Sword Art Online è una famosa serie di light novel giapponesi da cui sono stati tratti diversi manga e una famosa serie anime con due stagioni all'attivo. La popolarità dell'anime ha portato alla realizzazione nel 2013 di un videogioco JRPG d'azione per PSP chiamato Sword Art Online: Infinity Moment che, in una sorta di "what if?", proseguiva le avventure di Kirito ambientate ad Aincrad. Nel 2014 poi Bandai Namco decise di portare il progetto sulla nuova generazione, ma con qualche extra. Gli sviluppatori di Aquria diedero vita quindi a Sword Art Online: Hollow Fragment, ovvero una sorta di remake/espansione di Infinity Moment per PlayStation Vita. Hollow Fragment, che seguiva la story line del titlo per PSP e una inedita ambientata nella misteriosa Hollow Area, arrivò lo scorso agosto anche in Occidente, ma solo in formato digitale. Il gioco ricevette delle critiche tutto sommato positive e le vendite andarono piuttosto bene. Il titolo soffriva però di una traduzione dei testi in inglese molto povera presa di peso dalla versione asiatica. Bandai Namco decise quindi di realizzare un porting per PlayStation 4 per risolvere certi problemi della versione per Vita, e fu così che vide la luce Sword Art Online Re: Hollow Fragment. Il titolo è disponibile dal 4 agosto in Europa, sempre in formato digitale, e contiene tutti i DLC e aggiornamenti usciti finora su Vita. La recensione che segue tratterà brevemente le caratteristiche principali del gioco, dato che stiamo parlando di un semplice porting della versione portatile già recensita lo scorso anno, mentre si focalizzerà maggiormente su ciò che differenzia l'esperienza su PS4 da quella su Vita. Welcome (back) to Sword Art Online!
 
 
Chiariamolo subito: il gioco si rivolge quasi esclusivamente ai fan della serie o a chi, comunque, conosce già le vicende e i personaggi dell'opera. Il riassunto dei fatti originali sarà molto stringato e i personaggi principali (ad esclusione di quelli inediti ovviamente) non ci verranno minimamente presentati, proprio come se già sapessimo tutto quanto. Dopo lo scontro con Heathcliff al 75° piano di Aincrad, Kirito, Asuna e gli altri giocatori intrappolati in SAO non riescono a tornare alla realtà a causa di un glitch e decidono quindi di continuare l'esplorazione proseguendo verso il 76° piano. Scopriranno poi di non riuscire più a scendere ai piani precedenti (escamotage per cui non potremo esplorarli) e che i loro oggetti sono tutti corrotti. L'unica speranza di salvezza sarà proseguire fino al 100° piano per completare definitivamente il gioco. I personaggi creeranno la loro base in un nuovo pub di Agil nella città di Arc Sophia, dove faranno anche la conoscenza di una misteriosa ragazza chiamata Strea che sembra interessata a Kirito. Questa è grosso modo la storia di Infinity Moment, che qui ci viene nuovamente proposta. La story line originale di Hollow Fragment si può svolgere parallelamente, senza che una influisca sull'altra e racconta di Kirito che durante l'esplorazione di un dungeon si vede teletrasportato in un luogo misterioso chiamato Hollow Area in cui incontra una cacciatrice di tesori con indicatore arancione di nome Philia che è lì intrappolata da circa un mese. Questa zona è molto più pericolosa rispetto a tutte quelle che Kirito ha esplorato finora e pare essere distaccata dall'originale Aincrad. I due riescono a trovare un portale da cui, inspiegabilmente, solo Kirito riesce a passare per andare e venire da Arc Sophia. Riuscirà Kirito a completare SAO? Cos'è realmente la Hollow Area?
 

Entrambe le trame sono piuttosto semplici e non particolarmente arzigogolate e servono quel tanto che basta ad immergere il giocatore nell'atmosfera della serie. La scelta di un "what if?" ha permesso agli sviluppatori di inserire anche personaggi come Leafa e Sinon che non erano presenti all'interno di SAO, dando modo anche ai fan di queste ragazze di poter essere accompagnati da loro durante le esplorazioni. Rispetto alla versione per Vita abbiamo potuto vedere che la trama è identica, con l'unica eccezione che è la possibilità di realizzare un avatar di sesso femminile. All'inizio del gioco infatti dovremo creare il nostro personaggio, che di base è Kirito, ma nella versione portatile era possibile avere solamente un maschio. Rimane comunque una feature assolutamente inutile ai fini della trama dato che nelle cutscene e nei dialoghi il personaggio che noi vedremo sarà sempre Kirito, mentre per le esplorazioni e le battaglie avrà l'aspetto di quello da noi creato, nonostante gli altri si riferiscano a noi come Kirito! Non era meglio far usare l'avatar solamente nel multiplayer? Creando una donna poi ci saranno ancora più controsensi dato che in ogni caso saremo sposati con Asuna!
 
