Recensione
I guardiani del Louvre
7.5/10
Recensione di DoctorFeddy
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Quello che devo dire su questo fumetto è che è arte; il protagonista incontra vari personaggi tratti da opere esposte nel Louvre, scrittori che in oriente e in occidente sono conosciuti per aver scritto di pittura occidentale, e i pittori stessi, in questa sorta di via tra sogno e realtà dove il protagonista si gode la compagnia di questi personaggi che, a loro modo, danno una loro versione sull'arte in generale, soffermandosi su riflessioni e considerazioni che ogni personaggio fa su un determinato argomento, sempre inerente al Louvre.
Molto cose lette all'interno del fumetto non le sapevo, anche perché ho una base di storia dell'arte decisamente bassa avendola studiata solo per tre anni, ad esempio non sapevo che molti giapponesi sono venuti in Italia a studiare pittura con pittori famosi e non, visto che lo stile orientale è molto diverso da quello occidentale.
Jiro Taniguchi in questa opera dà delle sfumature di acquarello e pastello, per quanto riguarda il disegno il suo tratto è riconoscibile, anche se più delicato rispetto ad altre opere dell'autore, disegno che si sposa bene con il tipo d'opera. Il grande formato della Rizzoli Lizard, rende il volume un po' scomodo da portare in giro, però indispensabile per godere a pieno tutte le sfumature.
L'inizio della storia è semplice, molto più semplice rispetto al solito, quasi l'autore si disinteressasse alla trama per privilegiare il viaggio onirico e la conclusione.
Molto cose lette all'interno del fumetto non le sapevo, anche perché ho una base di storia dell'arte decisamente bassa avendola studiata solo per tre anni, ad esempio non sapevo che molti giapponesi sono venuti in Italia a studiare pittura con pittori famosi e non, visto che lo stile orientale è molto diverso da quello occidentale.
Jiro Taniguchi in questa opera dà delle sfumature di acquarello e pastello, per quanto riguarda il disegno il suo tratto è riconoscibile, anche se più delicato rispetto ad altre opere dell'autore, disegno che si sposa bene con il tipo d'opera. Il grande formato della Rizzoli Lizard, rende il volume un po' scomodo da portare in giro, però indispensabile per godere a pieno tutte le sfumature.
L'inizio della storia è semplice, molto più semplice rispetto al solito, quasi l'autore si disinteressasse alla trama per privilegiare il viaggio onirico e la conclusione.