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Non tutti i manga sono in grado di mostrarti uno spaccato di vita con tanta crudeltà e dolcezza allo stesso tempo. "Kabocha to Mayonnaise" è un manga del 1998 di Kiriko Nanan, famosa a molti per essere l’autrice di “Blue”, uno dei manga annoverati nel movimento artistico “Nouvelle Manga”.

“La nostra è una vita ordinaria, fatta di semplicità quotidiana.”

Con queste parole inizia il racconto di Miho. Lei non ha un sogno in particolare e fa di tutto pur di sbarcare il lunario mentre il ragazzo con cui convive, Seiichi, è un musicista squattrinato che vive come un parassita. Questo farebbe pensare che Miho è una vittima e Seiichi un ragazzaccio ma non è così. I personaggi dell’autrice sono molto più profondi, quasi stratificati. Durante la lettura di questo volume scopriremo le fragilità dell’animo umano e la differenza tra amore e passione.

“Questa nostra vita di tutti i giorni…in realtà è estremamente fragile.”

Un volume unico che è stato capace di farmi provare tante emozioni diverse e al contempo mi ha fatto riflettere tanto.

Non sono un grande estimatore del tratto che usa Kiriko Nanan ma devo dire che si è rivelato perfetto in questo caso. Un disegno più realistico avrebbe, probabilmente, soffocato le sensazioni che suscita il racconto della giovane Miho.

Dopo la lettura di “Zucca e Maionese”, credo che appena possibile, leggerò “Blue”.