The Witch and the Hundred Knight cover PS3The Witch and the Hundred Knight (“Majo to Hyakkihei” in giapponese) è un videogame di Nippon Ichi Software (creatori della nota saga “Disgaea”) uscito in esclusiva per Playstation 3 nel 2013, e che finalmente sbarca in Europa e America a Marzo 2014, grazie al lavoro di localizzazione di Nis America. Si tratta di un jrpg d’azione ambientato in un mondo fantasy, tra magie, streghe, mostri, e altri elementi tipici di questo tipo di storie.

Adesso non sto a spiegare troppo la trama perché è davvero interessante e piena di colpi di scena, e pure molto lunga, ma giusto l’incipit:
In quello che sembra una sorta di medioevo, c’è un certo regno che confina con una foresta. In questa foresta vive una strega chiamata appunto “la strega della foresta”, che con i suoi poteri protegge il regno e tutti i territori circostanti. Oltre la foresta però, c’è una palude, ed è qui che vive la nostra protagonista, la “strega della paludeMetallia.
Metallia è confinata in questa palude e non può uscirne, ma non perché è intrappolata dalla magia o chissà che. Lei non vuole uscire. Metallia ama la sua palude, il suo fetore, e non ha nessuna intenzione di mettere piede nel mondo esterno. Tuttavia, Metallia ha sete di conquista e la sua ambizione è quella di dominare tutto il mondo. Ma come potrebbe conquistare il mondo dalla sua capanna nella palude? Per questo, tramite un rituale evoca un potentissimo demone, o almeno in teoria è così che è descritto nel grande libro delle streghe.
Dal rituale però viene fuori una piccola creatura di oscurità, che Metallia chiama con lo stesso nome del demone della leggenda: Hyakkihei, o Hundred Knight nella versione inglese. Pur dubbiosa circa le sue capacità, Metallia decide di procedere con il suo piano e ordina all’oscuro servitore di partire in missione.
Tale missione, in apparenza semplice, consiste nel trovare in giro per il regno, dei pilastri chiamati “Pilastri della Temperanza”, che una volta distrutti trasformano tutto il paesaggio circostante in una fetida e putrida palude. Metallia vuole dunque trasformare tutto il mondo in una gigantesca palude e regnarci sopra. Ovviamente, alla strega della foresta a guardia del regno, la cosa non va bene per niente.
Ma non c’è solo questo. A quanto pare Metallia sta per morire, le restano solo cento giorni di vita.
Perché dunque vuole conquistare il mondo se a breve non sarà nemmeno più in vita?

The Witch and the Hundred Knight 1

Prima di parlare del gameplay vero e proprio, due parole su quella che è l’atmosfera generale del gioco.
Metallia è una strega cattiva, molto cattiva. E’ ambiziosa, egocentrica, volgare, senza pietà, e gode nel veder soffrire gli altri. A dispetto dunque di quello che è lo stile grafico del gioco, al suo interno ci sono parecchi dialoghi e scene abbastanza forti e discutibili (sono ancora sconvolto da quella alla fine del primo capitolo).

Nel gioco ci troviamo dunque ai comandi di Hundred Knight, e dobbiamo svolgere delle missioni per conto della strega, che di volta in volta ci assegnerà (distruggi il pilastro A, distruggi il pilastro B, e cosi via).
Si sceglie una destinazione dalla mappa del mondo, e poi si inizia l’esplorazione dell’area alla ricerca del Pilastro da distruggere. Hundred Knight però, lontano dalla strega che gli ha dato la vita ha poca autonomia, e ha in questi livelli un tempo limite, espresso in alcune unità chiamate Gigacal, che una volta esaurite provocano la morte del nostro personaggio, riportandoci alla palude della strega. E’ importante dunque finire la missione prima che il tempo scada, ma la cosa risulta quasi sempre impossibile. Per fortuna, in alcune zone del livello si possono trovare dei mini pilastri che funzionano da checkpoint, permettendo di tornare alla capanna della strega, ricaricarsi, e tornare a continuare l’esplorazione partendo da lì. I mini pilastri permettono anche di potenziare Hundred Knight spendendo i punti abilità guadagnati sconfiggendo i nemici, per aumentare temporaneamente (solo per il livello in corso) i valori di HP, attacco, difesa, tecniche speciali, bonus, o di ripristinare i Gigacal, per aumentare l’autonomia di Hundred Knight.

