Recensione
Ken il guerriero
8.0/10
In piena adolescenza, quando il testosterone guida ogni nostra azione, i sogni son certezza e la forza credo universale , è difficile non subire il fascino di cotanta opera. Violenza, sangue, muscoli, arti marziali sono solo alcuni degli ingredienti che hanno reso celebre questa mitica saga. Partiamo dal protagonista: a metà strada tra Bruce Lee (di cui scimmiotta versetti e postura) e Sylvester Stallone (fisico ipertrofico e in alcune inquadrature persino labbro appeso). Già le sue fonti d'ispirazione basterebbero a renderlo affascinante a qualsiasi teenager assetato di fighting, ma giusto per rincarare la dose l'autore vi aggiunge una ambientazione post bellica alla Mad Max, orde di pazzi vestiti da punk in cerca di vittime (anche se alla fine la carne da macello la diverranno loro quasi sempre), esperti di arti marziali pronti a darsele, belle donne (anche se a dire il vero sono pochine..). L'anime è indubbiamente un buon prodotto. Il disegno indubbiamente di alto livello non riesce a ricreare però il dettaglio del manga (davvero elevato) e specialmente nella seconda serie diviene decisamente sproporzionato. Le musiche sono senza infamia ne lode. Indubbiamente più riuscita la song italiana, ormai entrata di diritto tra le sigle più amate. Le musiche di accompagnamento riuscite solo a tratti. Il doppiaggio più che buono. In sostanza un anime culto che appassionerà in particolare gli amanti delle arti marziali e gli adolescenti in generale. Difficilmente digeribile da un pubblico più adulto ed esigente,o da chi poco sopporta la violenza gratuita.