Spesso capita che i successi commeciali siano anche molto controversi, creando una situazione in cui a lodi sperticate si affiancano critiche durissime. Un rapporto di odio e amore a cui, in tempi recenti, non si è sottratto neanche Sword Art Online (ソードアート・オンライン), ormai celebre serie di light novel giapponesi, scritta da Reki Kawahara, autore anche di Accel World, ed illustrata da abec.
Capolavoro assoluto o opera sconclusionata e irrealistica concepita solo per scopi commerciali? Ai posteri l'ardua sentenza, ma, restando ai fatti, è fuori ombra di dubbio che i romanzi, pubblicati a partire dal 10 aprile 2009 sotto l'etichetta Dengeki Bunko della ASCII Media Works e poi portati in Italia dalla Jpop, siano stati un vero e proprio successo in termini di vendite, tanto da dar vita ad una serie piuttosto corposa di adattamenti. Dai manga (otto in totale) alle più nota serie televisiva (con il suo sequel) arrivata da noi grazie alla Dynit e a Rai 4, Sword Art Online, volenti o nolenti, ha saputo conquistare il pubblico e in questo contesto, come da tradizione, non poteva mancare anche un videogioco, Sword Art Online: Infinity Moment, realizzato dalla Bandai Namco in esclusiva per PlayStation Portable, e mai localizzato in occidente.
Ad un anno di distanza, forte anche del successo ottenuto da Infinity Moment (138,180 copie fisiche nella sola prima settimana), la Bandai Namco ha deciso di riprendere in mano il 'progetto' SAO, facendolo sbarcare sulla next gen con Sword Art Online: Hollow Fragment per PlayStation Vita. A metà tra un remake e un'espansione (nel gioco sono inclusi tutti i contenuti di Sword Art Online: Infinity Moment), Hollow Fragment giunge ora, solo in versione digital, anche in Europa, consentendo così ai giocatori occidentali di poter vivere in prima persona l'avventura 'virtuale' di Kirito.
Sword Art Online: Hollow Fragment segue le vicende di Kazuto "Kirito" Kirigaya, un ragazzo amante della tecnologia e dei computer, che, dopo essere entrato nel rivoluzionario VRMMORPG (Virtual Reality Massively Multiplayer Online Role-Playing Game) Sword Art Online, si ritrova intrappolato, insieme ad altri 10.000 giocatori, all'interno del gioco. Akihiko Kayaba, il geniale presidente della NG, ha infatti disabilitato la funzione di log out di SAO, prevedendo anche un meccanismo atto ad impedere la disconnessione forzata, e nell'annuciare ai giocatori terrorizzati che la morte nel gioco comporterà anche la morte nel mondo reale, egli spiega loro che l'unico modo per riguadagnare la liberà consistente nel completare il gioco, raggiungendo il 100° piano di Aincraid (il mondo di Sword Art Online) e uccidendo il boss finale.
Come si può desumere dall'incipit, dunque, Sword Art Online: Hollow Fragment prende avvio dagli eventi narrati nella light novel, il gioco, tuttavia, lungi dall'essere una copia carbone dell'opera originale, segue sin da subito una strada diversa, proponendo una versione alternativa della storia, che prende avvio, separandosi dall'orginale, a partire dagli eventi accaduti al 75° piano di Aincrad. Kirito e i suoi compagni, dopo una lunga e dura battaglia riescono ad accedere al 76° piano, scoprendo però di essere intrappolati in esso a causa di un blocco che impedisce l'accesso e il teletrasporto ai livelli inferiori. Separati dal resto dei giocatori, i membri del gruppo di assalto si ritrovano quindi in Arc Sophia, la città di riferimento del 76° piano, scoprendo che quasi tutti i loro oggetti risultano essere corrotti, anche se utilizzabili. Con le spalle al muro e senza alcuna alternativa, Kirito e i suoi compagni riprendono dunque la scalata verso il 100° piano, per completare il gioco e riottenere così l'agognata libertà.
