Recensione
Fate/Apocrypha
5.0/10
Recensione di Nicola Scarfaldi Cancello
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"Fate/Apochrypha" è una serie anime parte del franchise di Fate, ed è tratta da una serie di light novel.
Si ambienta in un universo alternativo a quello delle tre route principali. Le premesse a questa linea temporale sono che, durante la terza guerra del Sacro Graal, il tentativo di barare degli Einzbern evocando un ottavo servant va a buon fine, e invece di essere evocato Angra Mainyu, viene evocato con successo un Ruler (la cui identità è spoiler).
Al contempo, una famiglia di maghi rumeni, caratterizzata da nomi che solo un giapponese riterrebbe europei, ruba il Sacro Graal e lo trasferisce in Romania.
Dopo sessant'anni, gli Yggdmillennia, questo è il nome della famiglia, capiscono che il Graal non è fatto di rame da poter rubare e si dicono "Sai che c'è? Scateniamo una guerra."
D'accordo. La parte finale l'ho reinterpretata, ma lo sostanza è quella.
Lo giuro.
Volendo essere diretti, "Fate/Apochrypha" poteva essere un'anime da 6, ma non lo è. Sono troppi gli errori e i problemi che lo affliggono, rendendolo un prodotto che si può guardare, ma che soffre di mancanze evidenti anche a una visione distratta. Cerchiamo di analizzarli.
Prima di tutto, l'animazione non è eccelsa.
La maggior parte delle volte è sufficiente, ma in particolari situazioni ha dei momenti di calo, soprattutto verso la parte finale. Il picco più basso lo raggiunge nello scontro finale tra il protagonista e Karna, dove una coreografia fin troppo epica e complessa viene rovinata dai limiti produttivi della serie. Limiti, i quali, non so da cosa siano dovuti, visto che "Fate/Apochrypha" non pare aver subito gli stessi problemi produttivi di "Fate/Extra Last Encore". Quale che sia la risposta, non è nostro dovere chiedercelo.
Lo scontro, quindi, subisce un cambio di stile improvviso a livello di animazioni. Qualcosa che non è introdotto da motivazioni narrative, e che appare senza una adeguata presentazione registica, dando un effetto straniante. Da un tipo di animazione "normale" si passa a qualcosa che sembra scimmiottare addirittura lo studio Trigger, ma senza la maestria e la gestione del caso, e molto meno "disegnato".
A tutto questo va accompagnata una regia che, se già normalmente non è pulitissima, in questo scontro pieno di esplosioni e cose, sulla carta, epiche e scenografiche, fa una fatica immensa a starci dietro. Con dei momenti dove, a volte, neanche fermando la scena si capisce bene cosa stia effettivamente accadendo.
Il confronto con le produzioni Ufotable è impietoso, ma anche con produzioni più modeste Fate/Apochrypha ne esce difficilmente vincitore.
A tutto questo va aggiunta una gestione interna caotica.
Una delle premesse di questa storia è che quella di Apochrypha non sia una guerra del Sacro Graal comune, ma una "Grande Guerra del Sacro Graal". Che significa?
Che invece di esserci 7 Master con 7 Servant che si picchiano tra loro, ci sono due squadre di Master con annessi Servant, letteralmente "Rossi" e "Neri" (l'autore sarà milanista, non ne ho idea), che si danno battaglia tra loro.
Ogni squadra sono 7 Master, ognuno con il proprio Servant, più un servant di classe Ruler evocato direttamente dal Graal per sovrintendere la guerra.
Ora, facciamoci due conti. Contando che il personaggio di Kairi Sisigou, per vari motivi, è l'unico Master dei Rossi presente in scena, e che i Servant totali in realtà non sono 15 (7 Rossi, 7 Neri e il Ruler), ma sono 16 (il perché è spoiler), l'operazione che dobbiamo fare è la seguente:
16 Servant + Kairi Sisigou + Sieg (il protagonista) + 7 Master dei Neri (6 se non vogliamo considerare tale la "mamma" di Jack) = 25 (o 24) personaggi
La serie ha 25 episodi.
Significa che, a momenti, ci sono quasi più personaggi principali che episodi. Considerando che le dinamiche della Guerra sono molto complicate, gestirli tutti al meglio era praticamente impossibile, infatti non succede.
Molti personaggi risultano macchiettistici senza una vera motivazione, e molti altri risultano semplicemente non sviluppati abbastanza. La maggior parte muore senza che venga dato loro il giusto tempo, rendendo le scene in cui succede prive di mordente. Infatti, dovendo gestire così tanti personaggi, le dinamiche stesse della storia soffrono di numerosi problemi. Molto rapide, molto affrettate, c'è un grosso problema di respiro.
