narrate rispecchiano lo spirito del romanzo visivo da cui hanno preso ispirazione, ponendo sempre una certa attenzione sul messaggio dei sentimenti dell'uomo, considerati ricordi che valicano i tempi.
Purtroppo, il titolo, seppure offre una caratterizzazione aggiuntiva ai personaggi secondari del cast di "Steins;Gate", non aggiunge nulla di rilevante a livello di trama. Tuttavia, i temi maturi e i toni seri lo rendono un'esperienza sicuramente superiore rispetto un "Steins;Gate: My Darling's Embrace", ovvero uno spin-off dating sim che si focalizza sempre sulla caratterizzazione dei personaggi.
Sul versante tecnico "Linear Bounded Phenogram" non si allontana dal suo predecessore, Huke continua a sorprendere il videogiocatore con il suo stile unico e particolarmente originale. Anche il comparto sonoro si mantiene su altissimi livelli, dopotutto Takeshi Abo riesce a raffigurare al meglio sia le scene spensierate che i momenti di pathos.
Nonostante si tratti di un capitolo minore della celebre serie "Science Adventure", "Linear Bounded Phenogram" è un'esperienza dai toni maturi che inquadra il cast di "Steins;Gate" in scenari alternativi. Si attesta, comunque, su un livello qualitativo leggermente inferiore rispetto ad altri videogiochi secondari del franchise; come "Steins;Gate 0" e "Robotics;Notes DaSH" che vanno ad ampliare il true ending del loro predecessore. Tuttavia, se si ha apprezzato le precedenti opere del filone, "Steins;Gate: Linear Bounded Phenogram" è uno spin-off assolutamente consigliato.
L'opera si suddivide in archi narrativi, ambientati in linee di universo parallele, sconnessi tra di loro, eccezion fatta per il primo e l'ultimo che, al contrario, costituiscono un unicum. Dopo aver concluso i due episodi dedicati al protagonista risulta possibile sbloccare il true ending.
Ogni percorso viene narrato da un differente personaggio del cast principale di "Steins;Gate". Questo rappresenta decisamente un punto di forza, dato che nell'originale la prospettiva non si discosta mai da quella del protagonista, a differenza delle restanti "Science Adventure". Proprio per questo motivo il prodotto si dimostra estremamente interessante, infatti permette di approfondire i comprimari della famosa visual novel fantascientifica.
Le route di Braun e Daru risultano le più avvincenti tra quelle proposte, in quanto sono dedicate interamente a personaggi maschili, fattore abbastanza insolito considerando il genere di appartenenza. Significativi e degni di menzione anche i capitoli dedicati a Lukako e Mayuri, che sembrano una sorta di sequel spirituale dei rispettivi finali del primo "Steins;Gate". In generale tutte le vicende narrate rispecchiano lo spirito del romanzo visivo da cui hanno preso ispirazione, ponendo sempre una certa attenzione sul messaggio dei sentimenti dell'uomo, considerati ricordi che valicano i tempi.
Purtroppo, il titolo, seppure offre una caratterizzazione aggiuntiva ai personaggi secondari del cast di "Steins;Gate", non aggiunge nulla di rilevante a livello di trama. Tuttavia, i temi maturi e i toni seri lo rendono un'esperienza sicuramente superiore rispetto un "Steins;Gate: My Darling's Embrace", ovvero uno spin-off dating sim che si focalizza sempre sulla caratterizzazione dei personaggi.
Sul versante tecnico "Linear Bounded Phenogram" non si allontana dal suo predecessore, Huke continua a sorprendere il videogiocatore con il suo stile unico e particolarmente originale. Anche il comparto sonoro si mantiene su altissimi livelli, dopotutto Takeshi Abo riesce a raffigurare al meglio sia le scene spensierate che i momenti di pathos.
Nonostante si tratti di un capitolo minore della celebre serie "Science Adventure", "Linear Bounded Phenogram" è un'esperienza dai toni maturi che inquadra il cast di "Steins;Gate" in scenari alternativi. Si attesta, comunque, su un livello qualitativo leggermente inferiore rispetto ad altri videogiochi secondari del franchise; come "Steins;Gate 0" e "Robotics;Notes DaSH" che vanno ad ampliare il true ending del loro predecessore. Tuttavia, se si ha apprezzato le precedenti opere del filone, "Steins;Gate: Linear Bounded Phenogram" è uno spin-off assolutamente consigliato.