I guai però non vengono mai da soli, e così, nel corso dell'esplorazione del nuovo e sconosciuto piano, Kirito viene improvvisamente teletrasportato in un'area misteriosa, dove, dopo essersi scontrato con la bella Philia, una guerriera con il cursore arancione, è costretto ad affrontare nuovamente il potente Skull Reaper. La nuova area, tuttavia, risponde a delle regole particolari, e, pur essendo solo in due, Kirito e Philia riescono ad avere la meglio sul loro avversario. Terminata la battaglia si viene quindi a sapere che Kirito è stato trasporato nella Hollow Area, ove anche altri giocatori prima di lui, tra cui la stessa Philia, erano stati telestraporti senza alcun avviso. Guidato dalla nuova compagna, che ha notato sulla mano dello spadaccino nero un simbolo simile a quello presente su alcune rovine, Kirito raggiunge l'area di controllo della Hollow Area, ma, pur riuscendo ad attivare il telport per Arc Sophia, scopre che per l'enigamatica guerriera dal cursore arancione tale via è misteriosamente preclusa.
Da questo momento in poi, la trama si dipana seguendo due fili conduttori sostanzialmente paralleli. Da una parte, al giocatore, che impersona Kirito, è data la possibilità di rigiocare, o meglio giocare per la prima volta dal punto di vista di noi europei, Infinity Moment, vivendo in prima persona una storia incentrata sull'assalto portato dalla prima linea al centesimo piano; dall'altra parte, invece, usando il teleport è possibile accedere alla nuova e misteriosa Hollow Area, che, concepita come una sorta di espansione del gioco originale, è dotata di una trama 'separata', in cui, oltre alla presenza di Philia, vi è anche il ritono in scena della gilda Laughing Coffin.
La scelta di distaccarsi dagli eventi di SAO chiaramente ha dato agli sceneggiatori del gioco mano libera, e il risultato finale è certamente gradevole, con una main story che si presenta come una continuazione ipotetica della trama della light novel, e la Hollow Area, con i suoi segreti e misteri, che aggiunge contenuti narrativi in grado di rendere ancor più corposa la storia. Quest'ultima, in particolare, si giova di una tecnica narrativa molto utilizzata nei giochi di ruolo giapponesi, con dialoghi lunghi e ben curati, che, rappresentati in stile visual novel, consentono di approfondire l'ambientazione e, soprattutto, i rapporti interpersonali tra i vari protagonisti. Proprio in relazione a questi ultimi, è ovviamente opportuno precisare che il cast, ad eccezione delle new entry come Philia, ripropone al gran completo la squadra dell'opera originale, comprensiva anche dei personaggi che nella light novel sono invero inseriti solo dopo gli eventi del 75° piano (ad esempio Leafa), con una caratterizzazione che quindi si pone in sostanziale continuità con la light novel, presentanodo di conseguenza i relativi pregi e difetti. Dal punto di vista del gameplay Sword Art Online: Hollow Fragment parte con l'idea non certo semplice di riprodurre a livello di single player le dinamiche tipiche dei mmorpg, con il giocatore chiamato ad inserguire due obbiettivi: da una parte raggiungere il 100° piano di Aincrad e finire il gioco, dall'altra scoprire il mistero che si cela dietro la Hollow Area.
La prima missione segue sostanzialmente un copione fisso che prevede il raggiungimento del piano, l'esplorazione dello stesso, e l'uccisione del boss finale. Come è ovvio, però, per affrontare il boss di ogni piano è necessaria un'adeguata preparazione sia in termini di livello ed equipaggiamento, che in termini di informazioni. Sconfiggendo i nemici e completando le quest del piano, infatti, si ha modo di ottenere risorse e, soprattutto, preziose informazioni sui punti di forza e di debolezza dei vari boss, i quali sono concepiti in modo tale da replicare in modo più o meno fedele l'esperienza dei boss fight dei mmorpg. Non solo, come Kirito, anche gli altri membri del gruppo di assalto cercano continuamente di migliorarsi, e, oltre ad incontrarli e aiutarli durante l'esplorazione della mappa, dal menù di gioco è possibile tenere sottocchio i loro progressi con una rappresentazione dettagliata dello stato della prima linea (dal numero di giocatori, al livello, passando per l'equipaggiamento).
Nella Hollow Area, invece, tutto ruota intorno alle Hollow mission, ovvero delle quest affrontabili anche in modalità multiplayer, che, visto il livello degli avversari presenti nella zona, si rivelano molto utili per potenziare i propri personaggi in termini di esperienza, skill, ed equipaggiamento, rendendo così più agevole la scalata al 100° piano.
Come ogni buon mmorpg che si rispetti, una parte essenziale del gioco è poi costituita dalla fase esplorativa (con annessi tesori), che la Bandai Namco ha cercato di realizzare al meglio mediante l'uso di mappe piuttosto ampie, che, pur regalando qualche bel paesaggio, hanno però il grosso difetto di essere strutturate a corridoi, secondo lo schema tipico dei jrpg.
