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L'aspetto di Nadia e Jean mi ha sempre catturato: lui occhialuto, secchione, inventore e sempre sorridente, lei dall'aspetto africano, atletica e con questa misteriosa pietra al collo.

Dopo tanti anni ho deciso di guardare "Nadia e il mistero della pietra azzurra" nel modo, a detta di molti, migliore per vedere questa serie: escludendo totalmente e assolutamente gli episodi dal 23 al 34, cioè l'intero "arco delle isole", considerato da praticamente tutti la peggior parte della serie; questo per permettermi di godere appieno del meglio che questo anime ha da offrire a livello narrativo e di qualità; mi sono giusto lasciata l'episodio del bacio vicino al cannocchiale (perché per me era un tassello importante) e gli episodi 30 e 31, che mostravano le prime informazioni sulle origini di Nadia, e per questo devo ringraziare le recensioni di AnimeClick.it che mi hanno dato ottimi consigli in tal senso.

Ora che ho finito la serie, francamente posso dire... ho visto di peggio, ma anche di meglio!

Le parti avventurose del Nautilus e del capitano Nemo sono al limite del plagio al romanzo "Ventimila leghe sotto i mari", e secondo me potevano elaborare meglio molte vicende.
Il personaggio di Jean Lartigue a me è piaciuto molto, così solare, curioso (come gli inventori devono essere), gentile e disponibile con chiunque, così stridente con la sua controparte protagonista, Nadia.
Ecco, qui devo aprire una parentesi: se l'aspetto di Nadia mi affascinava, nel sentirla esprimersi mi ha suscitato costante e profondo fastidio. Credo sia la prima volta per me che la protagonista che dà il nome all'opera sia così mal scritta e odiosa: fortemente ostile a chiunque, disprezza chiunque, manco fosse chissà chi! A differenza di altri personaggi non sa fare nulla! Semmai reca guai a chiunque le stia vicino, con la conseguenza che deve essere spesso salvata; testarda, altezzosa, chiusa e solitaria, fin troppo moralista soprattutto all'inizio (vegetariana, pacifista - per carità, uno fa le scelte che vuole, ma lei cercava scontro con chiunque non la pensasse come lei, creando infiniti litigi che non portavano alcuna soluzione, esacerbando solo la sua ostilità e antipatia), non riesce a interagire con nessun membro del Nautilus, solo Jean, che col suo carattere opposto, solare, espansivo e amichevole fa amicizia con tutti e le resta incrollabilmente vicino (che passivo masochista! Io a una così avrei dato un bell'addio molto prima).
Fosse stato solo per Nadia, giuro, non so se finivo la serie, per fortuna tre quarti della trama è incentrata su altre dinamiche e non focalizzata direttamente su di lei.

Le ultime cinque puntate sono di alta qualità, intense e ben scritte, mostrano sentimenti che prevalgono sulla guerra e il dominio, come l'amore e l'integrazione. Un messaggio bellissimo!
Successivamente, scoprii che Hideaki Anno è stato regista della maggior parte degli episodi (quelli buoni, escludendo l'arco delle isole, per intenderci), e si vede, nonostante fosse stato alla sua prima esperienza di regista (a me il suo famoso "Neon Genesis Evangelion" è piaciuto).
Sicuramente, si poteva fare di meglio su "Nadia e il mistero della pietra azzurra": togliere tutte le scene quasi copiate dal romanzo "Ventimila leghe sotto i mari" di Jules Verne; dare una maggiore evoluzione e approfondimento psicologico a Nadia, ma anche ad altri protagonisti, come Jean, Elektra e Nemo...

Il doppiaggio è fantastico, Davide Garbolino aderisce con la sua voce perfettamente al personaggio solare di Jean.

In sostanza, una buona serie, ma niente di speciale, anche se ci sono orrori peggiori sul mercato.