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"Vinland Saga" è l'apoteosi dell'evoluzione.
L'evoluzione della storia, che è passata dall'essere un tripudio di guerre, uccisioni, vendette e sangue, a una rappresentazione della profondità dell'animo umano, che, se anche è il più buio e ferito, può rinascere.
L'evoluzione dei personaggi: Thorfinn, da bestia assetata di sangue e vendetta è diventato una versione vichinga di Gandhi, capace di perdonare e rinunciare alla violenza anche quando sembra non si possa fare altrimenti. Canute, che da principe ritirato nel suo guscio di paure e incertezze si è trasformato dapprima in un sovrano spietato, disposto a qualsiasi cosa pur di realizzare la sua utopia, poi in un re magnanimo che non ricorre più solo alla forza per raggiungere i suoi obbiettivi, ma anche al rispetto e la fiducia dei suoi sudditi. Olmar, che avrei giurato gli animatori uccidessero per appagare l'antipatia dello spettatore, eppure è riuscito ad accettare la sua natura diversa dal fratello e a fare uso delle proprie capacità. Ma ci sono anche cambiamenti in peggio, come Ketil, che da padrone gentile e generoso si è evoluto in un assassino accecato dalla rabbia e i rimorsi.
Insomma, la prima stagione sembrava aver raggiunto il suo apice, invece sono riusciti a superarsi.
Complimenti a Mappa per il capolavoro che hanno creato.