Quanto al sistema di combattmento, esso è basato su un modello action simile a quello della serie Tales of e dei gdr occidentali, con la possibilità di muovere liberamente il personaggio controllato durante gli scontri, ingaggiando battaglia con i nemici presenti nella mappa (le battaglie avvengono senza alcuna schermata di transizione). L'attacco di base è costituito dal tradizionale auto attack dei mmorpg (che però fa un danno irrisorio), e, per sconfiggere l'avversario di turno, il giocatore, consumando la barra burst, deve utilizzare gli attacchi diretti, concatenandoli tra loro per poter così attivare la skill di spada selezionata nel menù. A completare il quadro, l'uso della schivata e della parata (in ambo i casi serve trovare il giusto timing), e, grazie ai pulsanti dorsali, la possibilità di utilizzare skill aggiuntive (dalla cura, allo stun, passando per il buff alla velocità di attacco) e di impartire ordini al proprio compagno di party, che a sua volta può richiedere al giocatore determinati interventi. In linea con le caratteristiche di SAO è poi presente lo switch, che, oltre ad influenzare l'aggro dei mob, permette di azzerrare la barra risk, da cui dipende il ritmo di ricarica della barra burst (es. con il risk a livello 5 la ricarica burst è minima).
Nel complesso, il sistema di combattimento è abbastanza dinamico e profondo, anche grazie alla presenza di un elevato numero di skill e alla possibilità di realizzare potenti combo con il compagno di gruppo. Pur rendendo bene le dinamiche di SAO, però, tale sistema non è esente da grossi limiti; l'IA, infatti, è alquanto rudimentale e nella stragrande maggioranza dei casi l'assistenza fornita dall'altro membro del party è piuttosto marginale a causa degli elevati tempi di reazione dello stesso. Parimenti, anche la scelta di rendere l'auto attack quasi inutile risulta alquanto opinabile, e forse sarebbe stato meglio prevedere un vero e proprio attacco di base controllato dal giocatore, in un sistema atto a rendere le skill di spada una (potente) eccezione e non la regola (stile Ys).
A completare il quadro del gameplay, infine, c'è la parte social, o per meglio dire, la simulazione della parte social. Il giocatore, in particolare, durante la sua permanenza dentro Arc Sophia è libero di intergire con quasi tutti gli npc, e, oltre alla possibilità di formare un party, sono presenti alcuni elementi ripresi dai dating sim (in fondo Kirito e un ruba cuori), con tanto di proposta di matrimonio. Ovviamente il risultato è ben distante dalla componente social di un mmorpg vero, né ha la pretesa di essere un vero e proprio dating sim, ciò nonostante l'idea della Bandai Namco è tutto sommato ben riuscita e soprattutto ottima per spezzare la normale routine delle missioni principali.
Dal punto di vista grafico, Sword Art Online: Hollow Fragment, anche grazie all'uso del cel-shading, si presenta piuttosto bene, sia a livello di personaggi che di ambientazioni (quest'ultime, però, sono spesso riciclate), pur non sfruttando a pieno le potenzialità della PlayStation Vita. Come è lecito aspettarsi da un gioco giapponese, invece, la parte bidimensionale è di altissimo livello, con ottimi disegni, che si esaltano nelle bellissime scene animate. Se la parte estetica è di buon livello, altrettanto non può dirsi purtroppo per la parte tecnica, la quale risente sia di alcune animazioni un po' troppo rigide, sia di cali di frame abbastanza vistosi (soprattutto nelle aree chiuse), che, dovuti probabilmente ad un'ottimizzazione un po' troppo approssimativa, minano in parte l'esperienza di gioco.
Impeccabile invece è la parte sonora, con accompagnamenti musicali che ben si adattano alle varie ambientazioni, e un ottimo doppiaggio giapponese (con sottotitoli inglese, anche se con diversi errori grammaticali), coronato dalla opening "Crossing Field", cantata da LiSA.
Capolavoro assoluto o opera sconclusionata e irrealistica concepita solo per scopi commerciali? Ai posteri l'ardua sentenza, ma, restando ai fatti, è fuori ombra di dubbio che i romanzi, pubblicati a partire dal 10 aprile 2009 sotto l'etichetta Dengeki Bunko della ASCII Media Works e poi portati in Italia dalla Jpop, siano stati un vero e proprio successo in termini di vendite, tanto da dar vita ad una serie piuttosto corposa di adattamenti. Dai manga (otto in totale) alle più nota serie televisiva (con il suo sequel) arrivata da noi grazie alla Dynit e a Rai 4, Sword Art Online, volenti o nolenti, ha saputo conquistare il pubblico e in questo contesto, come da tradizione, non poteva mancare anche un videogioco, Sword Art Online: Infinity Moment, realizzato dalla Bandai Namco in esclusiva per PlayStation Portable, e mai localizzato in occidente.
