Recensione
Babil Junior - La Leggenda
7.0/10
Babil era un alieno che viaggiava per l'universo.
A causa dell'avaria al motore della navicella fu costretto ad un atterraggio di fortuna sulla Terra (in Mesopotamia). Non riuscendo a mettersi in contatto con i propri simili, andò dal re del posto per convincerlo a costruire un'enorme torre grazie alla quale riuscire a comunicare con il proprio pianeta di provenienza. Ma qualcosa andò storto e la torre fu distrutta.
Babil visse fino alla fine dei suoi giorni sulla Terra e decise che tutto quel patrimonio di conoscenze così evolute, di cui lui era in possesso, dovevano essere ereditate da qualcuno. E così attese l'arrivo del prescelto: 1, 2, 3, 100, 10.000, 20.000 e rotti anni; finché nel ventesimo secolo non è nato un ragazzo giapponese imberbe, vestito perennemente con la divisa scolastica e dalla spocchia disumana di nome Koichi.
Mentre Koichi scopriva di essere l'erede di Babil (da qui il nome Babil junior) un'organizzazione di esper comandata da quello zozzone di Yomi cercava di conquistare (a suon di palle di fuoco, scariche elettriche e distruzioni di edifici) la Terra.
Grazie ai poteri di Koichi, all'intervento dei suoi guardiani protettivi (Roden la pantera, Poseidon il Robot e Ropuros il mostruoso pterodattilo) e all'aiuto della bellissima Jun, la Terra avrà buone chance di salvarsi.
La serie è composta da 4 episodi dalla durata di circa venticinque minuti ciascuno.
Per chi conosce la storia di Babil nisei tramite la vecchia serie degli anni '70, non potrà che rimanere un tantino spaesato dalla superficialità eccessiva con cui viene ripercorsa la storia.
L'animazione non eccelle in fatto di qualità, ma i disegni del maestro Araki e della maestra Himeno sono davvero uno spettacolo (un 9 al character design non glielo leva nessuno).
Consiglio la visione a TUTTI, perché:
-per i fan di Babil junior è prima un dovere e poi un piacere.
-Araki (sinonimo di garanzia) ha lavorato sia alla serie degli anni '70 che a questa , inoltre Babil nisei è un opera molto particolare e diversa da tante altre e quindi va almeno conosciuta.
A causa dell'avaria al motore della navicella fu costretto ad un atterraggio di fortuna sulla Terra (in Mesopotamia). Non riuscendo a mettersi in contatto con i propri simili, andò dal re del posto per convincerlo a costruire un'enorme torre grazie alla quale riuscire a comunicare con il proprio pianeta di provenienza. Ma qualcosa andò storto e la torre fu distrutta.
Babil visse fino alla fine dei suoi giorni sulla Terra e decise che tutto quel patrimonio di conoscenze così evolute, di cui lui era in possesso, dovevano essere ereditate da qualcuno. E così attese l'arrivo del prescelto: 1, 2, 3, 100, 10.000, 20.000 e rotti anni; finché nel ventesimo secolo non è nato un ragazzo giapponese imberbe, vestito perennemente con la divisa scolastica e dalla spocchia disumana di nome Koichi.
Mentre Koichi scopriva di essere l'erede di Babil (da qui il nome Babil junior) un'organizzazione di esper comandata da quello zozzone di Yomi cercava di conquistare (a suon di palle di fuoco, scariche elettriche e distruzioni di edifici) la Terra.
Grazie ai poteri di Koichi, all'intervento dei suoi guardiani protettivi (Roden la pantera, Poseidon il Robot e Ropuros il mostruoso pterodattilo) e all'aiuto della bellissima Jun, la Terra avrà buone chance di salvarsi.
La serie è composta da 4 episodi dalla durata di circa venticinque minuti ciascuno.
Per chi conosce la storia di Babil nisei tramite la vecchia serie degli anni '70, non potrà che rimanere un tantino spaesato dalla superficialità eccessiva con cui viene ripercorsa la storia.
L'animazione non eccelle in fatto di qualità, ma i disegni del maestro Araki e della maestra Himeno sono davvero uno spettacolo (un 9 al character design non glielo leva nessuno).
Consiglio la visione a TUTTI, perché:
-per i fan di Babil junior è prima un dovere e poi un piacere.
-Araki (sinonimo di garanzia) ha lavorato sia alla serie degli anni '70 che a questa , inoltre Babil nisei è un opera molto particolare e diversa da tante altre e quindi va almeno conosciuta.