Recensione
Recensione di HakMaxSalv92
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Dimenticate per un attimo computer grafica, scene di combattimento, azione, complotti, cospirazioni, assassini, genocidi, manipolazioni, guerre, faide, lotte, colonne sonore all'apparenza onnipotenti, onnipresenti e tutto il resto. Questo cortometraggio sa di pura e semplice realtà, di triste e semplice realtà inerente alla vita e le sue fasi.
La vicenda ruota attorno ad un anziano signore, ormai rimasto vedovo, che fa i conti con la vita ed esplora i suoi ricordi nella propria casa sul mare. Un giorno, mentre sta sistemando le cose a causa dell'alta marea, la sua pipa preferita cade in acqua. Egli vuole recuperarla a qualsiasi costo e compra o prende a noleggio una tuta da sub con una bombola e tutto il resto dell'equipaggiamento, per tuffarsi e recuperarla. Ma quello a cui assistiamo non è un semplice tuffo, bensì un tuffo nel mare dei ricordi del protagonista. Essi si dipanano davanti noi, lucidi e senza tanti fronzoli, e costituiscono gli eventi più importanti della sua vita, dalla sua adolescenza, passando per l'età adulta, fino alla sua vecchiaia, dove ha vissuto con la compagna, poi diventata sua moglie, con la quale ha messo su casa, ha avuto una figlia che ha visto crescere, andare a scuola, sposarsi e mettere su famiglia a sua volta, quindi i ricordi più belli, ma anche quello più brutto, come la perdita di sua moglie.
L'assenza di dialoghi, a mio avviso, è più che azzeccata, perché rende perfettamente il dramma e la tragedia delle diverse situazioni che vengono presentate. La grafica, lontana dalla ormai dominante CGI, è un insieme di disegni a pastello, dai colori scuri forse per rendere meglio l'atmosfera tragicomica e agrodolce che si manifesta. La musica non fa che acuire questo stato d'animo, mentale ed emotivo del protagonista, e si rivela essere un'ottima sostituta per la mancanza di dialoghi. Il messaggio trasmesso è inequivocabile: prima o poi bisogna fare i conti con la vita e con tutto quello che si ha vissuto, pensato, detto, fatto, nel bene e nel male. Originali e semplici le metafore dei cubi e dell'acqua per la memoria e i ricordi che la compongono. Premio Oscar meritato per questo cortometraggio d'animazione.
La vicenda ruota attorno ad un anziano signore, ormai rimasto vedovo, che fa i conti con la vita ed esplora i suoi ricordi nella propria casa sul mare. Un giorno, mentre sta sistemando le cose a causa dell'alta marea, la sua pipa preferita cade in acqua. Egli vuole recuperarla a qualsiasi costo e compra o prende a noleggio una tuta da sub con una bombola e tutto il resto dell'equipaggiamento, per tuffarsi e recuperarla. Ma quello a cui assistiamo non è un semplice tuffo, bensì un tuffo nel mare dei ricordi del protagonista. Essi si dipanano davanti noi, lucidi e senza tanti fronzoli, e costituiscono gli eventi più importanti della sua vita, dalla sua adolescenza, passando per l'età adulta, fino alla sua vecchiaia, dove ha vissuto con la compagna, poi diventata sua moglie, con la quale ha messo su casa, ha avuto una figlia che ha visto crescere, andare a scuola, sposarsi e mettere su famiglia a sua volta, quindi i ricordi più belli, ma anche quello più brutto, come la perdita di sua moglie.
L'assenza di dialoghi, a mio avviso, è più che azzeccata, perché rende perfettamente il dramma e la tragedia delle diverse situazioni che vengono presentate. La grafica, lontana dalla ormai dominante CGI, è un insieme di disegni a pastello, dai colori scuri forse per rendere meglio l'atmosfera tragicomica e agrodolce che si manifesta. La musica non fa che acuire questo stato d'animo, mentale ed emotivo del protagonista, e si rivela essere un'ottima sostituta per la mancanza di dialoghi. Il messaggio trasmesso è inequivocabile: prima o poi bisogna fare i conti con la vita e con tutto quello che si ha vissuto, pensato, detto, fatto, nel bene e nel male. Originali e semplici le metafore dei cubi e dell'acqua per la memoria e i ricordi che la compongono. Premio Oscar meritato per questo cortometraggio d'animazione.