Ad un anno di distanza, forte anche del successo ottenuto da Infinity Moment (138,180 copie fisiche nella sola prima settimana), la Bandai Namco ha deciso di riprendere in mano il 'progetto' SAO, facendolo sbarcare sulla next gen con Sword Art Online: Hollow Fragment per PlayStation Vita. A metà tra un remake e un'espansione (nel gioco sono inclusi tutti i contenuti di Sword Art Online: Infinity Moment), Hollow Fragment giunge ora, solo in versione digital, anche in Europa, consentendo così ai giocatori occidentali di poter vivere in prima persona l'avventura 'virtuale' di Kirito.
Come si può desumere dall'incipit, dunque, Sword Art Online: Hollow Fragment prende avvio dagli eventi narrati nella light novel, il gioco, tuttavia, lungi dall'essere una copia carbone dell'opera originale, segue sin da subito una strada diversa, proponendo una versione alternativa della storia, che prende avvio, separandosi dall'orginale, a partire dagli eventi accaduti al 75° piano di Aincrad. Kirito e i suoi compagni, dopo una lunga e dura battaglia riescono ad accedere al 76° piano, scoprendo però di essere intrappolati in esso a causa di un blocco che impedisce l'accesso e il teletrasporto ai livelli inferiori. Separati dal resto dei giocatori, i membri del gruppo di assalto si ritrovano quindi in Arc Sophia, la città di riferimento del 76° piano, scoprendo che quasi tutti i loro oggetti risultano essere corrotti, anche se utilizzabili. Con le spalle al muro e senza alcuna alternativa, Kirito e i suoi compagni riprendono dunque la scalata verso il 100° piano, per completare il gioco e riottenere così l'agognata libertà.
I guai però non vengono mai da soli, e così, nel corso dell'esplorazione del nuovo e sconosciuto piano, Kirito viene improvvisamente teletrasportato in un'area misteriosa, dove, dopo essersi scontrato con la bella Philia, una guerriera con il cursore arancione, è costretto ad affrontare nuovamente il potente Skull Reaper. La nuova area, tuttavia, risponde a delle regole particolari, e, pur essendo solo in due, Kirito e Philia riescono ad avere la meglio sul loro avversario. Terminata la battaglia si viene quindi a sapere che Kirito è stato trasporato nella Hollow Area, ove anche altri giocatori prima di lui, tra cui la stessa Philia, erano stati telestraporti senza alcun avviso. Guidato dalla nuova compagna, che ha notato sulla mano dello spadaccino nero un simbolo simile a quello presente su alcune rovine, Kirito raggiunge l'area di controllo della Hollow Area, ma, pur riuscendo ad attivare il telport per Arc Sophia, scopre che per l'enigamatica guerriera dal cursore arancione tale via è misteriosamente preclusa.
Da questo momento in poi, la trama si dipana seguendo due fili conduttori sostanzialmente paralleli. Da una parte, al giocatore, che impersona Kirito, è data la possibilità di rigiocare, o meglio giocare per la prima volta dal punto di vista di noi europei, Infinity Moment, vivendo in prima persona una storia incentrata sull'assalto portato dalla prima linea al centesimo piano; dall'altra parte, invece, usando il teleport è possibile accedere alla nuova e misteriosa Hollow Area, che, concepita come una sorta di espansione del gioco originale, è dotata di una trama 'separata', in cui, oltre alla presenza di Philia, vi è anche il ritono in scena della gilda Laughing Coffin.
La scelta di distaccarsi dagli eventi di SAO chiaramente ha dato agli sceneggiatori del gioco mano libera, e il risultato finale è certamente gradevole, con una main story che si presenta come una continuazione ipotetica della trama della light novel, e la Hollow Area, con i suoi segreti e misteri, che aggiunge contenuti narrativi in grado di rendere ancor più corposa la storia. Quest'ultima, in particolare, si giova di una tecnica narrativa molto utilizzata nei giochi di ruolo giapponesi, con dialoghi lunghi e ben curati, che, rappresentati in stile visual novel, consentono di approfondire l'ambientazione e, soprattutto, i rapporti interpersonali tra i vari protagonisti. Proprio in relazione a questi ultimi, è ovviamente opportuno precisare che il cast, ad eccezione delle new entry come Philia, ripropone al gran completo la squadra dell'opera originale, comprensiva anche dei personaggi che nella light novel sono invero inseriti solo dopo gli eventi del 75° piano (ad esempio Leafa), con una caratterizzazione che quindi si pone in sostanziale continuità con la light novel, presentanodo di conseguenza i relativi pregi e difetti.
