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Dopo aver visto e recensito le prime due, ho voluto visionare questa terza e strana (per come divisa, cinque episodi da un'ora) stagione.

La distanza di più di dieci anni dalle prime due si vede eccome a livello tecnico. Personaggi e stile son sempre uguali, ma animazioni e certi particolari fanno davvero la differenza.

La storia riprende esattamente da dove era stata interrotta, ossia dal primo appuntamento ufficiale di Shota e Sawako. Infatti, il primo episodio è esclusivamente dedicato a loro due, con tanta tenerezza e sentimento. Ma sono i quattro successivi che cambiano decisamente marcia. Infatti, oltre alla storia dei due piccioncini, tra insicurezza, occhi sbarrati e blocchi che causano malumori, si approfondisce molto la storia delle due amiche del cuore, Ayane e Chizu. Entrambe le vicende son a mio avviso bellissime. Più toccante una e più adulta l'altra, ma c'è proprio uno stacco qualitativo tra le loro storie e quella della coppia protagonista.
E anche qui, come nelle stagioni precedenti, Ayane vince a mani basse il ruolo di miglior personaggio: fantastica, adulta, riflessiva, dolce e tenera. La perfezione.
Si ripuliscono la fedina anche Kenta e Ume.

L'ultimo episodio è un tripudio di lieti fine e di amicizia, che, a dire la verità, ci sta davvero bene.

Concludo ritenendomi davvero soddisfatto da questa terza stagione, che per maturità, dialoghi e situazioni, surclassa le prime due.
Assolutamente consigliato.