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Hirateuchi kaneda

Episodi visti: 50/50 --- Voto 7,5
Personalmente, non avevo mai visto niente riguardante "Gundam", ma questo anime mi ha fatto subito apprezzare la storia e mi ha fatto interessare a questo mondo.
Belli i disegni, soprattutto nei combattimenti, è un anime molto entusiasmante, eccitante, e verso la fine ti mette anche una tristezza pesante, una tristezza che va avanti incessante; gli ultimi episodi sono quelli che mi hanno fatto rivalutare l'anime: non intendo che sia un anime brutto, anzi, è molto bello, ma gli ultimi episodi lo hanno fatto alzare ancora più di grado.
È un anime pieno di colpi di scena, alcuni pure inaspettati.


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Seve

Episodi visti: 50/50 --- Voto 6
Ovvero: gli odiosi protagonisti.

Facciamo una doverosa premessa. I personaggi sono il cuore di una serie di "Gundam". I protagonisti in primis, perché è attraverso i loro occhi che percepiamo il mood della storia.
Esistono due tipi di personaggio in "Gundam". Il primo tipo (Amuro, Kamille) evolve cambiando il proprio rapporto col conflitto in corso. Amuro prima non comprende gli orrori cui è partecipe, ricusa, poi non trova altro modo di essere. Il secondo tipo è tipicamente shonen (Domon). Combatte per il Bene, non cambierà mai.

Ecco, Mikazuki Augus, il protagonista di "Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è l'unico esemplare esistente di protagonista totalmente piatto. Volontariamente anaffettivo, incapace di emozione, di motivazione, di qualunque spessore. Voce atona, perfezione quasi insostenibile, un foglio di carta bianco.
Se Heero Hyui vi era sembrato un character freddo, aspettate di vedere questo: non solo è freddo, è praticamente vuoto dentro, al punto che fa solo ciò che gli viene ordinato da un altro personaggio. Nulla più, nulla meno.
Suppongo gli autori volessero caratterizzarlo proprio così. Un bambino trasformato in un freddo assassino. Il che implica anche che, dovendo vedere la storia dai suoi occhi, vedo solo freddezza. Non riesco a trovarvi alcuna emozione.

Sì, vi sono tutti gli elementi necessari ad una buona saga "Gundam". Politica, guerra con svariati cambi di fronte, pochi eroi e tanti funzionari che fanno il loro lavoro, tradimenti per opportunità di carriera. Non posso dire che sia del tutto banale come lo fu "Wing" all'epoca, il costrutto c'è. Ma è il racconto di un racconto, una fredda esposizione di trope uno di seguito all'altro.

In questa saga seguiamo le (non proprio riuscite in senso logico) peripezie politiche di Marte e come la Terra, sfruttandone le colonie, abbia portato a molti disagi sociali, fra i quali il fenomeno dei "Rifiuti Umani", bambini orfani legalmente privi di diritti e quindi usati come schiavi o soldati. Seguiremo una compagine mercenaria composta da questi bambini soldato e come questa avrà un ruolo chiave nella trasformazione di tale società.
Non posso fare spoiler, accidenti, ma posso garantire che no, alla fine non quadra nulla, anche se "il bene trionfa"... perché poteva trionfare senza che nessuno facesse niente. Chi ha visto la serie provi a verificarlo.

Comunque, per la ragione che vediamo tutto in relazione alle battaglie del protagonista dal fare praticamente robotico, vediamo forse qualche momento di emozione? No.
Vediamo per caso dei cambi di opinione e così due facce di una medaglia? No.

Quello a cui assistiamo è un lento, talvolta noioso andare dal punto A al punto B. Nel mentre X tradisce Y perché almeno fa carriera, Z diventa inspiegabilmente buono verso tutti... "Sì, insomma, ho capito che era meglio così" - e tutto freddo, sterile, senza pathos. Una soap opera.

Peggio che mai, molti dei plot point sono ripresi pari pari da altre serie classiche. Così nemmeno puoi dire che si tratti di qualcosa di estremamente innovativo.

