Recensione
Tokyo Magnitude 8.0
8.0/10
Recensione di HakMaxSalv92
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<Attenzione contiene spoiler>
Introduzione e sinossi
"Datti una mossa o l'universo ti dà una scossa. Scusate se cominicio la recensione di questa serie con questa rima decisamente infelice, ma dopo quanto visto negli 11 episodi che la compongono mi sono fatto un'idea abbastanza precisa di cosa si tratti. Già il titolo della serie "Tokyo Magnitude 8.0" suggerisce che il terremoto che avvia gli eventi successivi non sia un evento di natura meramente fisica, bensì di natura spirituale. Che cosa ce lo fa capire? Sicuramente il primo elemento che ci viene incontro è senza dubbio il pessimo carattere della protagonista, la quale è insoddisfatta della sua vita per via del fatto che i genitori litigano sempre e che soprattutto essa non è in grado di apprezzare niente e nessuno, specialmente il suo fratellino, il quale è, al contrario di lei, sempre allegro e spensierato e di ottimo umore e mantiene sempre un'atteggiamento positivo. Ma il fatto che più di tutti scatena l'evento catastrofico posto in essere è sicuramente il suo desiderio contenuto nelle sue parole testuali parole che impiega per il compito affidatole dalla professoressa:"sarebbe quasi meglio se il mondo cadesse a pezzi". Questa è la fatidica battuta che funge da motore di tutti gli eventi e che sembra quasi una profezia che si autoavvera e costituisce la base di ciò che avverrà in seguito. Fatta questa premessa il resto è un susseguirsi di andirivieni nel tentativo di tornare a casa e fare in modo di dimenticare questa vicenda orribile. Ma è finita così?! Direi proprio di no: lungo il tragitto per tornare a casa emergono molti scheletri dall'armadio dei protagonisti e dei co-protagonisti che si confessano nel timore di lasciarci la pelle e nel corso della serie la protagonista comincia a ritornare sui propri passi e comincia gradualmente a pentirsi di aver continuato a disprezzare tutto e tutti ed assiste impotente al frutto del suo desiderio; infine a partire dal settimo episodio fino alla assistiamo all'inizio della svolta definitiva. Mirai, (il cui nome significa appunto futuro) ha un sogno ricorrente che a mio avviso costituisce l'essenza vera e propria della serie, in quanto prodotto della sua affermazione che contiene il suo desiderio nato dal suo odio e dal suo risentimento misto alla sua indifferenza, indolenza ed insofferenza: il suo fratellino Yuki dichiara che è morto. Dopo essersi congedata anche da Mari che si è ricongiunta con la sua famiglia, anche Mirai riesce a ricongiungersi con la propria e cerca di fare in modo di fare tesoro di quest'esperienza traumatica e capisce che deve continuare a vivere per sé, i suoi genitori e per la memoria di suo fratello e di Mari.
Pensieri, sentimenti, emozioni, stati mentali e stati d'animo e messaggi
I messaggi che scaturiscono da questa serie sono molto duri e crudi nel modo in cui vengono veicolati, i sentimenti, le emozioni, i pensieri e gli stati d'animo positivi,come felicità sono presenti in quantità minima ed in maniera alterna alle sensazioni, emozioni, pensieri, stati d'animo e mentali negativi come ansia, angoscia, panico, rabbia, furia, ira, disperazione, tristezza che invece sono dominanti. Proprio questi diventano il nucleo tematico principale, attraverso il quale gli autori della serie vogliono comunicarci che alla lunga essi ci fanno precipitare in una spirale di dolore ed impotenza che ci impedisce di compiere quello che deve essere fatto e di amare i nostri cari e il prossimo perché prima di tutto non amiamo noi stessi. Da cui si capisce la scelta anche di far morire il fratellino per impartire alla protagonista la lezione di vita più importante, ovvero quello di imparare ad ascoltare anche gli altri ed apprezzare gli sforzi che fanno per tirarci su di morale e prenderli come esempio per migliorare noi stessi ed aiutare a nostra volta ad aiutare il prossimo/a. Una lezione sulla solidarietà, il sostegno reciproco e il fatto che l'amore non è una cosa da dare per scontata, bensì da ricordare, custodire, proteggere e contemplare, capire, sulla quale bisogna lavorare con costanza, dedizione, disinteresse, sacrifico, pazienza, perseveranza, persistenza.
