Recensione
Quest’anime è un ottimo esempio di shojo, slice of life che partendo da un semplice malinteso rende interessante una semplice ma allo stesso tempo estremamente interessante storia d’amore tra due giovani adolescenti.
Conosciamo tutti la sensazione di parlare un la nostra lingua all’estero o in un contesto in cui gli altri non comprendono, come se stessimo parlando un codice segreto, qualcosa che solo noi comprendiamo, e forti a di questa sensazione ci sentiamo liberi d’esprimere a voce alta anche i nostri pensieri più profondi.
E se questa sensazione durasse sempre? Ecco la semplice premessa di quest’anime “Una ragazza d’origine Russa, Alisa Mikahailovna Kujo, Alya per gli amici più stretti, si trasferisce in Giappone dove crede che nessuno possa capirla quando parla la sua lingua d’origine; ma se il suo compagno di banco, di cui si sta pian pian innamorando, l’avesse studiato da piccolo?”
Ed ecco come una semplice incomprensione si trasforma nella miccia che può far infiammare l’animo d’un semplice ragazzo che fino a quel momento giocava il ruolo di comparsa nella sua classe.
Il protagonista maschile di questa storia romantica, il compagno di banco, Masachika Kuze è un semplice ragazzo con poca voglia di studiare e che risalta per nessuna caratteristica particolare se non quella di fare le ore piccole a casa giocando ai videogiochi per poi dormire durante le lezioni; o almeno così sembrerebbe ad un primo sguardo.
Sono presenti molti cliché degli shojo scolatici, tra cui quello della casata importante giapponese, della principessa di ghiaccio e vari altri, ma la cosa più interessante di tutte è come riescano a rendere queste apparenti ripetizioni e scopiazzate da altri anime in una chiave molto divertente o totalmente inaspettate così da invogliare lo spettatore a continuare l’opera con grande entusiasmo.
La formula del malinteso infatti è ciò che davvero fa funzionare quest’anime che basandosi su di essa riesce a sorprendere sempre e incuriosire.
Le animazioni ed in generale il comparto tecnico sono di un ottimo livello complessivo e le musiche poche ma presenti sono molto azzeccate.
In generale si è dimostrato un ottimo anime stagionale, di cui guarderò sicuramente il seguito già annunciato perchè in poche puntate e con una trama semplice riesce a farti affezionare ai personaggi e voler sapere come proseguono la loro vita, caratteristica essenziale per un anime di questo genere.
Conosciamo tutti la sensazione di parlare un la nostra lingua all’estero o in un contesto in cui gli altri non comprendono, come se stessimo parlando un codice segreto, qualcosa che solo noi comprendiamo, e forti a di questa sensazione ci sentiamo liberi d’esprimere a voce alta anche i nostri pensieri più profondi.
E se questa sensazione durasse sempre? Ecco la semplice premessa di quest’anime “Una ragazza d’origine Russa, Alisa Mikahailovna Kujo, Alya per gli amici più stretti, si trasferisce in Giappone dove crede che nessuno possa capirla quando parla la sua lingua d’origine; ma se il suo compagno di banco, di cui si sta pian pian innamorando, l’avesse studiato da piccolo?”
Ed ecco come una semplice incomprensione si trasforma nella miccia che può far infiammare l’animo d’un semplice ragazzo che fino a quel momento giocava il ruolo di comparsa nella sua classe.
Il protagonista maschile di questa storia romantica, il compagno di banco, Masachika Kuze è un semplice ragazzo con poca voglia di studiare e che risalta per nessuna caratteristica particolare se non quella di fare le ore piccole a casa giocando ai videogiochi per poi dormire durante le lezioni; o almeno così sembrerebbe ad un primo sguardo.
Sono presenti molti cliché degli shojo scolatici, tra cui quello della casata importante giapponese, della principessa di ghiaccio e vari altri, ma la cosa più interessante di tutte è come riescano a rendere queste apparenti ripetizioni e scopiazzate da altri anime in una chiave molto divertente o totalmente inaspettate così da invogliare lo spettatore a continuare l’opera con grande entusiasmo.
La formula del malinteso infatti è ciò che davvero fa funzionare quest’anime che basandosi su di essa riesce a sorprendere sempre e incuriosire.
Le animazioni ed in generale il comparto tecnico sono di un ottimo livello complessivo e le musiche poche ma presenti sono molto azzeccate.
In generale si è dimostrato un ottimo anime stagionale, di cui guarderò sicuramente il seguito già annunciato perchè in poche puntate e con una trama semplice riesce a farti affezionare ai personaggi e voler sapere come proseguono la loro vita, caratteristica essenziale per un anime di questo genere.