Il Gundam Barbatos, protagonista bellico della saga, è un oggetto violento abile unicamente nel corpo a corpo, cosa questa che può sembrare piacevole. Se non che il 99% degli scontri si risolvono così: X nemici che dovrebbero avere mecha trecento anni più evoluti sparano a casaccio, mancando il bersaglio come i peggiori nemici da film anni '80; il Barbatos sfreccia contro di loro a velocità immane; il Barbatos li disintegra come fossero di Lego.
Il tutto probabilmente sarà anche disegnato bene, ma non so dirlo. Sia la velocità che le pose dei mecha sono inintellegibili. E io amo le serie mecha. Tuttavia vorrei capire come l'hai colpito, dove, perché cavolo è stato fatto in due pezzi e dove ti trovi adesso. Troppo, troppo maledettamente ipercinetico.
Non è nemmeno epico, non riesce ad esserlo - perché non hai idea di come sia accaduta quella risultanza. Perché quel mecha è esploso? Chi cavolo sta colpendo chi?

Nel mentre, i nemici urlano la loro voglia di non crepare (ovvio) e devi sentire la voce atona del protagonista che è più forte di tutti, sa tutto di ogni cosa, elabora strategie ovviamente vincenti, non ha paura di nulla e con un pugno disintegra Chuck Norris con la motivazione alla base che "Me lo ha detto Orga, di combattere".
Meno male non ti ha detto di far detonare il Sole, o te lo avrebbero concesso!

Tecnicamente la serie è graziosa, il chara design è buono e consistente. Il mecha design in sé è ben realizzato, anche se, a dirla tutta, i mecha nemici sono tutti uguali e terribilmente banali.
I personaggi sono caratterizzati per essere stereotipi fino al midollo, ma ormai Sunrise non rischia più.
Il Gundam Barbatos dovrebbe reggere la scena da solo, peccato che, quando si muove, non si capisca un tubo di cosa accade.

Quindi, questa serie fa così tanto schifo?
Ni. Se è il vostro primo "Gundam", o se avete solo visto roba commerciale tipo "Wing", probabilmente potrebbe piacervi: si tratta pur sempre di una serie di guerra, non di eroi. Il "realismo" che è tipico delle serie classiche "Gundam" potrebbe davvero conquistarvi.
Ma, se non lo è, cioè se avete qualche genere di infarinatura nel Gundamverso, potete tralasciarlo e recuperarlo se mai ci bombardino i russi e ci dobbiamo nascondere in un bunker per qualche mese.

Sapete cosa faccio? Mi riguardo "Z Gundam". Quello sì che valeva qualcosa. Ottimo pretesto.


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alucard7

Episodi visti: 50/50 --- Voto 7,5
Non voglio gridare al capolavoro, avendo oltretutto visto tutta la serie di “Iron Blooded Orphans” (d'ora in poi IBO) dopo la visione di “Gundam 00”. Insomma, posso dire che si tratta di una serie di fantascienza pura dove il Gundam è utilizzato giusto per accaparrarsi i fan della serie e dei modellini. Per il resto ho trovato molto interessante l'intreccio narrativo storico, politico e sociale in cui si muovono tutti i personaggi.

La storia inizia 300 anni dopo la Calamity War, una guerra planetaria che ha sconvolto l'intera Terra e ucciso, se non ricordo male, un terzo dell'umanità, e solo con l'aiuto delle unità Gundam in mano a una piccola corporazione militare d'élite denominata Gjallarhorn, si è riusciti a far finire questa tremenda tragedia. L'ambientazione iniziale è il pianeta Marte, colonizzato dalle varie fazioni politiche terrestri e dove, chiaramente, i Terrestri trapiantati e i loro discendenti vengono sfruttati in miniere per estrarre un metallo particolare, e dove ai bambini “marziani” vengono inseriti nella spina dorsale degli impianti neuro-elettronici per poter comandare più velocemente i mobile worker usati per i lavori nelle miniere e altre applicazioni - anche per guidare, in seguito, i mobile suit. Tra l'altro questi bambini, sfruttati dalle corporazioni e dai pirati spaziali, vengono chiamati “rifiuti umani”, dato che il loro unico ruolo è essere schiavi del padrone di turno, e non hanno un futuro se non quello di servire e, al massimo, morire eseguendo gli ordini violenti e perentori degli adulti. E qui, vediamo, nella serie IBO, il tema del razzismo, tanto ribadito in tutte le serie di Gundam, in questo caso tra Terrestri e Marziani, piuttosto che tra Terrestri e new-type (o anche spazionoidi).
La storia di IBO parla proprio di questi ragazzi sfruttati da una compagnia civile (la CGS) dedita agli scavi in una miniera su Marte, che prende l'incarico di scortare fin sulla Terra la leader del movimento indipendentista dei Marziani. La ragazza, molto giovane ma di ideali forti e onesti, vuole far sì che il popolo marziano riesca, un giorno, a liberarsi dalle catene che lo legano alle nazioni terrestri e potersi amministrare indipendentemente. Kudelia Aina Bernstein, questo il suo nome, sceglie di essere scortata da un plotone ben preciso della CGS, quello dei ragazzi più giovani, perché più vicini alla propria età e perché vuole capire il loro modo di vivere e le sofferenze che hanno subito e i soprusi che hanno sopportato stando su Marte. Il giorno della partenza da Marte, però, l'esercito di Gjallarhorn, quello che 300 anni prima aveva posto fine alla Calamity War e che è dedito al mantenimento dell'ordine e della pace precostituiti, interviene per impedire questo viaggio, e da qui parte tutta la storia del plotone dei ragazzi di IBO che, da quel momento in avanti, si farà chiamare Brigata Tekka (Tekkadan in originale).