Colonna sonora
La colonna sonora è caratterizzata da sonorità andanti, nelle quali sono dominanti gli acuti che connotano il panico, la tensione, la paura, la rabbia e l'angoscia. Questi sono però alternati a silenzi e sonorità gravi che sono collegate agli stati mentali di impotenza, disperazione, trance e catatonia emotiva nei quali i pin particolar modo Mirai sprofonda nel periodo del sogno ricorrente dove assiste appunto alla morte del fratellino.
Giudizio finale
Una mini-serie dall'indubbio sapore di tragedia (visto il fattore delle vittime), nella quale però si lascia spazio alla speranza e si cerca di tirarsi su e di ripartire. E' una serie che tratta di un'argomento reale, cercando però di fonderlo con un argomento di natura psicologica, come a voler comunicare la fusione e quindi l'indissolubilità tra la dimensione esterna (il mondo esterno) e il mondo interiore (la mente, lo spirito e l'anima delle persone) che sono uniti e si influezano e completano e si migliorano e distruggono a vicenda a seconda della persona in cui vivono.
Voto finale: sono molto indeciso sul voto da assegnare a questa serie. Visto che molti episodi centrali sono un tantino monotoni purtroppo devo togliere qualche punto, soprattutto anche perché Mirai è impeterrita nel suo essere scontrosa, mentre Yuki è simpatico, ma ci sono delle volte in cui la sua insistenza nel fare domande diventa insopportabile e dimostra di essere uno scavezzacollo.
Tutto sommato è una serie abbastanza equilibrata, quindi ho deciso di assegnarle un 8, perché a dispetto di quello che sembra mi ha dato "uno scossone abbastanza potente" (perdonate la finezza allusiva al titolo della serie, XD).
Introduzione e sinossi
"Datti una mossa o l'universo ti dà una scossa. Scusate se cominicio la recensione di questa serie con questa rima decisamente infelice, ma dopo quanto visto negli 11 episodi che la compongono mi sono fatto un'idea abbastanza precisa di cosa si tratti. Già il titolo della serie "Tokyo Magnitude 8.0" suggerisce che il terremoto che avvia gli eventi successivi non sia un evento di natura meramente fisica, bensì di natura spirituale. Che cosa ce lo fa capire? Sicuramente il primo elemento che ci viene incontro è senza dubbio il pessimo carattere della protagonista, la quale è insoddisfatta della sua vita per via del fatto che i genitori litigano sempre e che soprattutto essa non è in grado di apprezzare niente e nessuno, specialmente il suo fratellino, il quale è, al contrario di lei, sempre allegro e spensierato e di ottimo umore e mantiene sempre un'atteggiamento positivo. Ma il fatto che più di tutti scatena l'evento catastrofico posto in essere è sicuramente il suo desiderio contenuto nelle sue parole testuali parole che impiega per il compito affidatole dalla professoressa:"sarebbe quasi meglio se il mondo cadesse a pezzi". Questa è la fatidica battuta che funge da motore di tutti gli eventi e che sembra quasi una profezia che si autoavvera e costituisce la base di ciò che avverrà in seguito. Fatta questa premessa il resto è un susseguirsi di andirivieni nel tentativo di tornare a casa e fare in modo di dimenticare questa vicenda orribile. Ma è finita così?! Direi proprio di no: lungo il tragitto per tornare a casa emergono molti scheletri dall'armadio dei protagonisti e dei co-protagonisti che si confessano nel timore di lasciarci la pelle e nel corso della serie la protagonista comincia a ritornare sui propri passi e comincia gradualmente a pentirsi di aver continuato a disprezzare tutto e tutti ed assiste impotente al frutto del suo desiderio; infine a partire dal settimo episodio fino alla assistiamo all'inizio della svolta definitiva. Mirai, (il cui nome significa appunto futuro) ha un sogno ricorrente che a mio avviso costituisce l'essenza vera e propria della serie, in quanto prodotto della sua affermazione che contiene il suo desiderio nato dal suo odio e dal suo risentimento misto alla sua indifferenza, indolenza ed insofferenza: il suo fratellino Yuki dichiara che è morto. Dopo essersi congedata anche da Mari che si è ricongiunta con la sua famiglia, anche Mirai riesce a ricongiungersi con la propria e cerca di fare in modo di fare tesoro di quest'esperienza traumatica e capisce che deve continuare a vivere per sé, i suoi genitori e per la memoria di suo fratello e di Mari.
