Recensione
L'Uomo Tigre
9.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Dita negli occhi, panche rotte conficcate nella schiena, gong suonati in testa, morsi e chi più ce ne ha ce ne metta, sono gli ingredienti assolutamente splatter che fanno da sfondo alle gesta dell'orfano-wrestler mascherato. Per 105 episodi Kajiwara ci narra il martirio di Naoto Date, orfano senza futuro e figlio rinnegato di tana delle tigri che consacra la sua vita alla giustizia. La sua è una storia di sudore,sofferenza,dedizione instancabile, riscatto, redenzione. Tema ricorrente in più di un'opera di Takamori è la sconfitta. Non si può non accostare le vicende dello striato wrestler a quelle di "suo fratello" Rocky Joe. Come il "Pugile del ponte delle lacrime" infatti Naoto è un orfano, pieno di rabbia e livore per ciò che la vita gli ha negato e come lui cercherà la propria rivincita sul ring. Il loro destino sorriderà tanto alla vittoria che alla sconfitta. Joe mancherà l'appuntamento più importante della sua sfolgorante carriera (la finale con Josè Mendoza) pur realizzando il sogno della sua vita, bruciare tutto se stesso facendo ciò che più ama; Naoto vincerà l'incontro più importante, ma perderà la sfida con Tana delle tigri diventandone l'esponente più rappresentativo. Molte le aggiunte al livello narrativo rispetto al manga. Tra le più importanti oltre al finale, i vari personaggi, da Daigo Daimon (suo sempai pronto a tutto per l'amico), alle tre tigri, i super boss finali di Tiger mask.
Graficamente parlando, l'anime può vantare corpi longilinei e maturi anche se estremamente spigolosi, spesso irregolari. Le animazioni considerando i tempi(1969/71) sono egregie, tenendo conto che il cacth essendo sport di contatto prevede molte collisioni tra corpi, ancor oggi difficili da realizzare. La colonna sonora dalla intro al Bgm derivato è estremamente indovinata, e esalterà lo spettatore durante le riprese del Nostro.
Il doppiaggio purtroppo non è il massimo. In generale le voci disponibili all'epoca erano poche e si ripetevano alla nausea su personaggi diversi. Un anime culto consigliato però sopratutto agli amanti dei classici.
Dita negli occhi, panche rotte conficcate nella schiena, gong suonati in testa, morsi e chi più ce ne ha ce ne metta, sono gli ingredienti assolutamente splatter che fanno da sfondo alle gesta dell'orfano-wrestler mascherato. Per 105 episodi Kajiwara ci narra il martirio di Naoto Date, orfano senza futuro e figlio rinnegato di tana delle tigri che consacra la sua vita alla giustizia. La sua è una storia di sudore,sofferenza,dedizione instancabile, riscatto, redenzione. Tema ricorrente in più di un'opera di Takamori è la sconfitta. Non si può non accostare le vicende dello striato wrestler a quelle di "suo fratello" Rocky Joe. Come il "Pugile del ponte delle lacrime" infatti Naoto è un orfano, pieno di rabbia e livore per ciò che la vita gli ha negato e come lui cercherà la propria rivincita sul ring. Il loro destino sorriderà tanto alla vittoria che alla sconfitta. Joe mancherà l'appuntamento più importante della sua sfolgorante carriera (la finale con Josè Mendoza) pur realizzando il sogno della sua vita, bruciare tutto se stesso facendo ciò che più ama; Naoto vincerà l'incontro più importante, ma perderà la sfida con Tana delle tigri diventandone l'esponente più rappresentativo. Molte le aggiunte al livello narrativo rispetto al manga. Tra le più importanti oltre al finale, i vari personaggi, da Daigo Daimon (suo sempai pronto a tutto per l'amico), alle tre tigri, i super boss finali di Tiger mask.
Graficamente parlando, l'anime può vantare corpi longilinei e maturi anche se estremamente spigolosi, spesso irregolari. Le animazioni considerando i tempi(1969/71) sono egregie, tenendo conto che il cacth essendo sport di contatto prevede molte collisioni tra corpi, ancor oggi difficili da realizzare. La colonna sonora dalla intro al Bgm derivato è estremamente indovinata, e esalterà lo spettatore durante le riprese del Nostro.
Il doppiaggio purtroppo non è il massimo. In generale le voci disponibili all'epoca erano poche e si ripetevano alla nausea su personaggi diversi. Un anime culto consigliato però sopratutto agli amanti dei classici.