Ci sono dei tagli dalla visual novel che rendono di difficile comprensione alcuni eventi (tra cui il finale, che è incomprensibile.)
Inoltre, spesso, per risolvere delle situazioni la serie se ne esce con delle trovate che, o sono troppo semplici e rovinano il pathos di una scena (es. L'arma finale di Avicebron che viene distrutta cinque minuti dopo la sua creazione), o sono dei veri e propri deus ex machina (la parte finale di Apochrypha dallo scontro con Karna in poi è tutta una sequenza di deus ex machina, uno dopo l'altro.)
Però, gliene va dato atto, si ha sempre la sensazione che la trama segua un percorso e abbia una struttura.
Cosa non scontata, vista l'esistenza di Fate/Extra Last Encore, che ha meno personaggi, meno episodi, ma ha molti più problemi strutturali.
Pur sé rattoppando ogni cosa alla bell'e meglio, Apochrypha ha meno problemi da questo punto di vista. Quasi un miracolo, a rifletterci.
Ora vorrei fare un discorso su Sieg, il protagonista.
A differenza di molti, io non sono avverso all'idea che sia lui il protagonista, per quanto Kairi Sisigou e Mordred siano personaggi molto meglio caratterizzati. Dopotutto, la premessa di "Fate/Apochrypha" è letteralmente "Questa non è una storia di Servant. Questa non è una storia di Master. E, soprattutto, questa non è una storia di santi. Questa è una storia di persone che realizzano i propri desideri."
Cionostante, io credo che ci sia un complotto interno a Type-Moon chiamato "simpiamo Emiya Shirou", per cui ogni protagonista maschile di una serie di Fate esterna a quella principale deve essere un personaggio peggiore di Emiya Shirou, in modo che quest'ultimo risalti. Perché Sieg è un personaggio blando, il classico personaggio senza emozioni ma che le vuole provare per sentirsi umano, pur provando emozioni anche quando dovrebbe essere ancora senza emozioni perché è impossibile scrivere una personaggio veramente senza emozioni. Sì, lo so. Sembra che io abbia scritto una supercazzola, ma sono abbastanza sicuro non lo sia.
Prima di chiudere, una nota di demerito per l'adattamento italiano.
Perché sì, laddove le voci sono ottime e, secondo me, anche migliori di quelle del doppiaggio italiano di "Unlimited Blade Works" (primo fra tutti Massimo Di Benedetto), l'adattamento italiano è... problematico.
Prima di tutto, i nomi di molte cose tecniche dell'universo di Fate sono state cambiate rispetto all'adattamento Dynit. Il che da fastidio, ma potrebbe anche starci finché le differenze sono cose come Arma Nobile divenuto Nobile Illusione (dopotutto, sono anni che mi chiedo Noble Phantasm cosa accidenti significhi al di fuori delle tecnobubbole di Nasu). La cosa diventa problematica quando i servant vengono tradotti in "servitori", e le loro classi da Archer, Assassin e Ruler diventano Arciere, Assassino e Governatore(?). È un problema perché, se vi fate due domande, vi sovverrà il dubbio su come siano stati tradotti termini come Saber, Caster e Master, che non hanno un corrispettivo diretto in italiano (e, aggiungo io, un corrispettivo che rientri anche nel labiale). Molto semplice... non sono stati tradotti!
C'è un grosso problema di coerenza nelle scelte di questo adattamento.
Non solo per le scelte in sé in rapporto con le altre serie del franchise di Fate, ma anche per quelle interne alla serie stessa. Ad esempio, nel primo episodio il nome del Noble Phantas... Pardon! Della "Nobile Illusione" di Mordred viene lasciato in inglese, Clarent Blood Arthur, in tutti gli altri viene tradotto in italiano. Altro esempio, verso la fine, parlando del Sacro Graal, si dirà che esso permette di raggiungere il "Tocco del Paradiso", ma quando un personaggio in particolare lo attiverà, dirà semplicemente "Heaven's Feel". Credo, inoltre, che l'opera di adattamento sia stata fatta basandosi sui dialoghi in inglese, e non quelli in giapponese. Il mio è solo un sospetto ma, ad esempio, sempre nel primo episodio Sigfrido sfidando Mordred dirà "Vieni!", equivalente dell'inglese "Come!", quando in italiano è di uso comune "Avanti!". Se ciò fosse vero, significherebbe che non è stata fatta un'adeguata revisione sulle scelte dell'adattamento. Per finire, sapete qual è la beffa oltre il danno?
Sì, Saber non è stato tradotto. Dopotutto, "spadaccino" è troppo lungo per il labiale e "spada" suona male, ma qualcosa è stata cambiata: la pronuncia.
