Recensione
Bastardo
8.0/10
Recensione di Focasaggia
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«Bastardo» (originalmente “Hulejasig”) è un manhwa, ideato da Carnby Kim e disegnato da Young Chan Hwang, intricato senza esagerazioni e ricco di pathos fino all’ultima pagina.
“Quella volta mio padre non disse una parola, ma potei avvertire chiaramente quello che avrebbe voluto dire.”
Jin Sunwoo vive con il padre Dongsu, un uomo ricco, affascinante, amato da tutti per il suo modo di relazionarsi con il prossimo, altruista e disinteressato. Quel ragazzino non sembra andarci d’accordo, potrebbe essere definito un conflitto generazionale, non avendo una madre, una donna forte, da far da tramite tra i due. Il ragazzino sembra proprio non trovare un proprio posto all’interno di quella società tanto strana in cui vive. Eppure apparentemente vive una vita quasi banale, frequenta una scuola normale con compagni di classe forse non troppo amichevoli, ma nulla di più. Questo è quanto sembra, la realtà è completamente diversa, distorta, in quel buio sembra non esservi alcuna luce, alcuna speranza.
Un semplice incontro forse può cambiare le cose, un qualcosa di normale in una vita senza alcun concetto di normalità. Non servono per forza meteore provenienti dallo spazio, viaggi nel tempo, demoni infernali o quanto una fervida immaginazione riesca a concepire per cambiare il destino di un ragazzo, nella realtà basta un qualcosa di molto più semplice, una ragazza, quando “amore” è una parola troppo grande per persone davvero piccole.
“Non farmi la ramanzina, hai ripagato il debito della tua vita con un semplice barattolo di gelato. Aspetta un attimo, quindi questo è il valore della tua vita? E’ proprio economica.”
Yoon Gyoun e Kim Jaehyuk, i comprimari della storia, sono personaggi tanto originali quanto credibili per i tanti particolari, delle tante sfaccettature del loro carattere. Esistono persone dalla vita semplice, felici di viverla, altri invece viaggiano nelle tonalità di grigio più disparate non essendo la vita bianco o nero, non è facile definire una persona malvagia o buona, spesso si vive. Yoon, in tema di colori, sembrerebbe più un arcobaleno, difficile tenerle testa quando inizia un discorso. Razionale e coscienziosa il più delle volte, aiuta a far ragionare chiunque parli con lei su cosa sia giusto fare, bisognerebbe fidarsi di una dal carattere tanto solare, ma non è facile fidarsi per chi per sopravvivere ha dovuto imparare a non fidarsi di nessuno.
Sono davvero pochi i personaggi a cui verrà dato più di un nome all’interno della storia, ma proprio grazie a tale esiguo numero l’autore riesce a riempire gli spazi vuoti analizzando con perizia i personaggi, mostrando i loro pregi e i loro difetti, a volte potrebbero non sembrare comprensibili nel loro agire, ma si mostrano sempre coerenti con il loro personaggio, più complesso di quanto possa sembrare.
“Ma più di qualsiasi altra cosa non voglio che mi guardi con una tale espressione.”
Ben scritto, lettura scorrevole con ottimi dialoghi, si mostra una storia ricca di punti di riflessione. Lo stile del disegno ricalca quello reale, riuscendo nell'esprimere al meglio, in eloquenti sguardi, la natura distorta dei protagonisti.
Uno dei temi più importanti affrontati nella storia è il rapporto padre-figlio. Non essendo un legame eterno bisognerebbe viverlo apprezzando i momenti trascorsi insieme, spesso le incomprensioni creano mostri immaginari, per fortuna solo raramente quei mostri sono reali.
«Bastardo» potrebbe essere la storia di un tentativo di redenzione, un percorso irto di ostacoli e forse impossibile da affrontare da solo, l’anima si dice nasca neutra, ma si macchia fin troppo facilmente quando viene lasciata nel buio.