Le esplorazioni delle varie aree non sono ovviamente della scampagnate. Troveremo infatti sulla nostra strada tanti mostri pronti ad ostacolarci, ognuno con varie caratteristiche fisiche o proprietà magiche, nonché diversi schemi comportamentali. Ci sono mostri che ci attaccheranno appena ci vedranno, altri che fuggiranno alla nostra presenza, altri ancora che ci ignoreranno finché noi ignoreremo loro…
Per uccidere questi mostri, Hundred Knight può equipaggiare fino a cinque armi diverse e di diverso tipo tra cui spade, lance, martelli, ascie e scettri magici, che danno il via a delle semplici ma efficaci combo. Se poi alcune armi sono equipaggiate in una successione particolare si può creare una catena che via via aumenta il numero di danni inflitti al nemico.
Alla fine di ogni area, a guardia del Pilastro del livello troveremo ovviamente un boss, un mostro più grande del normale, che richiederà un minimo di strategia per essere battuto, a differenza dei mostri normali che non offrono un grande livello di sfida.

The Witch and the Hundred Knight 2

Tutta la fase di missione e combattimento si svolge in un ambiente 3D con visuale isometrica, con un gameplay simile a quello dei multiplayer online più famosi come ad esempio Diablo e Warcraft.
I comandi sono semplici ed intuitivi, e Hundred Knight è capace di eseguire diverse azioni oltre al semplice attacco con il tasto quadrato. Può effettuare con il tasto triangolo un attacco speciale che consuma AP (Ability Points) ma che è più potente del solito, con il tasto X può effettuare dei brevi scatti, e se premuto al momento giusto può schivare gli attacchi nemici, può evocare altri piccoli demoni aiutanti con il tasto L1 + quadrato. Con L2 si possono usare gli oggetti curativi, con R1 può puntare un nemico, con R2 invece si può selezionare il tipo di demoni aiutanti da evocare, mentre con L1 + cerchio è possibile cambiare "facet" ovvero l'assetto da combattimento del cavaliere, che può essere più improntato verso l'attacco o la difesa, o altri valori che si sbloccano proseguendo nel gioco.
All’inizio sembra complicato, ma ben presto si prende la mano ed effettuare tutte le azioni diventa molto naturale, anche se in verità, si finisce ad usare tutte le varie funzioni e tipi di attacchi molto poco. Per la maggior parte del tempo basta stare a premere il tasto dell’attacco in continuazione e si arriva facilmente al combattimento contro il boss.

Ogni tanto tra i boschi, si trovano dei piccoli villaggi dove, come nel più classico dei gdr potremo parlare con gli abitanti o entrare nelle abitazioni e nei negozi per comprare nuove armi o oggetti curativi. Ma dato che Metallia è una strega che vuole conquistare tutto, sarà possibile effettuare dei “raid” nelle abitazioni. Mettendoci davanti alla porta compariranno due opzioni: “visita”, con la quale si entra in casa normalmente, salvo venire spesso buttati fuori a calci, e “raid”, con la quale Hundred Knight entrerà prepotentemente in casa e picchierà tutti gli occupanti, sfasciando anche alcuni mobili. Se il raid andrà a buon fine conquisteremo l’abitazione che finirà sotto il controllo della strega, mentre noi potremo ottenere l’oggetto più prezioso che la famiglia custodiva o i loro sudati risparmi. A livello pratico però questa funzione ha un influenza praticamente nulla sul gioco.