 
Anche dal punto di vista del gameplay non ci sono differenze tra le due versioni. Le battaglie sono il vero fulcro del gioco e sono in tempo reale con nemici visibili su schermo durante l'esplorazione delle varie mappe (strutturate ad aree e corridoi). Possiamo scegliere le abilità e le Sword Skill da usare in battaglia da una vasta gamma che potremo apprendere grazie a dei punti che otterremo salendo di livello. Tutte queste avranno un costo in SP e un tempo di ricarica, proprio come in un MMORPG. Sono anche disponibili comandi base come la schivata, la parata, un colpo per stordire l'avversario e i colpi automatici che, se concatenati, daranno il via ad una Sword Skill a patto che la barra Burst sia sufficientemente piena. La possibilità di personalizzazione è sempre altissima, dato che ci sono un'infinità di armi e abilità diverse da combinare. Al nostro personaggio/kirito possiamo far fare coppia con un altro selezionabile tra Asuna, Klein, Silica, Liz, Leafa, Sinon, Strea, Argo e se siamo nella Hollow Area anche con Philia. Il personaggio di supporto non lo possiamo controllare, ma potremo all'occorrenza impartire ordini su come si deve comportare o dirgli di darci il cambio (Switch) per attirare il nemico. L'IA alleata continua a non essere particolarmente brillante, ma nemmeno disastrosa. Il gioco ad Aincrad segue il medesimo pattern per ogni piano: trova il dungeon principale, raccogli informazioni sul boss (sconfiggendo determinati nemici o completando determinate missioni secondarie), raggiungi la stanza del boss, batti il boss e procedi. Nella città di Arc Sophia potremo anche chiacchierare con le nostre compagne d'armi e, aumentando la barra dell'amicizia, diventare sempre più intimi. Fin qui, dunque, nulla di nuovo.
 

Nella Hollow Area invece dovremo svolgere diverse missioni accompagnati da Philia, oppure esplorare liberamente assieme ad uno dei compagni portato da Aincrad. Le missioni secondarie di questa zona, chiamate Hollow Mission, potranno essere svolte anche online con altri 3 giocatori umani. La differenza rispetto alla versione per Vita sta proprio nel fatto che ora il multiplayer è esclusivamente online e non più ad-hoc (ogni giocatore con la propria PS Vita e copia del gioco nello stesso luogo). Questa è inoltre l'unica modalità in cui l'avatar che avremo creato all'inizio avrà senso di esistere. Nella Hollow Area i mostri sono decisamente più tosti rispetto a quelli in cui ci imbatteremo nei piani regolari di Aincrad, ma allo stesso tempo ci saranno dei tesori e dei drop più interessanti da cercare.
 
 
Se già possedete Hollow Fragment per Vita e volete rigiocarlo su PS4 per la grafica migliorata, potete risparmiare i vostri soldi. Le migliorie apportate alle texture sono talmente minime da risultare quasi impercettibili (non che comunque ci aspettassimo chissà cosa) e saltano così più facilmente all'occhio su TV tutti i difetti grafici che sul piccolo schermo di una portatile passavano inosservati. Le ambientazioni e i personaggi hanno sempre degli ottimi colori, ma è impossibile non notare nuovamente il continuo riciclo di entrambi. Per i dialoghi con immagini in 2D e le cutscene in Cel Shading invece nulla da dire: erano già di ottima fattura su Vita e qui rendono ancora di più, soprattutto queste ultime che, seppur brevi, rappresentano uno dei migliori Cel Shading mai visti finora. Assolutamente da bocciare è il frame rate, che seppur leggermente migliorato durante le battaglie, rimane indecente nelle fasi in città ad Arc Sophia. Ancora una volta, quindi, vi capiterà mentre state passeggiando per la città che tutto cominci ad andare incredibilmente lento perchè ci sono troppi personaggi che gironzolano nella zona dove vi trovate. Se in parte si poteva scusare su una portatile, su una console potente come la PS4 è una cosa che proprio non si può vedere. Sarebbe stata da migliorare anche la telecamera che, essendo completamente manuale, certe volte potrebbe infastidirci durante le battaglie più difficili per il dover "sprecare" il pollice destro per un paio di secondi nel tentativo di aggiustarla.
 