Da un corretto "seiber" siamo passati a un cacofonico, e maccheronicissimo, "sàber".
Magnificente!
Auf wiedersehen.
Si ambienta in un universo alternativo a quello delle tre route principali. Le premesse a questa linea temporale sono che, durante la terza guerra del Sacro Graal, il tentativo di barare degli Einzbern evocando un ottavo servant va a buon fine, e invece di essere evocato Angra Mainyu, viene evocato con successo un Ruler (la cui identità è spoiler).
Al contempo, una famiglia di maghi rumeni, caratterizzata da nomi che solo un giapponese riterrebbe europei, ruba il Sacro Graal e lo trasferisce in Romania.
Dopo sessant'anni, gli Yggdmillennia, questo è il nome della famiglia, capiscono che il Graal non è fatto di rame da poter rubare e si dicono "Sai che c'è? Scateniamo una guerra."
D'accordo. La parte finale l'ho reinterpretata, ma lo sostanza è quella.
Lo giuro.
Volendo essere diretti, "Fate/Apochrypha" poteva essere un'anime da 6, ma non lo è. Sono troppi gli errori e i problemi che lo affliggono, rendendolo un prodotto che si può guardare, ma che soffre di mancanze evidenti anche a una visione distratta. Cerchiamo di analizzarli.
Prima di tutto, l'animazione non è eccelsa.
La maggior parte delle volte è sufficiente, ma in particolari situazioni ha dei momenti di calo, soprattutto verso la parte finale. Il picco più basso lo raggiunge nello scontro finale tra il protagonista e Karna, dove una coreografia fin troppo epica e complessa viene rovinata dai limiti produttivi della serie. Limiti, i quali, non so da cosa siano dovuti, visto che "Fate/Apochrypha" non pare aver subito gli stessi problemi produttivi di "Fate/Extra Last Encore". Quale che sia la risposta, non è nostro dovere chiedercelo.
Lo scontro, quindi, subisce un cambio di stile improvviso a livello di animazioni. Qualcosa che non è introdotto da motivazioni narrative, e che appare senza una adeguata presentazione registica, dando un effetto straniante. Da un tipo di animazione "normale" si passa a qualcosa che sembra scimmiottare addirittura lo studio Trigger, ma senza la maestria e la gestione del caso, e molto meno "disegnato".
A tutto questo va accompagnata una regia che, se già normalmente non è pulitissima, in questo scontro pieno di esplosioni e cose, sulla carta, epiche e scenografiche, fa una fatica immensa a starci dietro. Con dei momenti dove, a volte, neanche fermando la scena si capisce bene cosa stia effettivamente accadendo.
Il confronto con le produzioni Ufotable è impietoso, ma anche con produzioni più modeste Fate/Apochrypha ne esce difficilmente vincitore.
A tutto questo va aggiunta una gestione interna caotica.
Una delle premesse di questa storia è che quella di Apochrypha non sia una guerra del Sacro Graal comune, ma una "Grande Guerra del Sacro Graal". Che significa?
Che invece di esserci 7 Master con 7 Servant che si picchiano tra loro, ci sono due squadre di Master con annessi Servant, letteralmente "Rossi" e "Neri" (l'autore sarà milanista, non ne ho idea), che si danno battaglia tra loro.
Ogni squadra sono 7 Master, ognuno con il proprio Servant, più un servant di classe Ruler evocato direttamente dal Graal per sovrintendere la guerra.
Ora, facciamoci due conti. Contando che il personaggio di Kairi Sisigou, per vari motivi, è l'unico Master dei Rossi presente in scena, e che i Servant totali in realtà non sono 15 (7 Rossi, 7 Neri e il Ruler), ma sono 16 (il perché è spoiler), l'operazione che dobbiamo fare è la seguente:
16 Servant + Kairi Sisigou + Sieg (il protagonista) + 7 Master dei Neri (6 se non vogliamo considerare tale la "mamma" di Jack) = 25 (o 24) personaggi
La serie ha 25 episodi.
Significa che, a momenti, ci sono quasi più personaggi principali che episodi. Considerando che le dinamiche della Guerra sono molto complicate, gestirli tutti al meglio era praticamente impossibile, infatti non succede.
Molti personaggi risultano macchiettistici senza una vera motivazione, e molti altri risultano semplicemente non sviluppati abbastanza. La maggior parte muore senza che venga dato loro il giusto tempo, rendendo le scene in cui succede prive di mordente. Infatti, dovendo gestire così tanti personaggi, le dinamiche stesse della storia soffrono di numerosi problemi. Molto rapide, molto affrettate, c'è un grosso problema di respiro.
Ci sono dei tagli dalla visual novel che rendono di difficile comprensione alcuni eventi (tra cui il finale, che è incomprensibile.)