Consigliato a chi cerca una storia ricca di tensione, un ottimo film thriller su carta, dai sapienti colpi di scena e dai risvolti imprevedibili.
“Quella volta mio padre non disse una parola, ma potei avvertire chiaramente quello che avrebbe voluto dire.”
Jin Sunwoo vive con il padre Dongsu, un uomo ricco, affascinante, amato da tutti per il suo modo di relazionarsi con il prossimo, altruista e disinteressato. Quel ragazzino non sembra andarci d’accordo, potrebbe essere definito un conflitto generazionale, non avendo una madre, una donna forte, da far da tramite tra i due. Il ragazzino sembra proprio non trovare un proprio posto all’interno di quella società tanto strana in cui vive. Eppure apparentemente vive una vita quasi banale, frequenta una scuola normale con compagni di classe forse non troppo amichevoli, ma nulla di più. Questo è quanto sembra, la realtà è completamente diversa, distorta, in quel buio sembra non esservi alcuna luce, alcuna speranza.
Un semplice incontro forse può cambiare le cose, un qualcosa di normale in una vita senza alcun concetto di normalità. Non servono per forza meteore provenienti dallo spazio, viaggi nel tempo, demoni infernali o quanto una fervida immaginazione riesca a concepire per cambiare il destino di un ragazzo, nella realtà basta un qualcosa di molto più semplice, una ragazza, quando “amore” è una parola troppo grande per persone davvero piccole.
“Non farmi la ramanzina, hai ripagato il debito della tua vita con un semplice barattolo di gelato. Aspetta un attimo, quindi questo è il valore della tua vita? E’ proprio economica.”
Yoon Gyoun e Kim Jaehyuk, i comprimari della storia, sono personaggi tanto originali quanto credibili per i tanti particolari, delle tante sfaccettature del loro carattere. Esistono persone dalla vita semplice, felici di viverla, altri invece viaggiano nelle tonalità di grigio più disparate non essendo la vita bianco o nero, non è facile definire una persona malvagia o buona, spesso si vive. Yoon, in tema di colori, sembrerebbe più un arcobaleno, difficile tenerle testa quando inizia un discorso. Razionale e coscienziosa il più delle volte, aiuta a far ragionare chiunque parli con lei su cosa sia giusto fare, bisognerebbe fidarsi di una dal carattere tanto solare, ma non è facile fidarsi per chi per sopravvivere ha dovuto imparare a non fidarsi di nessuno.
Sono davvero pochi i personaggi a cui verrà dato più di un nome all’interno della storia, ma proprio grazie a tale esiguo numero l’autore riesce a riempire gli spazi vuoti analizzando con perizia i personaggi, mostrando i loro pregi e i loro difetti, a volte potrebbero non sembrare comprensibili nel loro agire, ma si mostrano sempre coerenti con il loro personaggio, più complesso di quanto possa sembrare.
“Ma più di qualsiasi altra cosa non voglio che mi guardi con una tale espressione.”
Ben scritto, lettura scorrevole con ottimi dialoghi, si mostra una storia ricca di punti di riflessione. Lo stile del disegno ricalca quello reale, riuscendo nell'esprimere al meglio, in eloquenti sguardi, la natura distorta dei protagonisti.
Uno dei temi più importanti affrontati nella storia è il rapporto padre-figlio. Non essendo un legame eterno bisognerebbe viverlo apprezzando i momenti trascorsi insieme, spesso le incomprensioni creano mostri immaginari, per fortuna solo raramente quei mostri sono reali.
«Bastardo» potrebbe essere la storia di un tentativo di redenzione, un percorso irto di ostacoli e forse impossibile da affrontare da solo, l’anima si dice nasca neutra, ma si macchia fin troppo facilmente quando viene lasciata nel buio.
Consigliato a chi cerca una storia ricca di tensione, un ottimo film thriller su carta, dai sapienti colpi di scena e dai risvolti imprevedibili.