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9.5/10
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Parlare di questo manga è difficile: lo hanno recensito in decine e decine e quasi tutti qui su anime click gli hanno dato un voto altissimo.
Il mio voto è nove e mezzo: opera da leggere per tutti ma non capolavoro assoluto… quasi.
Dragon Ball esce nel 1984 dalle mani del mangaka Akira Toriyama con la supervisione del redattore Torishima alias Mashihito.
I due collaboravano da anni insieme: Torishima aveva cambiato profondamente Toriyama bocciando più volte le sue storie e costringendolo a seguire i suoi consigli: dopo le prime storie brevi questa collaborazione ha portato alla nascita di Dr. Slump. Toriyama voleva fare una storia in cui il protagonista fosse lo scienziato e Torishima gli impose che invece fosse la piccola androide Arale. Successo enorme, serie tv stra-vista, gadget, insomma il successo.
Il problema che una dopo alcuni anni di trionfi con questo fumetto Toriyama voleva cambiare, forse tenersi i soldi e oziare, invece Torishima lo convinse a dar vita ad una nuova serie.
Toriyama pensava di farla durare circa un anno ma la serie rischiò già di essere eliminata dopo una decina di episodi. I due si misero di impegno e sezionarono la serie che era di maggior successo allora su Shonen Jump per capire in cosa sbagliavano e cosa invece poteva essere migliorare Dragon Ball. La serie che sezionarono era quello che io definisco il manga dell’amore Hokuto no Ken.
I due capirono come migliorare i combattimenti che sono la cosa che rende Dragon Ball ciò che è. La trama infatti esiste ma è tutto sommato esile. I personaggi possono essere simpatici ma sono piuttosto bidimensionali. Insomma senza i continui combattimenti che si susseguono nelle varie saghe, i power up questo fumetto sarebbe uno scarto invece così come è un quasi capolavoro.
Ma questo fumetto è un manga che ha macinato record e qui arriva l’Italia: è il primo fumetto che in Occidente viene pubblicato non ribaltato. Merito dei Kappa Boys che nel 1995 lo comprano da Shueisha alle condizioni della casa editrice giapponese.
Sembra un azzardo ma invece si parla di vendite superiori alle 100 copie a volume.
I motivi sono due: il fallimento della Granata aveva eliminato dal mercato molti titoli alternativi costringendo i fan a puntare sulle poche cose che uscivano e il fatto che Dragon Ball merita di essere letto. Per intenderci nella stessa condizione Rough di Mitsuro Adachi, non ribaltato e che io considero un manga bellissimo, fece flop: l’assenza di rivali non significa dunque sempre un successo garantito.
Io ho letto quella prima edizione e posso dire che il tratto pulito di Toriyama mi ha conquistato.
Se Tezuka ha reso popolare il manga in Giappone, Toriyama può essere considerato l’uomo che ha reso popolare il manga in tutto il mondo.
Dragon Ball è un sempre verde.
Potrei adesso parlare delle varie saghe, dei tornei, dei personaggi strani: gatti parlanti, ragazzi senza naso, maestri porcelloni ma queste cose penso tutti le conoscano grazie anche alla serie tv continuamente replicata.
Fra i battle shonen l’unico che io pongo sopra DB è Ranma ½ per i combattimenti folli e i momenti di pura follia. Quindi Dragon Ball merita secondo me più di Naruto o di Bleach o dello stesso Hokuto no Ken.