Dal punto di vista audio invece siamo su ottimi livelli. Nessun cambiamento, ma va bene così dato che il gioco può godere di un impeccabile doppiaggio in giapponese e di musiche azzeccate che coinvolgono nell'atmosfera della serie. Non si capisce ancora, però, come mai solo alcune delle frasi di Kirito durante i dialoghi siano doppiate, ma la stragrande maggioranza no. 
Per quanto riguarda la localizzazione possiamo finalmente usufruire di una degna traduzione in inglese senza orrori di grammatica. Troviamo solamente qua e là alcuni innocui errori di battitura, come un Kayaba che un pò troppo spesso diventa Kabaya. Ma nulla di più. L'inglese utilizzato è di facile comprensione, non dovete avere quindi alcun timore se la mancata localizzazione in italiano vi spaventa.
 
 
Il gioco riesce nell'intento di immergere i giocatori nel mondo di SAO e la simulazione di un MMO si può dire in parte riuscita. I fan della serie lo apprezzeranno di sicuro, ma anche chi non ha amato particolarmente l'anime e le novel potrà divertirsi. Se il gioco vi prenderà molto e vorrete completarlo al 100%, mettete in conto di superare il centinaio di ore di gioco (tra l'altro necessarie per il trofeo di platino). Il problema sta proprio nel "SE il gioco vi prenderà". Infatti il buon sistema di combattimento e di sviluppo del personaggio potrebbe non bastare a compensare una certa ripetitività nella formula di base, che potrebbe addirittura portare all'abbandono del titolo prima ancora della conclusione di una delle due story line principali. Se aggiungiamo anche che le ambientazioni e i nemici spesso sono riciclati con colori differenti, il fattore "già visto" potrebbe compromettere la vostra esperienza. Da tenere in considerazione è anche il fatto che gli sviluppatori pure per questa versione su PS4 hanno lasciato un unico file di salvataggio! Se volete iniziare una nuova partita sarete obbligati a cancellare quella già esistente, oppure a creare un nuovo account sulla console, e ciò non è minimamente tollerabile dato che i salvataggi vanno su un capiente hard disk. Per simulare l'esperienza di un MMO inoltre, esistono unicamente i salvataggi automatici ad ogni cambio di area o inizio di dialogo/cutscene. Per certi versi può essere comodo, per altri invece può essere di intralcio. Nel complesso questo SAO rimane un gioco divertente e il multiplayer online potrebbe essere quel qualcosa che farebbe propendere all'acquisto di questa versione per PS4 rispetto a quella per Vita. Chi lo acquisterà nuovamente avrà la possibilità di trasferire il salvataggio.
 
 
Purtroppo le (poche) migliorie e aggiunte di Sword Art online Re: Hollow Fragment non permettono di aumentare la valutazione rispetto alla versione per PlayStation Vita. Per ogni aspetto perfezionato ne sono rimasti altrettanti ancora da migliorare, se non addirittura da fixare. Cali di frame spaventosi e un unico file di salvataggio non sono minimamente tollerabili su una console del calibro di PlayStation 4, per non parlare di una grafica upscalata talmente poco da quasi non farci caso. Le uniche vere motivazioni che potrebbero spingere al riacquisto del titolo sono la nuova traduzione in inglese e il multigiocatore online, ma nel complesso non ne vale la pena. Un gioco consigliato quindi ai fan di SAO e a chi ha saputo apprezzare almeno l'atmosfera della serie, ma che non è già in possesso della controparte per Vita o non è interessato a giocarci in maniera portatile. Tutti gli altri si troveranno tra le mani un buon JRPG d'azione con caratteristiche peculiari, di cui però capiranno poco o nulla della trama e dei legami tra i personaggi. Attendiamo ora fiduciosi Sword Art Online: Lost Song.