Recensione
Transformers Victory
2.5/10
Recensione di Commander Prime
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Ho molto apprezzato la serie precedente, "Masterforce". Che è leggerina e con i suoi bei difettucci, ma ha una sua freschezza molto positiva ed è anche formativa.
"Victory" dal canto suo ne rappresenta un falso seguito. Ci solo alcune scene con Commander-Ginrai, che servono a farci vedere che si congeda, perché ha il suo settore da sistemare. Mentre nel nostro ci pensa il Comandante Victory (nome preso dal titolo), che sconfigge i nemici macchiette con la sua spada magica che lancia raggi e saette. Ma non ci sono i fucili per quelli?
Oh, non diranno apertamente che la spada è magica, ma, tagliando corto, è quello che è. Vengono pure messe in ridicolo le armi da fuoco. Per questi cosi, un'arma da taglio tipo spada o ascia è meglio di un grosso revolver. Ridicolo.
Ma più ridicolo ancora è il primo confronto: i cattivi arrivano nella cittadina dei buoni e cominciano a sparare a tutto. Detta così, non sembra ci sia nulla di strano. Ma, se vi dico che questa città a dimensioni Transformers è una cittadina del Far West americano? Le case sono camuffate, un po' più moderne, ma quelle sono. E la prima immagine inquadra una bella chiesa di legno. Transformers credenti, è una bella idea. Ma qui non ci sono Transformers così, è solo per fare la scena. Poi arriva Commander Victory e si piazza in mezzo alla strada. I cattivi gli sparano addosso come matti, ma non gli fanno nemmeno il solletico. Poi lui estrae lo spadone. E anche loro tirano fuori le spade e poi fanno a botte con quelle.
E meno male che i Transformers erano nati coi fucili e i missili. Qui si torna all'età del bronzo.
Poi abbiamo altri cattivi che attaccano in sella a dinosauri che sembrano di carne e parlanti. Sembrano più mostri biologici che robot. E un sacco di sequenze comico-demenziali. Che possono divertire, non i bambini, ma solo chi ha il QI nullo.
Per "Victory" devo assolutamente evidenziare una bella cosa, il design dei robot della serie. E anche come si trasformano. Siamo totalmente dentro ai super robot. Gente, qui sarebbero Transformers, non Mechander. L'unica differenza è che qui 'sti cosi non hanno bisogno di un pilota. Mi era venuta la curiosità di sapere se finiva come nel manga. Direi di no. Almeno l'ho visto fare dei bei danni sparando in versione aeroplano spaziale.
Se fosse una serie sui super robot, avrei potuto valutarla un po' meglio. Ma qui si tradisce pesantemente il concetto e lo stile dei Transformers.
Aria, aria.
"Victory" dal canto suo ne rappresenta un falso seguito. Ci solo alcune scene con Commander-Ginrai, che servono a farci vedere che si congeda, perché ha il suo settore da sistemare. Mentre nel nostro ci pensa il Comandante Victory (nome preso dal titolo), che sconfigge i nemici macchiette con la sua spada magica che lancia raggi e saette. Ma non ci sono i fucili per quelli?
Oh, non diranno apertamente che la spada è magica, ma, tagliando corto, è quello che è. Vengono pure messe in ridicolo le armi da fuoco. Per questi cosi, un'arma da taglio tipo spada o ascia è meglio di un grosso revolver. Ridicolo.
Ma più ridicolo ancora è il primo confronto: i cattivi arrivano nella cittadina dei buoni e cominciano a sparare a tutto. Detta così, non sembra ci sia nulla di strano. Ma, se vi dico che questa città a dimensioni Transformers è una cittadina del Far West americano? Le case sono camuffate, un po' più moderne, ma quelle sono. E la prima immagine inquadra una bella chiesa di legno. Transformers credenti, è una bella idea. Ma qui non ci sono Transformers così, è solo per fare la scena. Poi arriva Commander Victory e si piazza in mezzo alla strada. I cattivi gli sparano addosso come matti, ma non gli fanno nemmeno il solletico. Poi lui estrae lo spadone. E anche loro tirano fuori le spade e poi fanno a botte con quelle.
E meno male che i Transformers erano nati coi fucili e i missili. Qui si torna all'età del bronzo.
Poi abbiamo altri cattivi che attaccano in sella a dinosauri che sembrano di carne e parlanti. Sembrano più mostri biologici che robot. E un sacco di sequenze comico-demenziali. Che possono divertire, non i bambini, ma solo chi ha il QI nullo.
Per "Victory" devo assolutamente evidenziare una bella cosa, il design dei robot della serie. E anche come si trasformano. Siamo totalmente dentro ai super robot. Gente, qui sarebbero Transformers, non Mechander. L'unica differenza è che qui 'sti cosi non hanno bisogno di un pilota. Mi era venuta la curiosità di sapere se finiva come nel manga. Direi di no. Almeno l'ho visto fare dei bei danni sparando in versione aeroplano spaziale.
Se fosse una serie sui super robot, avrei potuto valutarla un po' meglio. Ma qui si tradisce pesantemente il concetto e lo stile dei Transformers.
Aria, aria.