Recensione
Sand Land
8.5/10
“All’inizio, questa doveva essere una serie breve fatta di vecchietti e carri armati, che personalmente (almeno in teoria) mi diverte molto disegnare… Ma i carri armati si sono rivelati più difficili di quanto pensassi e, come al solito, mi sono anche impuntato per rifinire tutto quanto da solo. Morale della favola: me ne sono pentito amaramente. Di mia stessa iniziativa mi sono gettato a piè pari in un inferno, e senza nemmeno poter modificare nulla dato che, una volta tanto, aveva già quasi deciso tutto dall’inizio alla fine…”.
Queste sono le parole, proferite da Akira Toriyama in persona, che ci introducono alla lettura di “Sand Land”, una raccolta dei capitoli pubblicati su “Weekly Shonen Jump” dal numero 23 al numero doppio 36-37 del 2000. Un volume unico portato in Italia, per la prima volta, da Star Comics nel 2002 e riedito dalla medesima casa editrice proprio quest’anno, a più di quattro lustri di distanza, in due nuove edizioni: la New Edition, contenente la storia originale, e la Ultimate Edition, abbellita di pagine a colori e bozzetti originali disegnati dal sensei Toriyama.
In un mondo arido e sabbioso, denominato Sand Land, in cui demoni e umani soffrono per la costante siccità, Beelzebub, il principe diavolo, Thief, un suo sottoposto, e Shiva, un ex genio militare, stringono un’inarrestabile alleanza per trovare una mitica fonte d’acqua, la sorgente leggendaria. Quali avventure li aspettano nel loro viaggio attraverso le lande infuocate del deserto?!
In un volume unico di circa duecento pagine, Toriyama tocca alcuni temi molto importanti e di grande attualità, conferendo a “Sand Land” quella profondità filosofica che manca ad un capolavoro assoluto come “Dragonball”. Innanzitutto, “Sand Land” si presenta come un’opera di denuncia nei confronti dell’avidità e della stupidità umana, causa di migliaia di guerre in tutto il mondo. L’idea che gli umani siano i veri diavoli risale certamente a Go Nagai, che a sua volta ha certamente preso ispirazione da qualcun altro, e trova spazio anche nell’opera di Toriyama, il quale, di certo, non si è sfiacchito nel creare una storia originale, puntando sull’elemento che ha sempre contraddistinto le sue opere: la semplicità.
“…Ma per quanto mi riguarda gli umani, in passato come adesso, hanno sempre portato un sacco di problemi.”
“Su questo devo darti ragione. Mai come voi demoni, però.”
“Dici bene. Tuttavia, per quante malvagità possiamo compiere, noi demoni non uccidiamo, diversamente da voi.”
“Stai scherzando, vero? Stando alle leggende, sin dal lontano passato i demoni hanno sempre fatto delle cose tremende…!”.
“Sin dal lontano passato, gli umani hanno sempre incolpato i demoni delle loro nefandezze”.
Questo dialogo a tre tra Belz, Thief e Shiva racchiude perfettamente l’idea che ha voluto veicolare il sensei con la sua storia: non esiste, al mondo, creatura più malvagia dell’essere umano. Come dice Frankie hi-nrg nel suo brano più celebre: “Sono intorno a noi, in mezzo a noi/In molti casi siamo noi…”.
La denuncia di Toriyama, però, si estende, arrivando a toccare un altro grande tema, ancora attuale ai giorni nostri: la questione ambientale. La storia è ambientata a Sand Land, questa terra arida e sabbiosa definitivamente privata dell’acqua, si dice, per colpa della siccità. E, nel tentativo di rendere l’acqua più facilmente accessibile ai cittadini di Sand Land, i nostri eroi si mettono in viaggio alla ricerca della sorgente leggendaria. Insomma, in questa storia, tutto ruota intorno all’acqua. Questo bene comune di cui non tutte le persone possono disporre, anche nel nostro mondo. Spesso ci dimentichiamo che, in paesi lontani dal nostro, ci sono persone che soffrono quotidianamente la carenza d’acqua e pagherebbero per vivere nell’agio, proprio come noi. Spesso non ce ne rendiamo contro, ma siamo fortunati ad avere un tetto sopra la testa, il piatto in tavola e l’acqua costantemente a disposizione. Mentre ci lamentiamo perché non possiamo permetterci il nuovo modello di quel cellulare o la borsa di quello stilista famoso, dovremmo pensare alle persone che vivono in condizioni di disagio, che il piatto a tavola non possono metterlo tutti i giorni e l’acqua, se ce l’hanno, devo andarla a prendere a quel fiume che dista chilometri da casa loro. L’acqua è un bene prezioso, forse il più prezioso in natura, e, per questa ragione, non andrebbe assolutamente sprecato. Toriyama ci invita a riflettere sull’importanza dell’acqua e a farne un uso più sapiente, per noi e per la natura che ci circonda, ricordandoci di quanto sarebbe bello se tutti potessero averne a disposizione in egual misura.
Contornata dai disegni magnifici del sensei, pulito nel tratto ed estremamente ordinato nella disposizione delle vignette, questa storia semplice ma dall’alto impatto emotivo viene ad assumere un valore ancora maggiore. I disegni di Toriyama rendono l’opera ancora più bella e scorrevole, contribuendo ad un ottimo risultato finale. “Sand Land” è una di quelle letture che mette il buon umore e, allo stesso tempo, invita il lettore alla riflessione. Per questo motivo, credo che vada letto almeno una volta nella propria vita. Alla fin fine, parliamo sempre di quel genio assoluto che è stato Akira Toriyama.
