Recensione
Ho amato ogni volume di quest'opera, nonostante la scarsa qualità del lavoro della Star Comics nell'adattamento/traduzione degli ultimi 10-15 volumi, alcuni dei quali presentavano anche difetti di stampa tali da richiederne la sostituzione.
Purtroppo GS Mikami, in Italia, è uscito in un momento il cui il mercato dei manga era enormemente saturo di altre opere meritevoli d'acquisto e non ha ricevuto la fama che avrebbe meritato.
Opera prima di Takashi Shiina, denota sin da subito una trama per lo più verticale, con rari archi orizzontali dalla durata media di 6-7 capitoli, volti a portare nuovi personaggi nella continuity o a caratterizzare la crescita della protagonista e dei due deuteragonisti.
Reiko Mikami è un'avida e spesso disonesta esorcista, dalla fortissima personalità e che, con l'andare della storia, riuscirà a smussare la venalità socializzando e interagendo con l'enorme cast di personaggi secondari, grazie anche a Tadao e O-Kinu.
Il primo dei due, Tadao Yokoshima, che pian piano assumerà i connotati di vero e proprio co-protagonista, è uno squallido e insignificante zerbino/aiutante di Mikami, spesso convinto al lavoro dalle promesse mai mantenute della titolare a sfondo sessuale, e che, col passare della storia, dimostra un'attitudine impensabile al lavoro di esorcista, finendo per diventarlo a pieno merito.
La seconda, O-Kinu, è una fantasma che non riesce ad ascendere nel Nirvana, e perciò si unisce ai protagonisti come tuttofare. La ragazza, dolce e ingenua, all'inizio non viene approfondita come personaggio - rimanendo una perfetta spalla comica per Reiko e Tadao, ma una serie di tragiche vicende portano all'approfondimento del suo carattere e all'avere una parte abbastanza importante nel proseguimento della storia.
Caratteristica principale del manga è sicuramente un'inesauribile e innata verve comica, sicuramente frutto dell'ispirazione data dai primi manga della Takahashi come Uruseiyatsura e il suo contemporaneo Ranma 1/2, e dei quali ricalca tutti i crismi aggiungendo, però, una crescita dei personaggi che nelle opere della Sensei Rumiko si avverte meno evidentemente.
Per fare un esempio concreto, mentre Ataru Moroboshi non cresce, né moralmente né sentimentalmente, nel corso della storia - arrivando a comprendere solo alla fine la reale importanza che per lui ha Lamù, ma senza lieti fini, invece Tadao Yokoshima perde, man mano che avanza la storia, quell'aura da sfigato inutile che lo caratterizza all'inizio, divenendo affidabile e stimato da tutti. Ma non voglio spoilerare troppo.
Un'opera, nel complesso, che è invecchiata benissimo e che a distanza di trent'anni dall'esordio riesce a far ridere fino alle lacrime e, allo stesso tempo, appassionare come poche.
Da leggere.
Purtroppo GS Mikami, in Italia, è uscito in un momento il cui il mercato dei manga era enormemente saturo di altre opere meritevoli d'acquisto e non ha ricevuto la fama che avrebbe meritato.
Opera prima di Takashi Shiina, denota sin da subito una trama per lo più verticale, con rari archi orizzontali dalla durata media di 6-7 capitoli, volti a portare nuovi personaggi nella continuity o a caratterizzare la crescita della protagonista e dei due deuteragonisti.
Reiko Mikami è un'avida e spesso disonesta esorcista, dalla fortissima personalità e che, con l'andare della storia, riuscirà a smussare la venalità socializzando e interagendo con l'enorme cast di personaggi secondari, grazie anche a Tadao e O-Kinu.
Il primo dei due, Tadao Yokoshima, che pian piano assumerà i connotati di vero e proprio co-protagonista, è uno squallido e insignificante zerbino/aiutante di Mikami, spesso convinto al lavoro dalle promesse mai mantenute della titolare a sfondo sessuale, e che, col passare della storia, dimostra un'attitudine impensabile al lavoro di esorcista, finendo per diventarlo a pieno merito.
La seconda, O-Kinu, è una fantasma che non riesce ad ascendere nel Nirvana, e perciò si unisce ai protagonisti come tuttofare. La ragazza, dolce e ingenua, all'inizio non viene approfondita come personaggio - rimanendo una perfetta spalla comica per Reiko e Tadao, ma una serie di tragiche vicende portano all'approfondimento del suo carattere e all'avere una parte abbastanza importante nel proseguimento della storia.
Caratteristica principale del manga è sicuramente un'inesauribile e innata verve comica, sicuramente frutto dell'ispirazione data dai primi manga della Takahashi come Uruseiyatsura e il suo contemporaneo Ranma 1/2, e dei quali ricalca tutti i crismi aggiungendo, però, una crescita dei personaggi che nelle opere della Sensei Rumiko si avverte meno evidentemente.
Per fare un esempio concreto, mentre Ataru Moroboshi non cresce, né moralmente né sentimentalmente, nel corso della storia - arrivando a comprendere solo alla fine la reale importanza che per lui ha Lamù, ma senza lieti fini, invece Tadao Yokoshima perde, man mano che avanza la storia, quell'aura da sfigato inutile che lo caratterizza all'inizio, divenendo affidabile e stimato da tutti. Ma non voglio spoilerare troppo.
Un'opera, nel complesso, che è invecchiata benissimo e che a distanza di trent'anni dall'esordio riesce a far ridere fino alle lacrime e, allo stesso tempo, appassionare come poche.
Da leggere.