Recensione
Primavera maledetta
8.0/10
'Primavera Maledetta' è un breve josei, edito da Goen, che l'autrice Asuka Konishi sviluppa ottimamente nell'arco di due volumi.
Mi ha piacevolmente sorpreso come la mangaka riesca a dipanare una storia interessante, insolita e intensa, profonda e coinvolgente, partendo da premesse che paiono tristi e angoscianti, ma che si sviluppano in una narrazione ben gestita in ogni elemento, che a tratti diventa ironica e leggera.
I due protagonisti sono finemente tratteggiati attraverso il loro vissuto privato, i sentimenti, le pressioni sociali e familiari che li coinvolgono.
Natsumi e Togo, personaggi dalle personalità quasi opposte e complementari, sono la sorella maggiore e il fidanzato della defunta Haru, morta di cancro.
Il dramma della morte, la separazione, l'elaborazione del lutto, temi importanti dell'opera, vengono affrontati dai due ragazzi in maniera sorprendentemente insolita e frizzante, ma mai banale o superficiale: tra curiosità reciproche e una sottile attrazione, oltre al bisogno di lenire il dolore della perdita, decidono di frequentarsi e uscire insieme all'insaputa delle rispettive famiglie, che in modi differenti esercitano forti pressioni e impongono aspettative altissime sui due giovani.
Togo, rampollo di una famiglia importante, da sempre abituato ad assecondare i desideri di genitori anaffettivi, senza proprie apparenti ambizioni, aveva accettato un fidanzamento combinato con la giovane Haru, solo per rispettare le invadenti, nefaste volontà materne.
Ragazzo in apparenza freddo, composto, quasi apatico, per evitare i conflitti e il peso delle scelte personali, è pronto a seguire una strada già tracciata per lui da altri, che si tratti di lavoro o relazioni affettive.
Sarà Natsumi, che lo affascina sin dal primo incontro, a sconvolgere tutte le sue certezze; la frequentazione di questa donna così diversa dalla fidanzata, lo obbligherà con dolore e passione crescente, a mettere in discussione tutta la sua vita presente e futura.
Natsumi, ragazza con un passato familiare delicato, si rivela sensibile e sofferente, matura e comprensiva, bizzarra e intelligente, capace naturalmente di essere se stessa, di mostrarsi addolorata o felice, profondamente legata e affezionata alla sorella defunta, al punto quasi da volerla seguire.
Si avverte il dramma psicologico dei personaggi, ma è stemperato dalla commedia umana, da certe espressioni buffe dei protagonisti, rese attraverso il tratto spigoloso, forse un po' rigido ma affascinante del disegno, mentre le tavole solo limpide e chiare.
L'autrice, attraverso la strana storia d'amore che si sviluppa tra Natsumi e Togo, condita con l'inevitabile senso di colpa, intreccia il passato di Haru, la sua malattia e la sua sofferenza; ci mostra il suo confronto con Natsumi, i suoi sentimenti perfino meschini verso la sorella e verso il fidanzato, ci svela i pensieri e le parole di una ragazza di diciannove anni che avverte la fine della vita, e non avrà il tempo di diventare una persona migliore.
Le sole figure secondarie sono quelle genitoriali, tratteggiate benissimo in poche tavole, hanno peso e influenza nella vita dei loro figli; in particolare, impressiona la madre di Togo, donna dura e insensibile, superficiale e interessata solo allo status sociale, incapace di vedere davvero chi ha di fronte, basa i suoi giudizi falsi su osservazioni distratte.
Il percorso di questi due giovani si snoda attraverso i due volumi, in un crescendo di sentimenti che li porterà alla consapevolezza di ciò che sentono e vogliono davvero dalla loro vita, finalmente liberi da influenze esterne e capaci di scegliere da soli.
Una serie che mi è piaciuta molto e che ha superato le mie aspettative; l'autrice sa come mettere su carta le sue idee e sa come farle funzionare al meglio, una mangaka da tenere d'occhio.
