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Avevo confuso inizialmente con "Kekko Kamen" (dello stesso autore), ma questo mi è apparso assai peggio.
Risulterò negativa, ma è indubbio che purtroppo questa mini saga non rispetti per nulla il sesso femminile. Un'edizione cita "emancipazione femminile" ma ciò che vedo è solo una protagonista che si fa trasportare dagli eventi, senza smuoversi tanto nei suoi diritti in quanto essere umano: basta già vedere come non si dispone per aiutare altre ragazze come dovrebbe fare, lasciando una di loro interminabili minuti a soffrire su una tortura il freddo ed il dolore, tanto per lasciare i personaggi maschili approfittarsene(e dopo, ricordandosi di fare la ramanzina). Le citazioni sono divertenti ma non sostengono abbastanza per non dimenticare per qualche attimo che il padre della protagonista sia sessualmente attratto da essa (brivido, non fa ridere!) come pure che nessuno si faccia domande su un medico (senza lincenza) controlli numerose ragazzine in topless (che finiranno alcune di queste, su una rivista pedopornografica). Si ride su cose che sono inaccettabili e quando si legge, finalmente, un barlume di giustizia e rispetto, questo viene smorzato o reso superficialmente (almeno per mia impressione). La protagonista poi lascia le missioni al "paparino" più volte invece che combattere seriamente. Inquietante, si salva solo per le gag divertenti sui due ex scolari ultraripetenti (tranne quando finiscono per voler violentare la poveretta strappandole i vestiti). Go Nagai ha fatto belle opere, ma ha anche i suoi punti deboli, e qui non ha fatto bella figura, con questa pseudoeroina.