Non vi sto a 'spoilerare' i vari eventi, ma vi dico che inizialmente mi è sembrato di trovare parallelismi con “Gurren Lagann” a causa della irruenza e dell'energia dei protagonisti, per non parlare del nome Brigata Tekka che richiama palesemente la Brigata Gurren. Il rapporto tra Mikazuki e Orga pure ricorda il rapporto stretto tra Simon (Mikazuki) e Kamina (Orga) di “Gurren Lagann”. Sicuramente chi, come me, ha una certa età (quarantaquattro anni) e ha visto molti anime e film si ritrova davanti una miriade di citazioni e omaggi continui.
Troveremo anche una novella Yakuza marziana, spietatezza e violenza mai gratuite, e una realistica reazione delle varie corporazioni, delle nazioni e dei vari individui a determinati eventi. Non vedremo mai una guerra vera e propria, ma solo scaramucce e guerriglia, o battaglie spaziali ridotte a scontri tra mobile suit e qualche astronave. Si potrebbe parlare di una serie a misura d'uomo.
Mi è piaciuto il discorso della vendetta, presente fin da subito e fino alla fine della serie: vendette private che vanno a buon fine, per buona pace del cuore dello spettatore. Mentre vedremo anche morti ingiuste e stragi di civili che, però, verranno messe nel novero delle vittime da vendicare... in qualche modo avverrà una sorta di tornaconto, diciamo che tutto avrà una giusta ricompensa alla fine della storia.
L'evoluzione dei personaggi segue l'evoluzione degli eventi e, come sempre accade, la morte di una persona cara provoca un mutamento nell'animo dei protagonisti, fino alla giusta conclusione della serie, nei quali vedremo un cambiamento notevole rispetto ai primissimi episodi.
Non mi è piaciuto francamente, a livello di sceneggiatura, il fatto di approfondire la psicologia di un personaggio (o più di uno) per più di mezzo episodio, perché poi quel personaggio (scusate la ripetizione) andrà a finire male (leggi: morire). E lo hanno fatto diverse volte durante tutti i cinquanta episodi. Credo che alla Sunrise potrebbero osare un po' di più e diluire la psicologia di un personaggio per diversi episodi e poi farlo morire improvvisamente... Altrimenti sa troppo di soap opera - telenovela... Sì, in alcuni momenti mi sembrava di guardare uno shojo, dato che tutti quelli che sono morti hanno sempre avuto quel minuto o due in cui pronunciare le fatidiche “ultime parole”.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, siamo a livelli molto alti: come animazione, musiche e character design posso dare tranquillamente un 8 complessivo.
Non ho apprezzato le opening, tranne la terza (la prima opening della seconda stagione), e mi sono piaciute le sigle finali della seconda stagione.

In complesso, una bella serie da consigliare, anche se ho apprezzato personalmente di più “Gundam 00”.
Vi ricordo che, se cercate newtype o il Gundam classico, non è questo il caso. Si tratta, mi ripeto, di una buona serie di fantascienza, e avrete un Char anche qui, ma non voglio fare spoiler ulteriori.
Buona visione!


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Alister

Episodi visti: 50/50 --- Voto 10
"Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è un anime davvero interessante, pieno di azione, sentimento e che a mio parere non delude mai fino al suo finale.
E' per me senz'altro uno degli anime più belli che ho visto e che nel genere mecha spicca per l'attenzione al dettaglio oltre che per l'avere una storia davvero coinvolgente. Anche tra le varie serie marchiate Gundam a mio parere è da considerarsi tra le migliori in assoluto.