Pensieri, sentimenti, emozioni, stati mentali e stati d'animo e messaggi
I messaggi che scaturiscono da questa serie sono molto duri e crudi nel modo in cui vengono veicolati, i sentimenti, le emozioni, i pensieri e gli stati d'animo positivi,come felicità sono presenti in quantità minima ed in maniera alterna alle sensazioni, emozioni, pensieri, stati d'animo e mentali negativi come ansia, angoscia, panico, rabbia, furia, ira, disperazione, tristezza che invece sono dominanti. Proprio questi diventano il nucleo tematico principale, attraverso il quale gli autori della serie vogliono comunicarci che alla lunga essi ci fanno precipitare in una spirale di dolore ed impotenza che ci impedisce di compiere quello che deve essere fatto e di amare i nostri cari e il prossimo perché prima di tutto non amiamo noi stessi. Da cui si capisce la scelta anche di far morire il fratellino per impartire alla protagonista la lezione di vita più importante, ovvero quello di imparare ad ascoltare anche gli altri ed apprezzare gli sforzi che fanno per tirarci su di morale e prenderli come esempio per migliorare noi stessi ed aiutare a nostra volta ad aiutare il prossimo/a. Una lezione sulla solidarietà, il sostegno reciproco e il fatto che l'amore non è una cosa da dare per scontata, bensì da ricordare, custodire, proteggere e contemplare, capire, sulla quale bisogna lavorare con costanza, dedizione, disinteresse, sacrifico, pazienza, perseveranza, persistenza.
Colonna sonora
La colonna sonora è caratterizzata da sonorità andanti, nelle quali sono dominanti gli acuti che connotano il panico, la tensione, la paura, la rabbia e l'angoscia. Questi sono però alternati a silenzi e sonorità gravi che sono collegate agli stati mentali di impotenza, disperazione, trance e catatonia emotiva nei quali i pin particolar modo Mirai sprofonda nel periodo del sogno ricorrente dove assiste appunto alla morte del fratellino.
Giudizio finale
Una mini-serie dall'indubbio sapore di tragedia (visto il fattore delle vittime), nella quale però si lascia spazio alla speranza e si cerca di tirarsi su e di ripartire. E' una serie che tratta di un'argomento reale, cercando però di fonderlo con un argomento di natura psicologica, come a voler comunicare la fusione e quindi l'indissolubilità tra la dimensione esterna (il mondo esterno) e il mondo interiore (la mente, lo spirito e l'anima delle persone) che sono uniti e si influezano e completano e si migliorano e distruggono a vicenda a seconda della persona in cui vivono.
Voto finale: sono molto indeciso sul voto da assegnare a questa serie. Visto che molti episodi centrali sono un tantino monotoni purtroppo devo togliere qualche punto, soprattutto anche perché Mirai è impeterrita nel suo essere scontrosa, mentre Yuki è simpatico, ma ci sono delle volte in cui la sua insistenza nel fare domande diventa insopportabile e dimostra di essere uno scavezzacollo.
Tutto sommato è una serie abbastanza equilibrata, quindi ho deciso di assegnarle un 8, perché a dispetto di quello che sembra mi ha dato "uno scossone abbastanza potente" (perdonate la finezza allusiva al titolo della serie, XD).