Inoltre, spesso, per risolvere delle situazioni la serie se ne esce con delle trovate che, o sono troppo semplici e rovinano il pathos di una scena (es. L'arma finale di Avicebron che viene distrutta cinque minuti dopo la sua creazione), o sono dei veri e propri deus ex machina (la parte finale di Apochrypha dallo scontro con Karna in poi è tutta una sequenza di deus ex machina, uno dopo l'altro.)
Però, gliene va dato atto, si ha sempre la sensazione che la trama segua un percorso e abbia una struttura.
Cosa non scontata, vista l'esistenza di Fate/Extra Last Encore, che ha meno personaggi, meno episodi, ma ha molti più problemi strutturali.
Pur sé rattoppando ogni cosa alla bell'e meglio, Apochrypha ha meno problemi da questo punto di vista. Quasi un miracolo, a rifletterci.
Ora vorrei fare un discorso su Sieg, il protagonista.
A differenza di molti, io non sono avverso all'idea che sia lui il protagonista, per quanto Kairi Sisigou e Mordred siano personaggi molto meglio caratterizzati. Dopotutto, la premessa di "Fate/Apochrypha" è letteralmente "Questa non è una storia di Servant. Questa non è una storia di Master. E, soprattutto, questa non è una storia di santi. Questa è una storia di persone che realizzano i propri desideri."
Cionostante, io credo che ci sia un complotto interno a Type-Moon chiamato "simpiamo Emiya Shirou", per cui ogni protagonista maschile di una serie di Fate esterna a quella principale deve essere un personaggio peggiore di Emiya Shirou, in modo che quest'ultimo risalti. Perché Sieg è un personaggio blando, il classico personaggio senza emozioni ma che le vuole provare per sentirsi umano, pur provando emozioni anche quando dovrebbe essere ancora senza emozioni perché è impossibile scrivere una personaggio veramente senza emozioni. Sì, lo so. Sembra che io abbia scritto una supercazzola, ma sono abbastanza sicuro non lo sia.
Prima di chiudere, una nota di demerito per l'adattamento italiano.
Perché sì, laddove le voci sono ottime e, secondo me, anche migliori di quelle del doppiaggio italiano di "Unlimited Blade Works" (primo fra tutti Massimo Di Benedetto), l'adattamento italiano è... problematico.
Prima di tutto, i nomi di molte cose tecniche dell'universo di Fate sono state cambiate rispetto all'adattamento Dynit. Il che da fastidio, ma potrebbe anche starci finché le differenze sono cose come Arma Nobile divenuto Nobile Illusione (dopotutto, sono anni che mi chiedo Noble Phantasm cosa accidenti significhi al di fuori delle tecnobubbole di Nasu). La cosa diventa problematica quando i servant vengono tradotti in "servitori", e le loro classi da Archer, Assassin e Ruler diventano Arciere, Assassino e Governatore(?). È un problema perché, se vi fate due domande, vi sovverrà il dubbio su come siano stati tradotti termini come Saber, Caster e Master, che non hanno un corrispettivo diretto in italiano (e, aggiungo io, un corrispettivo che rientri anche nel labiale). Molto semplice... non sono stati tradotti!
C'è un grosso problema di coerenza nelle scelte di questo adattamento.
Non solo per le scelte in sé in rapporto con le altre serie del franchise di Fate, ma anche per quelle interne alla serie stessa. Ad esempio, nel primo episodio il nome del Noble Phantas... Pardon! Della "Nobile Illusione" di Mordred viene lasciato in inglese, Clarent Blood Arthur, in tutti gli altri viene tradotto in italiano. Altro esempio, verso la fine, parlando del Sacro Graal, si dirà che esso permette di raggiungere il "Tocco del Paradiso", ma quando un personaggio in particolare lo attiverà, dirà semplicemente "Heaven's Feel". Credo, inoltre, che l'opera di adattamento sia stata fatta basandosi sui dialoghi in inglese, e non quelli in giapponese. Il mio è solo un sospetto ma, ad esempio, sempre nel primo episodio Sigfrido sfidando Mordred dirà "Vieni!", equivalente dell'inglese "Come!", quando in italiano è di uso comune "Avanti!". Se ciò fosse vero, significherebbe che non è stata fatta un'adeguata revisione sulle scelte dell'adattamento. Per finire, sapete qual è la beffa oltre il danno?
Sì, Saber non è stato tradotto. Dopotutto, "spadaccino" è troppo lungo per il labiale e "spada" suona male, ma qualcosa è stata cambiata: la pronuncia.
Da un corretto "seiber" siamo passati a un cacofonico, e maccheronicissimo, "sàber".
Magnificente!
Auf wiedersehen.
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