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Prima di iniziare la recensione vera e propria vorrei sottolineare che questa è la prima opera di Hayao Miyazaki che mi capita tra le mani, quindi non ho i mezzi per paragonarla ad altri titoli (successivi o precedenti) di questo maestro dell’animazione giapponese.
Nausicaa della Valle del Vento è ambientata in un futuro remoto, in cui il mondo così come noi lo conosciamo è stato devastato da guerre apocalittiche a dall’operato dei Guerrieri Invincibili, ovvero esseri dalla forza sovrumana creati dall’uomo come mezzo di distruzione e conquista. Un’altra piaga che l’uomo cerca in tutti i modi di sconfiggere è la Giungla Tossica, ovvero un habitat composto da piante velenose ed esseri mostruosi (come i mostro-tarli) che continua ad espandersi risucchiando man mano le città create dall’uomo e le persone al loro interno. La popolazione è suddivisa in molte entità territoriali distanti fra loro e malamente collegate; proprio in una di queste (la Valle del Vento) ha inizio la nostra storia, la cui protagonista è una giovane principessa di nome Nausicaa, che, a differenza degli altri umani, prova un amore sincero nei confronti della natura distruttiva, in quanto la vede pura originariamente ma corrotta poi dalla malvagità dell’uomo (come riuscirà a dimostrare grazie ai suoi esperimenti per la ricerca di una cura contro la malattia del padre).
La trama (e in generale la struttura narrativa) è il punto debole di quest’opera: l’idea di fondo è piuttosto banale e la narrazione procede senza colpi di scena in modo lineare e semplice (in effetti le peculiarità di Nausicaa della Valle del Vento vanno ricercate sotto altri punti di vista); la storia, nonostante la fragilità narrativa e la semplicità con cui viene narrata, raggiunge tranquillamente la sufficienza, sebbene non tenga lo spettatore attaccato allo schermo (secondo la mia esperienza personale).
Tenendo conto dell’anno di produzione di questo film (1984) ci si sofferma sulle animazioni, sul character design e sulla grafica in generale. Il risultato è ottimo e, in base al periodo di pubblicazione, direi anche sublime (personalmente è il secondo aspetto che più mi ha attirato): i colori sono più che piacevoli da guardare mentre il character design è di una semplicità perfetta, in linea con le caratteristiche della storia. L’animazione è ben fatta e le inquadrature sono state studiate in modo da non annoiare lo spettatore durante la visione dell’opera. Invece l’aspetto sonoro è quello che un po’ meno va lodato, non a causa di scelte tecniche ma per via dei tempi, che sicuramente non sono quelli di adesso e quindi non si può riconoscere un punto a sfavore all’opera in quanto questo risultato non brillante è eclatante davanti ai nostri occhi di persone del XXI secolo ma un po’ meno a coloro che visionarono la pellicola venticinque anni fa, quindi (oggettivamente parlando) il sound era nella media (e forse anche qualcosina in più) con quelli del lontano 1984.
Veniamo ora al vero aspetto che rende Nausicaa della Valle del Vento un ottimo titolo anche per persone un po’ più mature che si cimentano con la visione di anime: i temi trattati e i significati che l’opera vuole trasmettere. Dal mio personale punto di vista, andrebbe lodato l’ideale che spinge Miyazaki a produrre opere di animazione, ovvero quello di insegnare (o rispolverare) concetti chiave e a volte banali relativi all’esistenza dell’essere umano sulla Terra. In questo caso si parla di pacifismo e rispetto per la natura, e vengono trattati in una maniera tale da riconoscere il regista come un vero e proprio artista. Quello che si vuol far passare è che la natura in sé è un essere perfetto; le cause della sua malvagità e della sua “cattiveria” vanno ricercate nell’operato dannoso dell’uomo, che pur di ottenere quello che vuole quando vuole è disposto ad adottare comportamenti di dubbia correttezza etica e che alla fine vanno contro i suoi stessi interessi. Un altro tema è il rispetto per il diverso, riscontrabile nel comportamento dei soldati che cercano in tutti i modi di distruggere la Giungla Tossica, mentre una persona come Nausicaa è pronta ad aprirsi anche nei confronti di un elemento che all’inizio sembra aggressivo e pericoloso, ma che poi risulta essere nient’altro che un essere puro rovinato dalla cattiveria dello stesso essere umano. Senza entrare nell'ottica di questa finalità è inutile cercare di capire l'aspetto positivo e pedagogico di Nausicaa della Valle del Vento.
Per concludere, vorrei giustificare il voto che ho dato a quest'opera. Fondamentale per un titolo d'animazione è la storia (e di conseguenza la narrazione dei fatti) e, essendo questo un aspetto che costituisce una percentuale notevole nel giudizio finale dell'opera, se è debole il giudizio finale ne risentirà. Nonostante le animazioni e la grafica siano ottime e il significato di fondo e come viene trasmesso siano superbi, la storia non raggiunge picchi di qualità ma resta nel semplice e nel comune, per questo motivo il voto è appena superiore alla sufficienza.
Resta il fatto che consiglio quest'opera per la sua originalità sotto il punto di vista tematico e per l'ottimo schema tecnico che può vantare.

VOTO FINALE: 7/10
by bruttabestia 14/04/2009