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Cosa mi ricorda Boogiepop Phantom? Sicuramente che al tempo non era facile reperire un anime intero, internet non era ancora a pieno regime e le videocassette costavano troppo rispetto al mio dolente portafoglio. Un'altra cosa che mi porta alla mente è che questo anime riflette una certa idea di fare anime di quel periodo, cioè buttarsi su una sperimentazione che dopo Neon Genesis Evangelion e Serial Experiment Lain andava tanto di "moda". Probabilmente un anime di questo tipo oggi sarebbe impossibile proporlo per la differenza di contenuto con le attuali serie animate. Insomma non so se sia positivo o negativo, comunque Boogiepop Phantom rimane per me una pagina importante della storia dell'animazione giapponese.

TRAMA
In una cittadina diversi studenti scompaiono nel nulla. Queste sparizioni vengono attribuite al dio della morte sceso sulla terra per rapire questi poveri ragazzi. Invece le cose sono un po' più complesse di quelle che sembrano e diversi eventi avvenuti in periodi lontani ci racconteranno la verità su questi strani rapimenti.

RECENSIONE
Regia: Takashi Watanabe
Sceneggiatura: Rokuro Niga (Ep. 11), Sadayuki Murai (Ep. 1,2,5,8,12), Seishi Minakami (Ep. 3,7,10), Yasuyuki Nojiri (Ep. 4,6,9)
Character Design originale: Kouji Ogata
Character Design: Shigeyuki Suga
Direttore artistico: Izumi Hoki, Yuka Hirama
Original Novel: Kouhei Kadono
Sound director: Yota Tsuruoka
Direttore della fotografia: Takashi Azuhata

Questo anime di dodici episodi è tratto da una raccolta di storie creata da Kōhei Kadono e trasportata sullo schermo da MadHouse con la regia affidata a Takashi Watanabe. La trama è sicuramente uno degli elementi più conturbanti di tutta l'opera, peccato che per non entrare nello spoiler non possa approfondire le diverse sfaccettature dell'opera. Fatto sta che l'anime sia caratterizzato da una storia controversa che abbandona una linea narrativa lineare per dare spazio a diversi salti temporali e situazioni al limite. Bisogna stare attenti ad ogni singolo episodio e ogni piccolo particolare se si vuole capire a pieno l'anime. Anche il continuo cambiamento degli attori principali porta lo spettatore a smarrirsi nel labirinto narrativo ma allo stesso tempo dona uno sguardo sul mondo di Boogiepop Phantom completo a 360°. Tecnicamente purtroppo non siamo sicuramente su livelli paradisiaci, anzi molte volte la qualità grafica è bassa bassa. Le animazioni sono molto statiche e spesso deformano il personaggi risultando poco fluide. I colori sono dosati bene per ricreare le ambientazioni simil horror come autore comanda. Ci poteva comunque essere una cura maggiore di tutto il comparto tecnico che avrebbe reso questa opera un vero capolavoro. La regia è decisamente superiore alla media e riesce a costruire sequenze molto interessanti. Vorrei sottolineare come questa opera metta in campo anche una certa critica sociale del Giappone contemporaneo( e quindi a tutti i paesi sviluppati).

MY OPINIONE
Che dire ancora di questo anime... Personalmente sono rimasto di stucco davanti a questa opera. Per i miei canoni di giudizio direi che è uno di quegli anime che hanno formato il mio senso critico(giusto o sbagliato che sia) attuale. Molte cose lo collegano a Serial Experiment Lain anche se entrambi vivono di una vita propria. Sarà la nostalgia ma non mi sembra che nel panorama attuale ci possa essere un anime paragonabile a Boogiepop Phantom. Sopratutto ad un livello linguistico questo lavoro è unico e raro da tenere sotto una teca di cristallo.

INFINE
Sicuramente non per tutti, difficile, adulto e bruttino graficamente. Eppure non lasciatevi opprimere dai primi episodi, andate avanti e concentratevi per sviscerare tutti i significati che nasconde. Non ha mai riscosso tanto successo tra il pubblico, eppure molta critica ha osannato questa opera per la sua complessità narrativa che, a differenza di altre opere, si chiude senza sbavature. Io lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di guardarsi una piccola opera d'arte con i suoi pregi e difetti. Guardare per credere.