La storia è ambientata in un'epoca in cui Marte è stato colonizzato dagli esseri umani, i cui abitanti sono sotto il controllo del governo terrestre. In questo panorama dei ragazzi orfani sfruttati per lavorare da una compagnia si ribellano ai soprusi dei loro aguzzini, creando una situazione che li costringerà a combattere per la loro libertà, stringendo alleanze e partecipando a continue battaglie per la loro salvezza. Tutte queste battaglie porteranno i ragazzi a pilotare dei Mobile Suit (robot con pilota) sempre più potenti e pericolosi da controllare, risalenti ad un'epoca differente in cui la guerra detta "Calamity War" imperversava, portando gli esseri umani a costruire macchine con capacità distruttive enormi.

L'anime ha una grafica eccellente e una colonna sonora di rilievo, che danno lustro ai diversi momenti di tensione e alle scene d'azione/combattimento.


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TonySnore

Episodi visti: 50/50 --- Voto 8
"Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è una serie anime iniziata nell'autunno 2015 e conclusa nella stagione invernale del 2017. Come da titolo la serie fa parte del vasto mondo dei Gundam, è prodotta dallo studio Sunrise ed è diretta da Tatsuyuki Nagai, regista di "Toradora!" e "AnoHana", alla sua prima esperienza con una serie di questo genere.

La serie si svolge 300 anni dopo la grande guerra tra la Terra e Marte nota come "Calamity War". Il protagonista è Mikazuki, che fa parte di un gruppo di ragazzi orfani che sono membri della CGS, un'organizzazione della città marziana Chryse che non si fa scrupoli a sfruttare questi ragazzi per un proprio tornaconto. Grazie a Kudelia, la figlia del primo ministro, intenzionata ad andare sulla Terra per chiedere ai governi la dipendenza di Marte, gli orfani si ribellano alla CGS e fondano la Tekkadan. Da qui inizia il loro viaggio fatto di scontri a bordo dei Mobile Suit per ottenere la loro libertà.

La storia tratta il tema della guerra in maniera realistica e matura. Infatti fin dai primi episodi non mancheranno scene abbastanza forti, e anche i nostri giovani protagonisti saranno costretti in più di un'occasione a commettere degli omicidi. Uno degli aspetti migliori di questa serie sono proprio i personaggi, tutti molto bene caratterizzati e ognuno con il proprio motivo che lo spinge a combattere. Non mancheranno spesso degli interi episodi che ci spiegheranno il passato di un determinato personaggio, sia per i protagonisti che per gli antagonisti. Infatti anche il concetto di bene e male è molto labile, difatti in ogni guerra ogni fazione ha i suoi buoni motivi per combattere e spesso è difficile dire se siano giusti o sbagliati. Tra i tanti personaggi ben caratterizzati però a farne le spese è paradossalmente il protagonista. Ho trovato Mikazuki troppo piatto, poiché fin da subito non dimostra il minimo interesse nelle azioni che compie, e viene apprezzato perché è il più forte e quello che in ogni situazione sa sempre cavarsela, anche se non ci verrà mai spiegato bene il motivo. Come da tradizione per questo brand non mancherà l'azione, e i vari combattimenti tra i Gundam sono resi in maniera spettacolare: questi porteranno anche a delle morti che definire inaspettate è poco, e infatti non posso di certo dire che questa serie sia povera di colpi di scena, anzi, tra tradimenti e morti improvvise la tensione e la voglia di sapere come la vicenda si svilupperà sarà sempre alta. Tutto questo raggiungerà il culmine negli ultimi episodi con uno scontro epico e un epilogo davvero ben fatto e per nulla scontato.

A livello tecnico siamo su ottimi livelli. Il chara design si attesta sugli standard moderni, mentre le OST sono stupende, sia per le musiche utilizzate durante la serie sia per le opening/ending, infatti sono tutte state eseguite da cantanti ormai affermati nel panorama degli anime. La regia è ottima ed esalta ogni momento dello scontro, cosa non facile considerando la mole di personaggi che partecipano ad ogni battaglia.

In conclusione, "Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è un'ottima serie mecha, che saprà intrattenere i fan del brand o del genere, ma che al contempo, visto anche il grande numero di episodi e la struttura abbastanza simile ad opere simili, non consiglio a chi non apprezza o non ha mai visionato nulla di questo genere.


