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Premetto che non mi piace l'animazione in CG fotorealistica, la trovo una rappresentazione priva di giustificazione e senso artistici. L'essenza dell'animazione consiste - al di là della qualità artistica intrinseca del mezzo prescelto (disegno, pupazzi, ecc.) - nella necessità di interpretare l'immagine, che è solo una traccia su cui lavora la fantasia dello spettatore, così parte attiva del processo rappresentativo. La CG fotorealistica, invece, proprio per il suo obiettivo di emulare quanto più possibile la realtà, priva di senso la rappresentazione ed esclude lo spettatore dal processo, finendo per essere nient'altro che una riproduzione di oggetti praticamente fotografica e di inguardabili bambolotti dalle movenze inevitabilmente innaturali. Ma quand'anche un giorno si riuscisse a riprodurre perfettamente e in modo naturalistico anche la figura e il movimento umano, la CG resterebbe sempre un inutile clone della ripresa dal vero.
Questo "Mobile Suit Gundam: Requiem for Vengeance" non fa eccezione nella triste sequela di riproduzioni di nature morte che è la CG fotorealistica. La storia passa inevitabilmente in secondo piano, data la totale mancanza di pathos del mezzo rappresentativo, per quanto comunque stride paradossalmente col fotorealismo la sua poca verosimiglianza: in un futuro in cui radar, infrarossi e droni spia dovrebbero essere l'abc bellico elementare, è ridicolo, per esempio, far cadere un battaglione in un'imboscata grazie a carri armati nascosti tra gli alberi in una città... Brutto come già i precedenti "MS-IGLOO".