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8.0/10
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È proprio vero che l’adolescenza è un’età di desideri e di paure. Bisogna affrontarla e prenderla come un’occasione per conoscersi. Così si diventa grandi.

“Toradora!” racconta attraverso lo spaccato di vita dei protagonisti dell’ultimo anno delle scuole superiori una rom-com scolastica slice of life di rara delicatezza, confrontata con altre opere del genere che ho potuto vedere o leggere.

Inizialmente sembra di vedere un classico prodotto stereotipato come tanti del genere. L’incipit e i primi episodi sono abbastanza simili a tante opere scolastico sentimentali, con il protagonista chiuso e con problemi relazionali con gli altri, e lei di successo, estroversa, ecc. con i soliti intrecci “amorosi” non corrisposti e problemi di timidezza, incapacità di manifestare i propri sentimenti, equivoci, gag comiche, situazioni surreali, tipiche situazioni di “vita scolastica” quali le vacanze estive, il festival sportivo, quello culturale, la festa di Natale, l’Hatsuhinode (primo dell’anno e visita al tempio), la festa di diploma, ecc.
Tuttavia “Toradora!” si evolve in un dolce affresco “generazionale”, una storia di vita che unisce in modo unico comicità, leggerezza (non sguaiata o volgare), riflessione, tenerezza, rabbia ed eccessi temperamentali, senso di abbandono e aspirazioni per il futuro. In pratica, sembra tratteggiare in modo molto “nipponico” (alludo a quello splendido e delicato modo di raccontare la vita in modo simbolico/metaforico) alcune delle emozioni che contraddistinguono il percorso di crescita adolescenziale verso il mondo adulto, così ricco di contraddizioni, compromessi, delusioni, sofferenza, in confronto con il modo “assoluto” di concepire e interpretare la realtà da parte degli adolescenti.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

I personaggi sono, come si suol dire, “pochi ma buoni”. Spiccano comunque Ryuji Takasu e Taiga Aisaka.

Il primo, giudicato da tutti come un teppista solo per il suo aspetto e sguardo, è invece un bravissimo ragazzo molto responsabile e altruista, che si fa carico di tutte le faccende domestiche, prendendosi anche cura della giovanissima e bella madre Yasuko, che, per mantenere il figlio, lavora in un night club, tornando a casa costantemente sbronza, tanto da dormire tutto il giorno per riposarsi per il turno di lavoro successivo.

Taiga, soprannominata la "tigre palmare" (il nome allude a come si pronuncia tiger in Giappone e rappresenta il temperamento della ragazza), è una ragazza tanto minuta e graziosa (un po’ genere “loli” per come è disegnata) quanto scorbutica, impulsiva e aggressiva nei confronti di chi si interfaccia con lei. Ma, man mano che la trama avanza, si capisce che sotto la corazza da combattente nata si nasconde una ragazza dolce e bisognosa di attenzioni (quelle che non riceve dalla famiglia): vive nella casa accanto a quella di Ryuji, da sola (i genitori sono separati e non l’hanno voluta con sé) in un appartamento immenso e vuoto in cui lei sembra ancor più “perdersi” nella sua solitudine. Taiga è la studentessa più temuta della scuola superiore frequentata da Ryuji, nonché il perfetto opposto di lui.
Dopo un inizio alquanto “violento”, che culmina nell’episodio in cui lei scrive una lettera d’amore, inserendola nella cartella di Ryuji, quando era destinata a un altro ragazzo, i due poli opposti decideranno di instaurare una peculiare "collaborazione", motivati da un obiettivo “comune”: entrambi sono segretamente innamorati del migliore amico/a dell'altro/a.

Ed ecco che entrano in scena gli altri personaggi: i due oggetti del desiderio dei poli opposti e la “variabile indipendente” che, come si vedrà, costringerà tutti i protagonisti a fare i conti con i propri sentimenti e falsità fino al finale piuttosto profondo e tormentato.
Yusaku Kitamura, amico di Ryuji e oggetto del desiderio di Taiga, è il classico esempio di studente modello, ligio al dovere ed estremamente intelligente, che possiede tuttavia anche una certa stravaganza, infantilismo e sfrontataggine.
Minori Kushieda, unica amica di Taiga, è l’oggetto del desiderio di Ryuji, socievole, altruista, vivace, grande lavoratrice e, dulcis in fundo, sportivissima. Ma anche un po’ (tanto) stramba in alcune reazioni quasi al limite dell’apparente e forzata superficialità.
Ai quattro si aggiunge Ami Kawashima (la “variabile indipendente”), ragazza molto appariscente (è una modella affermata) e amica d'infanzia di Kitamura, che, nonostante il suo finto atteggiamento da oca, nasconde una personalità determinata, senza scrupoli, viziata ed egocentrica. Tuttavia Ami è la prima che si accorge (o meglio è la prima che ha il coraggio di parlarne) dell’intreccio amoroso tra i quattro sopracitati, e si infatua di Ryuji senza farne poi tanto mistero con il diretto interessato. Con i suoi sotterfugi e battute (anche al vetriolo) ai quattro amici, li mette spesso in difficoltà e cerca di far cadere loro la “maschera” caratteriale che si sono imposti loro malgrado.