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ELIA ARDUINI

Episodi visti: 50/50 --- Voto 7,5
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

"Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" è la nuova serie appartenente alla saga di "Gundam", ma a differenza delle altre (e cosa molto importante) è possibile vederla tutta senza aver visto le altre opere della serie.

Il comparto visivo, l'audio e le animazioni sono ottime, a dir poco; le opening, le ending, le OST, anche; menzione d'onore alla prima opening della seconda parte dell'anime.
I combattimenti, soprattutto fino al quartultimo episodio, sono a dir poco eccellenti (dal punto di vista grafico) e coinvolgenti.
Perché un "solo" 7,5? Per la trama e alcuni personaggi. Essa si mantiene su livelli più o meno alti per tutto l'anime (salvo un paio di momenti veramente infelici) fino all'ultima parte, con un finale a mio avviso totalmente prevedibile a partite dal terzultimo episodio.

Senza contare che, mentre nella prima stagione i "morti" si possono contare sulla dita di una mano, nella seconda l'autore decide semplicemente di far schiattare (quasi) tutti per dare un tono drammatico alla serie. Il problema è che ne muoiono così tanti e così tanto velocemente, che semplicemente a me è parso il tutto abbastanza ridicolo. Altro punto a sfavore sono alcuni protagonisti e alcune relazioni: Mika e Orga sono legati (cosa sempre sottolineata per tutto l'anime e nelle opening/ending), ma alla fine sembra che a Mika non importi di nulla se non di farsi "trascinare" da Orga fino alla meta (non meglio precisata).

Mika-Atra-Kudelia è un altro problema: mentre tra i primi due la relazione pare quasi uno scherzo (con Atra non si sa perché fissata con i bambini), con Kudelia la cosa è appena accentuata, il che da un certo punto di vista è anche meglio... onde evitare un possibile "ménage à trois". Il personaggio di McGillis Fareed invece brilla nella prima stagione, salvo per le sue tendenze "da segnalare alla polizia", mentre viene totalmente buttato alle ortiche nella seconda stagione, tanto da chiedersi: "Ma a questo qui hanno insegnato un qualcosa sulla strategia militare e politica?". Al contrario Gaelio ha un'ottima crescita, mentre nella seconda stagione Rustal Elion spicca con il suo carisma, a dir poco... I Turbine invece, anche se non brillano, fanno il loro lavoro e vengono comunque ben caratterizzati.


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Otaku moderato

Episodi visti: 25/50 --- Voto 8
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Ormai non si parla d'altro che di guerra e caos politici in questi ultimi periodi, e, se c'è una cosa che "Gundam" sa fare bene, è raccontarla in tutte le sue sfaccettature, senza alcun indugio.
Tra le serie più recenti dedicate alle gesta del famoso Mobile Suit bianco, "Iron-Blooded Orphans" (o in originale "Tekketsu no Orphans") mostra un altro aspetto della guerra mai affrontata prima nella sua saga: quella dei bambini-soldato, ovvero persone costrette a imbracciare le armi in un mondo dove la politica è governata dal crudele mondo degli adulti, il cui solo divertimento è la propria poltrona o la sete di sangue.

La serie è ambientata nell'anno 300 P.D. (Post Disaster), a seguito della cosiddetta Calamity War, e vede il suo punto di partenza su una colonizzata Marte. Lì l'atmosfera, per quanto respirabile, è malsana, dal momento che i cittadini di Marte vogliono l'indipendenza nei confronti di una corrotta Federazione Terrestre, e per farlo ripongono le loro speranze nella figura della giovane Kudelia Aina Berstein, figlia del primo ministro della città marziana di Chryse, per ottenere l'indipendenza. A farle da scorta in caso di possibili attentati è stato chiamato in causa il corpo di guardia della CGS, ma la cosa inquietante di esso è che nelle file di lavoratori vi sono dei giovani, trattati peggio dei cani. Tra di loro vi sono le figure di Mikazuki Augus e Orga Itsuka.
Sfortunatamente, la Federazione Terrestre, pur di mantenere il potere su Marte, vuole la testa della giovane Kudelia, e quindi manda in azione il gruppo militare della Gjallarhorn. Nel conflitto che segue, gli adulti della CGS mettono in atto un crudele piano di fuga, usando i giovani membri del gruppo e la giovane ambasciatrice come esche per darsela a gambe, ma Orga, prevedendo un comportamento così meschino, si è già preparato, e con l'aiuto di alcuni membri a lui fedeli, tra cui Mikazuki, a cui è molto legato, riattiva un Mobile Suit usato ai tempi dell'antica guerra, il Gundam Barbatos, con Mikazuki ai comandi, e con esso arrestano l'avanzata militare.
A questo punto, Orga provoca nelle file della CGS una ribellione, e, dopo aver ucciso i membri fedeli ai vecchi metodi, che da lungo tempo li avevano ricoperti dei peggiori insulti, e aver montato nelle loro schiene il sistema Alaja-vijnana, usato per permettere una maggiore abilità nel pilotaggio dei mezzi, ma al prezzo di un'operazione dolorosa d'innesto, e probabili danni fisici molto gravi nel pilotaggio di un mezzo, rifondano il gruppo sotto il nome di Brigata Tekka (Tekkadan), e quindi decidono, dopo altre peripezie nella superficie del pianeta rosso, di recarsi sulla Terra per permettere a Kudelia di tenere il suo discorso d'indipendenza. Il viaggio non sarà semplice, con Gjallarhorn alle calcagna mandata delle alte sfere federali, poiché determinate a uccidere la giovane ambasciatrice marziana per mantenere il proprio potere su Marte; quindi alla Brigata Tekka servono degli alleati, che fortunatamente non mancano, oltre all'aiuto del Gundam Barbatos che nel corso della serie si potenzia con i pezzi e le armi dei Mobile Suit abbattuti.