La prima missione segue sostanzialmente un copione fisso che prevede il raggiungimento del piano, l'esplorazione dello stesso, e l'uccisione del boss finale. Come è ovvio, però, per affrontare il boss di ogni piano è necessaria un'adeguata preparazione sia in termini di livello ed equipaggiamento, che in termini di informazioni. Sconfiggendo i nemici e completando le quest del piano, infatti, si ha modo di ottenere risorse e, soprattutto, preziose informazioni sui punti di forza e di debolezza dei vari boss, i quali sono concepiti in modo tale da replicare in modo più o meno fedele l'esperienza dei boss fight dei mmorpg. Non solo, come Kirito, anche gli altri membri del gruppo di assalto cercano continuamente di migliorarsi, e, oltre ad incontrarli e aiutarli durante l'esplorazione della mappa, dal menù di gioco è possibile tenere sottocchio i loro progressi con una rappresentazione dettagliata dello stato della prima linea (dal numero di giocatori, al livello, passando per l'equipaggiamento).
Nella Hollow Area, invece, tutto ruota intorno alle Hollow mission, ovvero delle quest affrontabili anche in modalità multiplayer, che, visto il livello degli avversari presenti nella zona, si rivelano molto utili per potenziare i propri personaggi in termini di esperienza, skill, ed equipaggiamento, rendendo così più agevole la scalata al 100° piano.
Come ogni buon mmorpg che si rispetti, una parte essenziale del gioco è poi costituita dalla fase esplorativa (con annessi tesori), che la Bandai Namco ha cercato di realizzare al meglio mediante l'uso di mappe piuttosto ampie, che, pur regalando qualche bel paesaggio, hanno però il grosso difetto di essere strutturate a corridoi, secondo lo schema tipico dei jrpg.
Quanto al sistema di combattmento, esso è basato su un modello action simile a quello della serie Tales of e dei gdr occidentali, con la possibilità di muovere liberamente il personaggio controllato durante gli scontri, ingaggiando battaglia con i nemici presenti nella mappa (le battaglie avvengono senza alcuna schermata di transizione). L'attacco di base è costituito dal tradizionale auto attack dei mmorpg (che però fa un danno irrisorio), e, per sconfiggere l'avversario di turno, il giocatore, consumando la barra burst, deve utilizzare gli attacchi diretti, concatenandoli tra loro per poter così attivare la skill di spada selezionata nel menù. A completare il quadro, l'uso della schivata e della parata (in ambo i casi serve trovare il giusto timing), e, grazie ai pulsanti dorsali, la possibilità di utilizzare skill aggiuntive (dalla cura, allo stun, passando per il buff alla velocità di attacco) e di impartire ordini al proprio compagno di party, che a sua volta può richiedere al giocatore determinati interventi. In linea con le caratteristiche di SAO è poi presente lo switch, che, oltre ad influenzare l'aggro dei mob, permette di azzerrare la barra risk, da cui dipende il ritmo di ricarica della barra burst (es. con il risk a livello 5 la ricarica burst è minima).
Nel complesso, il sistema di combattimento è abbastanza dinamico e profondo, anche grazie alla presenza di un elevato numero di skill e alla possibilità di realizzare potenti combo con il compagno di gruppo. Pur rendendo bene le dinamiche di SAO, però, tale sistema non è esente da grossi limiti; l'IA, infatti, è alquanto rudimentale e nella stragrande maggioranza dei casi l'assistenza fornita dall'altro membro del party è piuttosto marginale a causa degli elevati tempi di reazione dello stesso. Parimenti, anche la scelta di rendere l'auto attack quasi inutile risulta alquanto opinabile, e forse sarebbe stato meglio prevedere un vero e proprio attacco di base controllato dal giocatore, in un sistema atto a rendere le skill di spada una (potente) eccezione e non la regola (stile Ys).
