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Devo dire che è un anime molto carino e originale, con personaggi ben caratterizzati e curati nell'aspetto fisico. Non starò qui a fare la “Divina Commedia”, quindi riassumerò tutto e sottolineerò i fatti e le cose più importanti.

Takemichi è un ragazzo che se ne sta seduto sul divano a guardare la TV (manco Aizawa!) e che viene a sapere della morte di Hinata, la sua ragazza delle medie. Dopo tutto ciò va alla stazione, dove viene quasi investito da un treno. Prima di venire investito, però, torna indietro nel tempo fino agli anni delle medie. Qui cerca di cambiare la sorte di Hinata, cambiando (e, aggiungerei, incasinando) il passato. Non mi dilungherò oltre, per via degli spoiler.

Ok, basta con la parte dantesca e passiamo alla valutazione dell'anime. Prima di tutto mi è sembrata molto carina e originale l'idea di far scontrare tra di loro le varie gang di Tokyo, un po' meno il salto temporale (a cui viene dedicato pochissimo spazio e spiegazioni, almeno nell'anime). Fino a questo punto, tutto bene: grafica ok, personaggi ok, obbiettivo del protagonista ok, scontro tra gang ok, morte, sangue e risse ok, family friendly abbastanza ok. Peccato che il problema di questo anime sia proprio Takemichi, il protagonista: uno di quei bimbi (perché chiamarli ragazzi è troppo) capaci di piangersi addosso pure quando cade il gelato a un altro od ogni volta che nel mondo muore una balena (no, non ho niente in contrario alle balene). Insopportabile sin dal primo momento, Takemichi viene ridicolizzato, e non fa altro che incasinare di continuo le vicende e piangere a ogni incontro. Va bene che deve salvare Hinata, conquistare la Toman, sconfiggere Kisaki e tutto il resto, però piangersi addosso ogni tre per due rende il personaggio odioso, ridicolo e fastidioso. Dico davvero, è talmente rompiscatole che durante i combattimenti e gli scontri tra gang ti viene voglia di tifate i cattivi e incitarli a farlo fuori. Capisco che il protagonista deve raggiungere il proprio obbiettivo, diventare più forte e abbattere i cattivi (deve essere un po' family friendly), ma far sì che in ogni singolo episodio abbia un problema apocalittico o insignificante mi sembra eccessivo.
La trama è buona e ben strutturata, ma sono di gran lunga meglio i primi e gli ultimi episodi in cui si segue davvero la vera storia e non quella in cui Takemichi piange anche solo per una puntura di zanzara. Diciamo che gli episodi di mezzo servono solo a farti capire quante volte può piangere un bambino di un mese in un giorno. Ogni volta che c'è uno scontro si ripete: "Devo vincere, devo salvare Hinata, sono uno 'sfigato', sono un eroe piagnucolone, ecc.", e poi resta a guardare come una statua di marmo (manco quelle dei templi giapponesi). Per esempio, negli episodi della morte di Baji: "Devo cambiare il futuro, devo cambiare il futuro", e poi l'unica cosa che riesce a cambiare è il flusso delle sue lacrime.

Questo è davvero un bell'anime con una grande idea e una bella fantasia alla base, ma è mal sviluppato. Se Takemichi fosse diverso e gli episodi più fluidi e interessanti, sarebbe di gran lunga meglio. Spero che in futuro cambi e diventi più interessante, perché per ora è davvero "a frammenti".
Il mio 7 è praticamente regalato, ma do questo voto di fiducia, sperando in un miglioramento.