I nemici di questa serie (ovvero la Gjallarhorn) non scherzano per raggiungere il loro obiettivo e in più di un'occasione mostrano il loro modus operandi, ovvero far parlare le armi (a circa metà serie non esiteranno a fare una strage pur di fermare una rivoluzione di lavoratori di una colonia), e tra questi spiccano il suadente McGillis Fareed, chiamato da Mikazuki "uomo del cioccolato", per averlo colto in flagrante a mangiare, per l'appunto, cioccolato. Questo personaggio col tempo si accorgerà che Gjallarhorn è diventata sempre più corrotta e quindi deciderà di aiutare in incognito la Brigata Tekka col sopranome di Montag, anche se Mikazuki lo riconosce, con l'obiettivo di cambiare dall'interno la forza per cui lavora, non esitando a uccidere, un pochino a malincuore, il suo amico Gaelio, con il quale sviluppa una rivalità nei confronti di Mikazuki.
Altro personaggio di forte interesse è Ein Dalton, un giovane soldato che ha sviluppato un forte legame nei confronti di un comandante a cui era sottoposto di nome Crank Zent ,che lo trattava come una persona normale. Ammirazione che culminerà in un'ossessione di vendetta nei suoi confronti, quando egli verrà ucciso davanti ai suoi occhi dal Barbatos di Mikazuki, e, pur di distruggerlo, non esiterà a vendere, letteralmente, l'anima al Mobile Suit che piloterà nelle ultime fasi della storia.
Altro nemico che ho odiato e stato Kudal Cadel, capo dei Brewers, un gruppo di pirati spaziali che rapiscono i bambini e li vendono come schiavi; tra questi il fratello minore di uno dei membri della Brigata Tekka, e non vi nascondo la soddisfazione nel vederlo ucciso da Mikazuki, e nel vedere come Orga e compagni abbiano tirato fuori da quel buco immondo di schiavitù e morte i bambini sopravvissuti.