A completare il quadro del gameplay, infine, c'è la parte social, o per meglio dire, la simulazione della parte social. Il giocatore, in particolare, durante la sua permanenza dentro Arc Sophia è libero di intergire con quasi tutti gli npc, e, oltre alla possibilità di formare un party, sono presenti alcuni elementi ripresi dai dating sim (in fondo Kirito e un ruba cuori), con tanto di proposta di matrimonio. Ovviamente il risultato è ben distante dalla componente social di un mmorpg vero, né ha la pretesa di essere un vero e proprio dating sim, ciò nonostante l'idea della Bandai Namco è tutto sommato ben riuscita e soprattutto ottima per spezzare la normale routine delle missioni principali.
Impeccabile invece è la parte sonora, con accompagnamenti musicali che ben si adattano alle varie ambientazioni, e un ottimo doppiaggio giapponese (con sottotitoli inglese, anche se con diversi errori grammaticali), coronato dalla opening "Crossing Field", cantata da LiSA.
Per essendo piuttosto scettico sulla possibilità di rappresentare un mmorpg in modalità single player, devo dire che Sword Art Online: Hollow Fragment è per certi versi una vera e propria sorpresa, perché, pur non riuscendo certo a replicare nei dettagli uno stile di gioco basato in gran parte sull'iterazione con altri giocatori, riesce comunque a rendere in modo apprezzabile l'atmosfera tipica dei giochi di ruolo online. Pur non essendo esente da difetti, dall'IA poco reattiva alla grafica soggetta a troppi cali di frame, Sword Art Online: Hollow Fragment è comunque ricco di contenuti (in Giappone la nuova patch ha aggiunto qualcosa come 30 ore di gioco) e per chi ha apprezzato l'opera originale o vuole provare (anche se in modo approssimativo) l'atmosfera dei mmorpg, è senza dubbio una buona esperienza di gioco.
Pro
- Buona trama
- Tanti personaggi
- Atmosfera da mmorpg
Contro
- IA poco reattiva
- Troppi cali di frame
- Un po' ripetitivo
Sono interessato al gioco e credo che lo proverò.
Beh, di sicuro non poteva essere peggiore
Comunque, ottima recensione, davvero esaustiva. Se avessi la Vita penso proprio che lo prenderei anche se l'anime non mi è piaciuto, perchè mi ha sempre ispirato una sua eventuale trasposizione videoludica, cosa per la quale sembrava progettato.
Sul tema SAO invece si potrebbero scrivere fiumi e fiumi di recensioni senza raggiungere una vera e propria conclusione: capolavoro oppure opera commerciale? chissà, personalmente l'anime non mi ha per nulla deluso e, sarà forse il fatto che io stesso gioco a MMORPG, ma sono riuscito subito ad immedesimarmi nei protagonisti della serie.
il gioco? assolutamente da prendere, anche perchè, questa è una mia opinione, il fatto che non sia tratto dall'anime offre la possibilità di immergersi in un mondo nuovo, o meglio, diverso dalle vicende già vissute nella serie animata.
Ma vabbè.
Terribile è un parolone, mica stiamo parlando della versione coreana, ci sono errori grammaticali e alcuni dialoghi risultano artificiosi ma questi sono lampanti per chi l'inglese ce l'ha come prima lingua, per chi invece legge e traduce automaticamente come noi non si sente tanto questo effetto sgradevole (poi ovviamente se si conosce la storia, il contesto dei discorsi e ci si aiuta ascoltando i dialoghi risulta tutto più semplice), ciò non toglie però che alcuni dialoghi sono davvero tradotti male:
Personalmente anch'io più che accennarlo soltanto l'avrei messo come punto a sfavore della valutazione.
Ad ogni modo, per come la vedo io mettere tra i contro la traduzione non sarebbe comunque errato, perché il difetto c'è
Che dire, mi pare che in genere di questo SAO Hollow Fragment se ne parli abbastanza bene (ho pure incrociato sulla metro uno che ci giocava )... considerando il brand e il genere del videogioco penso che mi piacerebbe giocarci (c'è solo da mettere le mani su una PS VITA ) anche solo per la parte in visual novel con Leafa
Solo non ho capito bene la sinergia con Infinity Moment (il precedente gioco per PSP). In pratica qui in Hollow Fragment coinciderebbe con la parte di avventura che parte dal 76° piano fino all'ultimo di Aincrad?
Sì, in pratica Hollow Fragment è una sorta di rifacimento per PsVita di Infinity (che si era tutto incentrato sugli ultimi venticinque piani di Aincrad), cui hanno aggiunto un'area nuova e separata (la Hollow Area), con una sua storia.
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