The Witch and the Hundred Knight 3

Graficamente il gioco è sufficientemente carino, ma solo questo. E’ vero che considerato il tipo di gioco non c’è bisogno di una grafica in HD da 1080p, ma comunque si tratta di un gioco per Playstation 3, la cui potenza hardware è sfruttata solo in minima parte. Le aree di gioco per quanto molto grandi e con un discreto orizzonte visivo, sono coperte da texture molto semplici, e in alcuni casi un po’ sgranate (fa molto effetto PS2), e i modelli poligonali di tutti i personaggi e mostri sono piccoli e poco dettagliati. Il framerate anche è appena sufficiente, e soffre di occasionali rallentamenti quando ci si ritrova circondati da più di cinque o sei nemici per volta, ma sono dovuti forse a piccoli caricamenti per via del respawn dei nemici. Va detto però che una volta superato il primo caricamento all’inizio del livello, non c’è ne sono altri, e tutta la mappa è esplorabile senza che il gioco debba caricare altre aree, tranne quando deve prepararsi per le battaglie con i boss o mostrarci delle cutscenes, ma anche in questo caso i caricamenti sono molto brevi, di appena tre o quattro secondi.
Durante i livelli però, oltre ai rallentamenti c’è anche la telecamera che in alcuni casi crea diversi problemi al giocatore: la maggior parte dell’azione nei livelli iniziali si svolge in boschi e foreste, e capita molte volte che i rami degli alberi finiscano per coprire proprio la parte di schermo in cui ci troviamo noi a combattere, facendoci subire diversi attacchi dai nemici. Per fortuna però questo succede solo nei boschi e nelle foreste, mentre nei livelli più aperti come montagne, castelli e città, non ci sono molti elementi che possono ostruire la vista.

Purtroppo va detto che c’è un bug piuttosto noioso che rischia di rovinare il divertimento di molti giocatori. Capita ogni tanto che mentre si gioca, il videogame si resetti da solo, portando il giocatore alla schermata della Home della PS3. E’ un bug molto fastidioso perché a differenza della maggior parte dei giochi odierni dotati di autosalvataggio, “The Witch and the Hundred Knight” usa solo il sistema di salvataggio manuale, e per salvare bisogna tornare sempre alla palude di Metallia o finire il capitolo in corso. A me il bug si è verificato una sola volta, per fortuna dopo pochi minuti dal caricamento della partita precedente, avevo appena iniziato il nuovo livello, e dunque non ho perso praticamente nulla dei progressi compiuti, ma in giro sul web ho letto di gente a cui è successo dopo un’ora, un’ora e mezza di gioco. La frustrazione in questi casi è enorme, anche perché, è impossibile recuperare i progressi dato che tutti i nemici, i drop degli oggetti, l’esperienza accumulata e altro è completamente casuale. Si spera che venga risolto con qualche patch dalla software house.

Le illustrazioni dei personaggi che si vedono invece nelle cutscenes, tutte doppiate, anche se composte da immagini statiche, sono in un ottimo stile da manga dark fantasy. Tutti i personaggi, specialmente le varie streghe, hanno un design molto particolare, che rimane facilmente impresso a causa di qualche elemento particolare. Hundred Knight invece sembra tanto carino e puccioso, ed è interessante questo contrasto con la sua vera natura, che spesso trae in inganno i suoi nemici.

The Witch and the Hundred Knight 4

La parte audio è una delle cose migliori del gioco. Il doppiaggio è in due lingue, inglese e l’originale in giapponese. Ho tenuto l’inglese all’inizio, ho sentito due frasi e l’ho immediatamente impostato su giapponese, dunque non so davvero come sia, ma per me era abbastanza inascoltabile fin da subito. Il doppiaggio giapponese è invece perfetto. Metallia è doppiata divinamente ma anche tutti gli altri doppiatori non sono da meno. Purtroppo non sono riuscito a trovare una lista dei doppiatori coinvolti, ma sono sicuro che molte voci le ho già sentite in diversi anime.