E ora i protagonisti: inizierò parlando di Kudelia. Essendo praticamente giovane, non è una ambasciatrice nobile in tutto e per tutto, mostrando in più di un'occasione episodi di irrequietezza giovanile e nel corso della serie una lenta e progressiva crescita. In più di un'occasione, tenta di rendersi utile ai membri dell'equipaggio, e col tempo non li vedrà più come semplici bodyguard, ma come amici, specialmente la piccola Atra, personaggio sul quale ci tornerò dopo, e Mikazuki; proprio nei confronti di Mikazuki comincerà a sviluppare dei sentimenti più profondi, a seguito di un piccolo episodio sentimentale.
Conosceremo altri personaggi della brigata come il simpatico Biscuit, personaggio che verso la fine darà una vera e propria scossa emotiva a molti, l'allegro Norba Shino, il quale diventerà anch'egli pilota dai modi di fare assurdi (chiamerà il suo Mobile Suit Ryusei-Go), o il freddo Akihiro che, nel corso della serie, diventerà un pilota molto efficiente, per via del suo modello, un Gundam Frame chiamato Gusion, requisito nel più difficile dei periodi per lui.
Altro personaggio è la piccola Atra, decisa a seguire la Tekkadan come cuoca (infatti è una cuoca provetta), pur di rimanere al fianco di Mikazuki per il quale prova qualcosa; pur essendo ignara dell'episodio sentimentale, diventerà molto amica di Kudelia, vedendola come una sorella maggiore. Per via della sua età, la serie mostra un vero e proprio messaggio di accusa nei confronti degli abusi sui minori, dal momento che prima lavorava in un bordello in cui veniva maltrattata, dal quale è poi scappata; poi Mikazuki gli ha permesso di rimanere a lavorare in un locale da lui frequentato, e infine per via del fatto che, in una puntata, si finge Kudelia davanti a dei soldati federali, i quali non si faranno scrupoli a percuoterla, ma nonostante tutto rimane una persona molto allegra e ottimista, sempre pronta a dare una mano ai suoi compagni (oltre a riempir loro lo stomaco).
E ora il dinamico duo: Orga e Mikazuki. Il primo è il leader della Tekkadan, il quale sa essere molto capace e spericolato quando serve, oltre ad essere un leader che ha a cuore le sorti di tutti i membri della brigata, che col tempo diventeranno una vera e propria famiglia per lui. Non raggiungerà il carisma di Kamina di "Gurren Lagann", ma riesce a farsi notare.
E infine Mikazuki, un tipo tutto particolare, dall'espressione perennemente imbronciata, ma che sotto quella maschera sa essere molto comprensivo, anche se a volte non pensa a quello che fa nei confronti degli altri, come nel caso di Kudelia. Tra lui e Orga c'è un legame molto particolare, molto simile a un servo-padrone: lui aspetta soltanto quello che Orga gli chiede di fare e lui lo compie senza se e senza ma, lo fa e basta e, se non ha niente da fare, non fa niente, aspetta soltanto gli ordini, anche se, quando qualcosa è in procinto di cominciare, lui ha voglia di fare e quindi domanda a Orga sul da farsi. Non a caso la frase che sentirete di frequente è: "Che cosa devo fare, Orga?"
E ovviamente non mancano degli alleati, come nel caso del gruppo Teiwaz, il cui leader McMurdo è rappresentato dal carismatico Naze Turbine e il suo harem di ragazze che formano l'equipaggio della nave Hammerhead. Se oggigiorno si dovesse fare un anime harem, Naze sarebbe un modello su cui basarsi, dal momento che non vi sono battibecchi, riesce a gestire la sua compagnia, e a quanto pare ci ha dato dentro in passato con loro, dal momento che presunte avventure gli hanno permesso di ampliare il suo equipaggio. Tra lui e Orga si instaurerà un forte rapporto, che li porterà infine a diventare fratelli.
E tra il suo equipaggio vale la pena focalizzarsi sulle figure di Amida Arca, il braccio destro di Naze, e le pilote di Mobile Suit della nave, ovvero l'allegra ed energetica Lafter e la silenziosa Azee, due tipe molto battagliere e che in alcuni casi hanno dimostrato di volersi molto bene l'una con l'altra, ma è presto per fare congetture su un probabile passo avanti...

E infine arriviamo ai mecha, che in questa serie riescono a esprimere una vera e propria sensazione di freddo, come se si sentisse il metallo di cui sono circondati; ovviamente, a batterli tutti è il Barbatos che, come nel caso del G-self di "G no Reconquista", abbandona la classica fisionomia in favore di un aspetto molto più aggressivo e minaccioso, specialmente nel volto.
Una particolarità di questa serie che si vedrà negli scontri è la totale assenza del laser; dimenticatevi quindi le classiche spade laser e fucili a raggi o altre armi energetiche, in favore di mazze, asce, martelli, spade, mitragliatrici, fucili anti-carro, ecc. oltre a combattimenti molto più fisici, i cui effetti sonori riescono a esprimere e trasmettere la potenza di ogni colpo di arma andato a segno o bloccato, anziché le classiche battaglie mordi e fuggi, che intervallavano sparatorie e scontri ravvicinati.

Tutto questo è solo la prima portata, dal momento che è stata annunciata la seconda stagione. Chissà che cosa accadrà, dal momento che, nel finale di questa, le acque si sono calmate, per ora.
Se le ultime serie non sono state di vostro gradimento, "Tekketsu no Orphans" riesce a rimediare, proponendo tutto quello che un fan di "Gundam" possa desiderare, ovvero azione, personaggi credibili, drammaticità e complotti, oltre a scendere a patti con alcune sequenze un tantino crude.