Buona l'edizione Goen, stampata su carta bianca, con sovracopertina e prime pagine a colori.
Voto 8
Mi ha piacevolmente sorpreso come la mangaka riesca a dipanare una storia interessante, insolita e intensa, profonda e coinvolgente, partendo da premesse che paiono tristi e angoscianti, ma che si sviluppano in una narrazione ben gestita in ogni elemento, che a tratti diventa ironica e leggera.
I due protagonisti sono finemente tratteggiati attraverso il loro vissuto privato, i sentimenti, le pressioni sociali e familiari che li coinvolgono.
Natsumi e Togo, personaggi dalle personalità quasi opposte e complementari, sono la sorella maggiore e il fidanzato della defunta Haru, morta di cancro.
Il dramma della morte, la separazione, l'elaborazione del lutto, temi importanti dell'opera, vengono affrontati dai due ragazzi in maniera sorprendentemente insolita e frizzante, ma mai banale o superficiale: tra curiosità reciproche e una sottile attrazione, oltre al bisogno di lenire il dolore della perdita, decidono di frequentarsi e uscire insieme all'insaputa delle rispettive famiglie, che in modi differenti esercitano forti pressioni e impongono aspettative altissime sui due giovani.
Togo, rampollo di una famiglia importante, da sempre abituato ad assecondare i desideri di genitori anaffettivi, senza proprie apparenti ambizioni, aveva accettato un fidanzamento combinato con la giovane Haru, solo per rispettare le invadenti, nefaste volontà materne.
Ragazzo in apparenza freddo, composto, quasi apatico, per evitare i conflitti e il peso delle scelte personali, è pronto a seguire una strada già tracciata per lui da altri, che si tratti di lavoro o relazioni affettive.
Sarà Natsumi, che lo affascina sin dal primo incontro, a sconvolgere tutte le sue certezze; la frequentazione di questa donna così diversa dalla fidanzata, lo obbligherà con dolore e passione crescente, a mettere in discussione tutta la sua vita presente e futura.
Natsumi, ragazza con un passato familiare delicato, si rivela sensibile e sofferente, matura e comprensiva, bizzarra e intelligente, capace naturalmente di essere se stessa, di mostrarsi addolorata o felice, profondamente legata e affezionata alla sorella defunta, al punto quasi da volerla seguire.
Si avverte il dramma psicologico dei personaggi, ma è stemperato dalla commedia umana, da certe espressioni buffe dei protagonisti, rese attraverso il tratto spigoloso, forse un po' rigido ma affascinante del disegno, mentre le tavole solo limpide e chiare.
L'autrice, attraverso la strana storia d'amore che si sviluppa tra Natsumi e Togo, condita con l'inevitabile senso di colpa, intreccia il passato di Haru, la sua malattia e la sua sofferenza; ci mostra il suo confronto con Natsumi, i suoi sentimenti perfino meschini verso la sorella e verso il fidanzato, ci svela i pensieri e le parole di una ragazza di diciannove anni che avverte la fine della vita, e non avrà il tempo di diventare una persona migliore.
Le sole figure secondarie sono quelle genitoriali, tratteggiate benissimo in poche tavole, hanno peso e influenza nella vita dei loro figli; in particolare, impressiona la madre di Togo, donna dura e insensibile, superficiale e interessata solo allo status sociale, incapace di vedere davvero chi ha di fronte, basa i suoi giudizi falsi su osservazioni distratte.
Il percorso di questi due giovani si snoda attraverso i due volumi, in un crescendo di sentimenti che li porterà alla consapevolezza di ciò che sentono e vogliono davvero dalla loro vita, finalmente liberi da influenze esterne e capaci di scegliere da soli.
Una serie che mi è piaciuta molto e che ha superato le mie aspettative; l'autrice sa come mettere su carta le sue idee e sa come farle funzionare al meglio, una mangaka da tenere d'occhio.
Buona l'edizione Goen, stampata su carta bianca, con sovracopertina e prime pagine a colori.
Voto 8