Le musiche, uno degli aspetti più importanti per questo tipo di giochi, sono molto belle ed orecchiabili, al punto che non ci si stanca di un brano nemmeno dopo averlo ascoltato in loop per tutta la durata di un livello, vale a dire venti, trenta minuti buoni. Non sono troppo invasive a breve termine, ma riescono però ad insinuarsi nella testa del giocatore, restandoci per ore, pure ora che sto scrivendo ho ancora in testa la musica che si sente in sottofondo mentre ci si trova nella palude di Metallia… e non va via.

La longevità del gioco è alta. La storia è divisa in dodici capitoli, suddivisi a loro volta in due parti ciascuno. Arrivare alla fine del gioco richiede non meno di trenta ore, e sono anche di più se si vuole completare il gioco per bene, ottenendo tutti i finali disponibili (sono tre: normal, true, bad), anche se con un po’ di accortezza, salvando più file al momento giusto si possono ottenere rapidamente. Una volta completato il gioco, è possibile iniziare una nuova partita grazie all’opzione “Nuovo gioco +” che permette di mantenere il livello di Hundred Knight e le armi e gli oggetti che si avevano alla fine del gioco precedente, rendendo il tutto molto più veloce, ma non ci sono motivi validi per ricominciare, tranne quello di vedere i vari finali se per caso si manca il momento dove c’è il bivio delle scelte.
Va detto che il gioco diventa presto ripetitivo dato che il giocatore non fa altro che premere il tasto di attacco in continuazione, e questo diventa ancora più vero se si attiva la difficoltà “casual”, chiamata così perché adatta ai giocatori casuali, che abbassa le statistiche di tutti i mostri avversari, compresi i boss, rendendo il gioco molto più semplice.
L’unica vera spinta a continuare è unicamente la storia, che parte come semplice e banale all’inizio per poi complicarsi presentando nuove situazioni e personaggi strambi, anche se in alcune situazioni molti di loro e alcune scene sembrano essere messe lì palesemente per allungare il brodo.
Ad oggi, per la versione giapponese del gioco, uscita oltre un anno fa, non esistono contenuti DLC, quindi è quasi certo che non ce ne saranno nemmeno per la versione europea.

The Witch and the Hundred Knight 5

Per quel che riguarda la localizzazione, è un punto piuttosto dolente. Un bel gioco come questo, pieno di dialoghi e cutscenes lunghe decine di minuti l’una è stato tradotto solo in inglese, penalizzandolo. Non ci sono dialoghi complicati, dunque anche chi ha un minimo di conoscenza della lingua riuscirà a capire quasi tutto, ma certamente leggere tantissimi dialoghi in inglese pesa molto sull’esperienza di gioco per noi italiani.

Una piccola curiosità circa l’adattamento americano ed europeo del gioco. La strega Metallia, nella versione originale si chiama in realtà “Metallica”, impostando il doppiaggio giapponese lo si può ascoltare chiaramente dato la gag ricorrente in cui tutti i personaggi la chiamano Lica e lei li corregge in continuazione urlando “Me-tal-li-ca!”. Chissà forse i produttori hanno voluto evitare problemi legali con la band fondata da Lars Ulrich.

Il gioco è disponibile nei negozi in una versione normale e una limited che include un artbook, due cd della colonna sonora e un nendoroid di Metallia. E’ inoltre disponibile ovviamente in versione digitale sul Playstation Store.

Dunque, “The Witch and the Hundred Knight” è un bel jrpg che riesce egregiamente ad intrattenere il giocatore fan di questo tipo di produzioni, grazie ad una bella storia e dei personaggi simpatici, ed un gameplay semplice ed intuitivo. Un po’ troppo semplice forse, che non impensierirà certamente i giocatori più esperti, ma che comunque offre un discreto divertimento grazie alle molte opzioni di personalizzazione riguardanti le armi e le statistiche di Hundred Knight, capaci di fare chiudere un occhio sull’evidente ripetitività di fondo.


The Witch and the Hundred Knight - Trailer