Passeggiando per i negozi di elettronica durante i saldi capita spesso e volentieri di imbattersi nei famosi cestoni con tutto a metà prezzo ed anche di più e rovistando per bene si scoprono titoli che non si pensava esistessero, magari lasciarli lì sarebbe la scelta più saggia ma l'impulso tipico del gamer di provare qualcosa di strano a 5€ è più forte di lui, ecco ci piace pensare che sia proprio così che la maggior parte delle persone abbia scoperto nell'ormai lontano 2011 El Shaddai Ascension of the Metatron, un titolo particolare sotto ogni punto di vista possibile ed immaginabile, che non prova a nasconderlo ed anzi ne fa orgoglio, creando un'opera forse divisiva ma al contempo peculiare ed interessante, tanto da spingere proprio il developer del titolo a pubblicarne una versione rimasterizzata 13 anni dopo in esclusiva per Nintendo Switch, scelta un po' bizzarra ma che avrà ripagato? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione
 
Dopo 13 anni un titolo di culto ritorna per un singola piattaforma, varrà l'acquisto?

La trama di El Shaddai ci chiede di andare a frugare un pochino a casa della nonna piena di crocifissi e madonnine, poiché attinge a piene mani dal libro apocrifo di Enoch, che vede sette angeli caduti trarre in inganno l'intera umanità per ribellarsi contro Dio stesso e creare delle schiere al loro comando, a prevenire questa crisi divina ci penseranno la personificazione del demonio Lucifel (vestito in un modo che non sfigurerebbe in un qualsiasi episodio di Good Omens) e lo stesso Enoch, angelo puro armato di tutto punto dal diabolico compare per porre fine a questa follia blasfema.
 
Le ambientazioni del titolo risultano sempre suggestive ed interessanti

Dal punto di vista del gameplay ci piacerebbe dirvi che El Shaddai si categorizza in un solo genere, ma la verità è che il titolo si sente piuttosto frizzante e spazia in una quantità di generi non da poco, benché alla base rimanga l'anima da hack'n'slash (d'altronde lo sviluppatore ha lavorato alla serie Devil May Cry e si vede) il gioco non disdegna sezioni platform sia 2D che 3D, semplici puzzle ambientali, jumping puzzle e quant'altro, in un misto che dovrebbe risultare poco funzionale ma all'atto pratico risulta affascinante ed è in grado di tenere incollato il giocatore fino alla fine; come abbiamo detto pocanzi sono proprio le sezioni hack'n'slash il forte del prodotto, queste si concentreranno in piccole arene e ci metteranno contro non più di due o tre avversari alla volta, questo perché gli avversari saranno spesso ad un livello combattivo molto simile al nostro (d'altronde il titolo non presenta alcuna forma di potenziamento del personaggio e sta quindi tutto nella nostra abilità, benché perdere sia davvero difficile in quanto, qualora dovessimo incontrare la sconfitta, ci basterà premere come forsennati ogni tasto possibile sul controller per tornare belli pimpanti e pronti all'azione) ed in grado di rispondere con counter, parate e schivate alle nostre offensive, la particolarità che però avremo dalla nostra sarà quella di poter rubare le loro armi, infliggendo infatti abbastanza danni agli avversari e stordendoli potremo fare nostri i loro strumenti di morte, per girare le sorti del combattimento in nostro favore, non sarà dunque strano cambiare arma di continuo in un singolo scontro e ciò li rende molto adrenalici e piuttosto variegati (per quanto le combo a disposizione siano molto limitate e soprattutto non indicate in nessun menù, fattore che da un lato spinge alla sperimentazione ma dall'altro al button mashing più becero); fortunatamente anche quando si passa alla sezioni platform il gioco sa farsi apprezzare, con comandi responsivi e soprattutto scenari in costante mutamento che rendono le traversate davvero affascinanti (benché in certi scenari 3D a volte la telecamera ci ha giocato brutti scherzi, facendoci cadere più volte verso la nostra prematura dipartita).
 
Il combat system non è profondissimo ma risulta comunque godibile

Dal punto di vista tecnico il gioco ha alti e bassi, in generale riesce a mantenersi tra i 30 ed i 45fps (e ci sono addirittura sezioni dove tiene i 60 senza troppi problemi, cosa che per un third party su Switch è quasi un miracolo), ma al contempo ci sono sezioni (poche per fortuna) dove i frame cascano vertiginosamente sotto i 20, ciò si verifica principalmente durante le boss fight, in quanto il titolo è stato creato per mantenere una telecamera piuttosto distaccata e senza troppi effetti a schermo, mentre queste ultime zoomano molto sui personaggi coinvolti ed hanno davvero molti effetti, tuttavia per il modo peculiare in cui si strutturano questi combattimenti (che non vi spoileriamo per non rovinarvi la sorpresa) vi assicuriamo che questa mancanza tecnica non vi peserà troppo, più che ammirabile invece il comparto artistico, ogni singola ambientazione che visiterete è un tripudio di creatività che mischia elementi onirici con altri più bizzarri, il che si sposa perfettamente con i toni solenni ma mai eccessivi della colonna sonora; dal punto di vista della longevità siamo su livelli giusti attestandoci sulle 10 ore, ma il titolo è comunque un filo rigiocabile per scovare qualche segreto qua e là (in particolare gli emissari divini che ci forniranno pezzi di lore decisamente necessari per capire il contesto generale ed i residui cristallizzati di Ishtar, dea che sembra avere un forte legame con tutta la vicenda); certo il titolo non è esente da difetti, tra cui figurano senz'altro un sistema di combo piuttosto povero, una pochezza del roster delle armi (solamente tre), una trama a volte davvero troppo criptica ed un sistema di punteggio piuttosto bizzarro (che premia il continuare a martoriare lo stesso avversario anche ben oltre dopo la soglia della sua dipartita prima che scompaia definitivamente), ma in generale nulla che abbia minato la godibilità del prodotto (anche se dobbiamo ammettere che ritrovarci nel menù di pausa un link ed un codice QR che ci hanno condotti al manuale di istruzioni totalmente in giapponese ci è sembrata una supercazzola degna di nota, specialmente considerato che i testi del gioco sono totalmente tradotti in italiano).

 
C'é poco da fare, oggi come 11 anni fa El Shaddai Ascension of the Metatron risulta un prodotto strano, che a volte fa vacillare un po' la propria identità per spaziare in fin troppi generi diversi e volersi far notare, ma esattamente come potrebbe essere una persona introversa oltre la prima occhiata c'é di più e se vorrete dare una seconda occasione a questo titolo per l'irrisoria cifra di 19,99€ troverete un gioco sicuramente non perfetto, ma che è fiero di non esserlo e saprà intrattenervi dall'inizio alla fine con le sue trovate tanto strambe quanto geniali, il tutto a patto di scendere a compromessi un po' strani tanto quanto lui, siamo certi che non ve ne pentirete.