In pratica: Ryuji ama Minori (che sembra non accorgersi dei suoi sentimenti), ma continua a stare al fianco di Taiga con un spirito quasi paternalistico o da fratello buono; Taiga ama Yusaku, ma si fa coccolare sempre da Ryuji e non perde occasione per stare con lui, difendendolo e aiutandolo se necessario; Minori in apparenza non sembra aver infatuazioni per alcuno, ma non sembra nemmeno apprezzare l’interessamento di Ryuji; Yusaku ha una cotta per la presidente del consiglio studentesco e non sembra voler tener in considerazione Taiga.

E così la storia tra alti e bassi si evolve fino alla fase finale: si passa dagli sforzi dei due amici di facilitare gli approcci di Taiga a Yusaku e quello di Ryuji a Minori, con Ami che irrompe per rompere le uova nel paniere, fino al primo “colpo di scena”: Yusaku dichiara il suo amore per la presidentessa uscente del consiglio studentesco, che tuttavia respingerà, andandosene a studiare negli USA. E qui cade la prima “maschera”, quella di Yusaku... e lui, come la stessa Taiga, accusano pesantemente il colpo. Yusaku si rivela essere anche un ragazzo volubile, infantile e capriccioso.
Da questo punto in poi si evolve il rapporto tra Taiga e Ryuji, anche a causa del pressing di Ami, che le sue belle “staffilate” le tira sia a Minori sia a Ryuji, quando ormai aveva realizzato che non avrebbe avuto alcuna chance con Ryuji. Alla prima rifila, come si direbbe in gergo calcistico, un bel fallo “da dietro con piede a martello”: in una mini-battuta scambiata al volo incrociandosi a scuola. In sostanza, le dice di togliersi la maschera alimentata dai “suoi sensi di colpa”... Allude al suo rapporto con l’amica Taiga, di cui sapeva che amava Ryuji. Pertanto Minori non avrebbe mai pensato di poter accettare l’amore di Ryuji nei suoi confronti, per non fare proprio torto a Taiga... E si capirà a Natale la prova del “senso di colpa”, quando riprenderà il famoso discorso con Ryuji sui fantasmi, per fargli capire più o meno metaforicamente che non ci sarebbe stato futuro tra loro, dopo aver visto Taiga piangere perché Ryuji, dopo averla consolata per la mancata visita del padre, era corso di nuovo alla festa per incontrare Minori.
Al secondo gli rinfaccia senza mezzi termini di smetterla nel suo giochino alla famigliola perfetta, alludendo al rapporto fratello maggiore/sorella minore che aveva instaurato con Taiga, senza accorgersi dei reali sentimenti di lei nei suoi confronti... e nonostante che lei nella gita sulla neve glieli aveva più o meno inavvertitamente dichiarati.

Con la caduta degli equivoci sentimentali che hanno contraddistinto i primi venti episodi, la trama concentra tutti i plot twist negli ultimi episodi, abbandonando i connotati della commedia, per virare su quelli del drammatico.
Gli amici acquisiscono una maturità e un affiatamento che non si era rilevato in precedenza, e Ryuji e Taiga maturano la consapevolezza dei loro reali sentimenti reciproci, tanto da desiderare di viverli costi quel che costi... e a dichiararsi (in un modo fin troppo solenne...).
Il finale, forse un po’ frettoloso, diventa il “redde rationem” per tutti i sogni e le aspirazioni dei cinque amici: il passaggio dall’illusione al disincanto e quindi dall’adolescenza ai primi timidi passi nel mondo degli adulti.
La professoressa Yuri Koigakubo, nel commentare la scelta di Taiga di ritornare a vivere con la madre, sembra riassumere in una frase il finale dell'anime, affermando: “Nella vostra vita tutti voi vi troverete di fronte a innumerevoli bivi, magari vorreste restare fermi o tornare indietro... ma sta di fatto che volenti o nolenti sarete costretti tutti a scegliere una direzione...”

E così si compie il senso profondo della storia di “Toradora!”

“Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona sé stesso, diventa un saggio.”
(A. A. Nowlan)