Recensione
WIND BREAKER
6.0/10
Ho aspettato molto prima di concludere questa serie che ha solo 13 episodi perché se le scelte grafiche, l’aspetto dei protagonisti, il potenziale di botte me lo faceva apparire attraente come prodotto d’altra parte esistevano molte pecche.
La prima è che il personaggio protagonista non si comporta con naturalezza, è sempre imbarazzato e con i lineamenti alterati da questa sensazione e non si capisce perché.
Poi i personaggi principali sono fortissimi ma anche loro in alcuni casi sembrano macchiette.
Terza cosa e cosa peggiore non si comportano come uno si aspetta da ragazzi della loro età per quanto strani e ciò perché l’autore vuole dare una patina di prodotto educational che però viene male.
Queste cose rendono decisamente demenziali alcune scene che un autore (Satoru Nii) o uno sceneggiatore più abili avrebbero potuto rendere carismatiche.
Mi ricordo che anche i cartoni animati americani che guardavo alla TV negli anni ottanta (thundercats, he-man, le avventure di Teddy Ruspin, ecc.) mettevano anche loro dei momenti “pro educational” ma prima raccontavano la storia nel migliore dei modi, poi sul finale dedicava quei 30 secondi / un minuto a sviluppare una tematica, portare uno spunto.
Qui la parte “riflessiva” rovina tutto.
E poi a volte è troppo zuccherosa o peggio edulcorata. Capisco che questo è un prodotto per ragazzi ma ormai non siamo più nell’epoca in cui i genitori chiedevano ai prodotti per i loro “bambini” di essere educativi.
E poi si può essere educativi e violenti allo stesso tempo senza dover abbassare continuamente la tensione con scene “cretine”, facce strane, rossori, imbarazzi ecc.
Vi immaginereste un mito come Ken il guerriero con sciocchezze simili?
Diventerebbe spazzatura.
Dal punto di vista delle animazioni, della musica e della fotografia ho trovato un lavoro grandioso che mi impedisce di dare un insufficienza ma non mi sento di promuoverlo pienamente. Gli do’ quindi un sei stiracchiato e non garantisco guarderò la seconda serie.
Un motivo per guardarla è il finale di questa prima che promette tante botte.
Poi i personaggi sono stati presentati, come l’ambientazione è stata sviluppata, cosa che permetterà – sempre se la sceneggiatura sia ben fatta – di perdere meno tempo per la parte sciocchezze pseudo – pensanti e partire in quarta con le situazioni pesanti.
La prima è che il personaggio protagonista non si comporta con naturalezza, è sempre imbarazzato e con i lineamenti alterati da questa sensazione e non si capisce perché.
Poi i personaggi principali sono fortissimi ma anche loro in alcuni casi sembrano macchiette.
Terza cosa e cosa peggiore non si comportano come uno si aspetta da ragazzi della loro età per quanto strani e ciò perché l’autore vuole dare una patina di prodotto educational che però viene male.
Queste cose rendono decisamente demenziali alcune scene che un autore (Satoru Nii) o uno sceneggiatore più abili avrebbero potuto rendere carismatiche.
Mi ricordo che anche i cartoni animati americani che guardavo alla TV negli anni ottanta (thundercats, he-man, le avventure di Teddy Ruspin, ecc.) mettevano anche loro dei momenti “pro educational” ma prima raccontavano la storia nel migliore dei modi, poi sul finale dedicava quei 30 secondi / un minuto a sviluppare una tematica, portare uno spunto.
Qui la parte “riflessiva” rovina tutto.
E poi a volte è troppo zuccherosa o peggio edulcorata. Capisco che questo è un prodotto per ragazzi ma ormai non siamo più nell’epoca in cui i genitori chiedevano ai prodotti per i loro “bambini” di essere educativi.
E poi si può essere educativi e violenti allo stesso tempo senza dover abbassare continuamente la tensione con scene “cretine”, facce strane, rossori, imbarazzi ecc.
Vi immaginereste un mito come Ken il guerriero con sciocchezze simili?
Diventerebbe spazzatura.
Dal punto di vista delle animazioni, della musica e della fotografia ho trovato un lavoro grandioso che mi impedisce di dare un insufficienza ma non mi sento di promuoverlo pienamente. Gli do’ quindi un sei stiracchiato e non garantisco guarderò la seconda serie.
Un motivo per guardarla è il finale di questa prima che promette tante botte.
Poi i personaggi sono stati presentati, come l’ambientazione è stata sviluppata, cosa che permetterà – sempre se la sceneggiatura sia ben fatta – di perdere meno tempo per la parte sciocchezze pseudo – pensanti e partire in quarta con le situazioni pesanti.