Recensione
Tokyo Godfathers
10.0/10
Recensione di BigBossToni
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Successe qualche settimana fà. Navigando tra vari forum e siti internet lessi la notizia che Italia 1 avrebbe trasmesso ad un orario proibitivo due "capolavori" dell'animazione giapponese, ossia Cowboy Bebop e Tokyo Godfathers. Così, seguendo i consigli di tantissimi utenti che avevano elogiato Cowboy Bebop decisi di regolare la sveglia per le 2:30 del 2 maggio. Inutile dire che quella notte è stata una delle più belle notti passate insonne della mia vita.
Inizialmente intensionato a visionare solo Cowbot Bebop, non appena iniziato Tokyo Godfather rimasi completamente estasiato. Sin da subito questo film nato del genio creativo di Satoshi Kon dava l'impressione di essere diverso. Niente robot, niente poteri sovrannaturali, niente combattimenti super violenti... solo una bellissima storia d'amore e speranza.
Protagonisti di questo capolavoro d'animazione sono un gruppo di "invisibili" (volendo utilizzare un termine non offensivo), persone che per diversi motivi si sono ritrovati a vivere tra le strade dei quartieri di Tokyo, circondati da muri pericolanti di case abbandonate che offrono loro dimora. In particolare, i protagonisti di Tokyo Godfathers sono tre:
- Miyuki, orfanella fuggita di casa dopo aver accoltellato il padre e restia a tornare credendo che quest'ultimo la odiasse;
- Gin, uomo di mezza età, bugiardo nel raccontare il suo passato e ormai preda dell'alcool, vede in Miyuki sua figlia (lontata da lui da tempo immemore);
- Hana, probabilmente il più simpatico e carismatico dei personaggi, è un travestito dall'irrefrenabile istinto materno.
Le vicende si svolgono in soffuso clima natalizio. La vigilia di Natale regalerà ai nostri amici ciò che di più bello esiste al mondo: la gioia di avere un bambino da amare. Rovistando tra i mucchi di spazzatura, i tre scoprono un neonato abbandonato e decidono di offrirgli le loro amorevoli cure finchè non avessero trovato i suoi genitori. La trama proseguirà con vicissitudini malinconiche e strappalacrime, dove emergerà forte la psicologia dei protagosti, sicuramente l'aspetto più curato e interessante del film.
Riguardo l'aspetto meramente tecnico, nulla da obiettare. I fondali sono stupendi, l'espressività delle animazioni dei personaggi fantastica e l'atmosfera davvero sublime, enfatizzata fin all'eccesso da una colonna sonora strepitosa.
Satoshi Kon è riuscito nell'impresa di raccontare una storia semplice, ma dalle argomentazioni complesse con una maestria che ha ben pochi eguali.
Tokyo Godfathers è una meravigliosa storia natalizia.
Per tutti coloro che non lo avessero ancora visto... che state aspettando. Correte a vederelo. Fatevi raccontare da Satoshi una della favole più belle mai scritte.
Inizialmente intensionato a visionare solo Cowbot Bebop, non appena iniziato Tokyo Godfather rimasi completamente estasiato. Sin da subito questo film nato del genio creativo di Satoshi Kon dava l'impressione di essere diverso. Niente robot, niente poteri sovrannaturali, niente combattimenti super violenti... solo una bellissima storia d'amore e speranza.
Protagonisti di questo capolavoro d'animazione sono un gruppo di "invisibili" (volendo utilizzare un termine non offensivo), persone che per diversi motivi si sono ritrovati a vivere tra le strade dei quartieri di Tokyo, circondati da muri pericolanti di case abbandonate che offrono loro dimora. In particolare, i protagonisti di Tokyo Godfathers sono tre:
- Miyuki, orfanella fuggita di casa dopo aver accoltellato il padre e restia a tornare credendo che quest'ultimo la odiasse;
- Gin, uomo di mezza età, bugiardo nel raccontare il suo passato e ormai preda dell'alcool, vede in Miyuki sua figlia (lontata da lui da tempo immemore);
- Hana, probabilmente il più simpatico e carismatico dei personaggi, è un travestito dall'irrefrenabile istinto materno.
Le vicende si svolgono in soffuso clima natalizio. La vigilia di Natale regalerà ai nostri amici ciò che di più bello esiste al mondo: la gioia di avere un bambino da amare. Rovistando tra i mucchi di spazzatura, i tre scoprono un neonato abbandonato e decidono di offrirgli le loro amorevoli cure finchè non avessero trovato i suoi genitori. La trama proseguirà con vicissitudini malinconiche e strappalacrime, dove emergerà forte la psicologia dei protagosti, sicuramente l'aspetto più curato e interessante del film.
Riguardo l'aspetto meramente tecnico, nulla da obiettare. I fondali sono stupendi, l'espressività delle animazioni dei personaggi fantastica e l'atmosfera davvero sublime, enfatizzata fin all'eccesso da una colonna sonora strepitosa.
Satoshi Kon è riuscito nell'impresa di raccontare una storia semplice, ma dalle argomentazioni complesse con una maestria che ha ben pochi eguali.
Tokyo Godfathers è una meravigliosa storia natalizia.
Per tutti coloro che non lo avessero ancora visto... che state aspettando. Correte a vederelo. Fatevi raccontare da Satoshi una della favole più belle mai scritte.