Queste sono le parole, proferite da Akira Toriyama in persona, che ci introducono alla lettura di “Sand Land”, una raccolta dei capitoli pubblicati su “Weekly Shonen Jump” dal numero 23 al numero doppio 36-37 del 2000. Un volume unico portato in Italia, per la prima volta, da Star Comics nel 2002 e riedito dalla medesima casa editrice proprio quest’anno, a più di quattro lustri di distanza, in due nuove edizioni: la New Edition, contenente la storia originale, e la Ultimate Edition, abbellita di pagine a colori e bozzetti originali disegnati dal sensei Toriyama.
In un mondo arido e sabbioso, denominato Sand Land, in cui demoni e umani soffrono per la costante siccità, Beelzebub, il principe diavolo, Thief, un suo sottoposto, e Shiva, un ex genio militare, stringono un’inarrestabile alleanza per trovare una mitica fonte d’acqua, la sorgente leggendaria. Quali avventure li aspettano nel loro viaggio attraverso le lande infuocate del deserto?!
In un volume unico di circa duecento pagine, Toriyama tocca alcuni temi molto importanti e di grande attualità, conferendo a “Sand Land” quella profondità filosofica che manca ad un capolavoro assoluto come “Dragonball”. Innanzitutto, “Sand Land” si presenta come un’opera di denuncia nei confronti dell’avidità e della stupidità umana, causa di migliaia di guerre in tutto il mondo. L’idea che gli umani siano i veri diavoli risale certamente a Go Nagai, che a sua volta ha certamente preso ispirazione da qualcun altro, e trova spazio anche nell’opera di Toriyama, il quale, di certo, non si è sfiacchito nel creare una storia originale, puntando sull’elemento che ha sempre contraddistinto le sue opere: la semplicità.
“…Ma per quanto mi riguarda gli umani, in passato come adesso, hanno sempre portato un sacco di problemi.”
“Su questo devo darti ragione. Mai come voi demoni, però.”
“Dici bene. Tuttavia, per quante malvagità possiamo compiere, noi demoni non uccidiamo, diversamente da voi.”
“Stai scherzando, vero? Stando alle leggende, sin dal lontano passato i demoni hanno sempre fatto delle cose tremende…!”.
“Sin dal lontano passato, gli umani hanno sempre incolpato i demoni delle loro nefandezze”.
Questo dialogo a tre tra Belz, Thief e Shiva racchiude perfettamente l’idea che ha voluto veicolare il sensei con la sua storia: non esiste, al mondo, creatura più malvagia dell’essere umano. Come dice Frankie hi-nrg nel suo brano più celebre: “Sono intorno a noi, in mezzo a noi/In molti casi siamo noi…”.
La denuncia di Toriyama, però, si estende, arrivando a toccare un altro grande tema, ancora attuale ai giorni nostri: la questione ambientale. La storia è ambientata a Sand Land, questa terra arida e sabbiosa definitivamente privata dell’acqua, si dice, per colpa della siccità. E, nel tentativo di rendere l’acqua più facilmente accessibile ai cittadini di Sand Land, i nostri eroi si mettono in viaggio alla ricerca della sorgente leggendaria. Insomma, in questa storia, tutto ruota intorno all’acqua. Questo bene comune di cui non tutte le persone possono disporre, anche nel nostro mondo. Spesso ci dimentichiamo che, in paesi lontani dal nostro, ci sono persone che soffrono quotidianamente la carenza d’acqua e pagherebbero per vivere nell’agio, proprio come noi. Spesso non ce ne rendiamo contro, ma siamo fortunati ad avere un tetto sopra la testa, il piatto in tavola e l’acqua costantemente a disposizione. Mentre ci lamentiamo perché non possiamo permetterci il nuovo modello di quel cellulare o la borsa di quello stilista famoso, dovremmo pensare alle persone che vivono in condizioni di disagio, che il piatto a tavola non possono metterlo tutti i giorni e l’acqua, se ce l’hanno, devo andarla a prendere a quel fiume che dista chilometri da casa loro. L’acqua è un bene prezioso, forse il più prezioso in natura, e, per questa ragione, non andrebbe assolutamente sprecato. Toriyama ci invita a riflettere sull’importanza dell’acqua e a farne un uso più sapiente, per noi e per la natura che ci circonda, ricordandoci di quanto sarebbe bello se tutti potessero averne a disposizione in egual misura.
Contornata dai disegni magnifici del sensei, pulito nel tratto ed estremamente ordinato nella disposizione delle vignette, questa storia semplice ma dall’alto impatto emotivo viene ad assumere un valore ancora maggiore. I disegni di Toriyama rendono l’opera ancora più bella e scorrevole, contribuendo ad un ottimo risultato finale. “Sand Land” è una di quelle letture che mette il buon umore e, allo stesso tempo, invita il lettore alla riflessione. Per questo motivo, credo che vada letto almeno una volta nella propria vita. Alla fin fine, parliamo sempre di quel genio assoluto che è stato Akira Toriyama.