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Le nove storie raccolte in questo volume sono perfette per chi si approccia per la prima volta al maestro Junji Itō e voglia passare un po' di tempo in compagnia di racconti horror ben fatti.
Come nei racconti di Lovecraft i protagonisti sono inermi di fronte a ció che sono destinati a subire. Tutto è già stato scritto per loro, non possono sfuggire al loro destino.
Tutte le storie sono così caratterizzate da contrasti forti e netti; basti pensare al contesto quotidiano dei personaggi, che sembrano condurre vite quasi perfette. Le loro vite vengono puntualmente sconvolte da qualcosa di inaspettato, disarmante e perfettamente inquietante (oltre che strano). Questi contrasti si notano anche nella contrapposizione fra i volti dei personaggi (talmente perfetti da sembrare quasi delle bambole, con lineamenti dolci e puliti) e le loro disavventure splatter e molto violente.
Volume che mi è piaciuto un sacco e consiglio moltissimo, le cui storie mi sono piaciute tutte, forse, quella che più mi è piaciuta è stata “palloncini appesi”.