logo GamerClick.it

-

"Takanashi Rikka Kai - Gekijouban Chuunibyou demo Koi ga Shitai", tratto dalla novel "Chunibyo Demo Koi ga Shitai!" di Torako e illustrata da Nozomi Osaka è in ordine di apparizione la quinta opera di animazione del c.d. "franchise" e costituisce sostanzialmente il classico "recap" della prima stagione con qualche piccola aggiunta in fase di prologo e di epilogo, in modo da raccordare (se fosse realmente necessario...) la prima stagione a quella successiva del 2014.
Chi come me vorrà provare a vedere tutti gli anime oltre le canoniche serie, avrà affrontato la visione anche dei tre extra (definiti nei modi più fantasiosi: ONA, lite, ecc.) che spaziano dalla mini serie di mini episodi (alcuni di durata veramente risibile), all'episodio aggiuntivo che poco o nulla aggiunge al finale della prima serie.

Si sentiva proprio la necessità di trasmettere anche il film, per giunta riassuntivo dei 12 episodi della serie? Sulle motivazioni, chi mi ha preceduto nelle recensioni ha spiegato sommariamente l'abitudine di qualche tempo fa degli studi di animazione di mantenere "caldo" il pubblico sia per favorire la commercializzazione delle opere cartacee sia per tenere l'aspettativa del pubblico alta e cavalcare l'onda del successo della prima serie.

Premetto che non sono propriamente definibile un fan dei film (o anche episodi) riassuntivi di una serie già vista e pertanto, nonostante possa apprezzare la bontà del recap (che presenta una certa coerenza e fluidità narrativa senza salti e forzature che, senza aver visto la serie, risulterebbero incomprensibili) e cui posso solo muover l'appunto di aver omesso la trattazione di alcuni personaggi riusciti (come Makoto Isshiki), il film lo reputo comunque un inutile perdita di tempo. Non mi sento nemmeno di consigliare di vedere solo la prima parte del film e l'ultima in quanto la seconda serie sembra aver in ogni caso ha una sua logica e consequenzialità temporale con la prima indipendentemente da tutte le opere a contorno della prima serie.

Resta ovviamente il pregio del comparto tecnico e in questo senso Kyoto Animation è uno degli studi che apprezzo maggiormente. E restano altresì intatte anche le peculiarità già viste nella prima serie che riesce a mischiare in modo intelligente e leggero temi come quello della sindrome della seconda media che altre opere precedenti e successive hanno trattato in modo più introspettivo ma anche più greve e tragico.
La comicità tutto sommato resta intatta e le interazioni tra Yuuta e Rikka, ovvero chi sembra aver superato la fase della sindrome e colei che si trova ancora in pieno, non può che far sorridere e riflettere un po' sui molti modi che un adolescente (forse... non solo...) elabora per vivere di illusione e non morire di realtà.