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Chiarawendy91

Episodi visti: 25/50 --- Voto 9
Adoro questo anime! Ci sono tantissimi personaggi tutti molto bene caratterizzati, tant'è che ci si affeziona a tutti quanti. Secondo me la sua forza è la completezza: c'è davvero di tutto. L'azione, certo, con i combattimenti esagerati dei Mobile Suit nello spazio e a terra, ma anche l'amore, l'amicizia, un fortissimo senso di onore dei combattenti che commuove ed è struggente, perché i bambini (bloody orphans) sono maltrattati in modo orribile. Infine c'è la potenza della rivoluzione, le colonie che si uniscono per combattere l'oppressore con in testa Kudelia, bellissima e umile "maiden of the revolution", immagine della rivolta, che troverà il coraggio e la forza per lottare.
È un anime abbastanza veloce, senza momenti morti o noiosi, con pochi colpi di scena ma apprezzabili. Forse un difetto è la mancanza di un personaggio cattivo per eccellenza, o forse il vero cattivo non sembra tale fino all'ultima puntata, chi lo sa...


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Gisaku75

Episodi visti: 25/50 --- Voto 9
Crudo, violento e spietato. "Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans" incarna, dopo anni di serie televisive mecha deludenti, lo spirito che ha reso Gundam una leggenda, con quella R di Real Bot che ormai si era persa in un mare di fanservice, principesse sul pisello e mocciosi super soldati usati per raccontare favolette della buona notte. La storia e i personaggi di "Iron-Blooded Orphans" invece sono tutti maledettamente realistici, nonostante incarnino gli stereotipi che hanno infestato gli anime robotici in questi anni.

Kudelia Aina Barnstein è una tipica principessa sul pisello che pensa di portare pace, amore e giustizia al mondo semplicemente sbattendo le ciglia, ma al contrario di molte sue colleghe si troverà a prendere delle gran legnate sui denti dalla prima puntata, verrà usata e umiliata fino a quando non troverà in sé la forza per cambiare davvero il mondo.
Orga e Mikazuki sono rispettivamente il leader e l'asso della brigata Tekka, un gruppo di bambini mercenari che devono scortare Kudelia nel suo viaggio. Ultimi fra gli ultimi, sono il prodotto della colonia da terzo mondo che è Marte. Orga è un leader carismatico e un ottimo stratega che dovrà rischiare tutto e prendere decisioni spietate per riuscire a portare a termine il suo compito. Mikazuki è il prototipo del bambino soldato, un assassino sociopatico che obbedisce agli ordini senza discutere. Questo ha suscitato parecchie polemiche in patria. Liquidarlo però come il solito super pilota senza espressione è impossibile. Il suo rapporto con Orga è complesso e interessante come quello con Kudelia e va oltre il love interest da adolescenti.
E lo stesso si può dire di tutti gli altri personaggi della serie che non sono mai mere comparse o macchiette, ma sono veramente tridimensionali, reali. Vi affezionerete a ogni componente della brigata Tekka, gioirete per i loro successi e piangerete per le loro perdite.

A tenere insieme questo ottimo cast c'è una storia ben studiata di intrighi interplanetari e battaglie spettacolari. "Iron-Blooded Orphans" è una serie imperdibile per tutti gli amanti del Real Bot. Vi colpirà come un pugno nello stomaco per la sua spietata crudezza, ma alla fine vi lascerà soddisfatti.


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giovmuga

Episodi visti: 25/50 --- Voto 9
Ho iniziato a vedere questa serie con in testa il fatto che Gundam è Gundam: a prescindere dall'essere fan della serie storica e di tutto il suo universo, certo non me la sarei persa. Ma...
Sì, perché "Iron Blooded Orphans" è diverso, ti prende alla sprovvista e ti prende come un uppercut ben assestato: la trama, la sceneggiatura, i personaggi e tutto il resto sono di livello più che ottimo, difficile dare una connotazione specifica o cercare il pelo nell'uovo. Certo, è facile connotarlo per la trama scontata dove c'è la guerra, il viaggio della speranza e combattimenti tra mecha: è limitativo farlo a mio avviso quando l'autore non fa un errore nella trama, avanzando e alzando il livello come un'avanzata di suoni di tamburi ad ogni puntata, quando la sceneggiatura è impeccabile e i personaggi scelti con cura ti prendono e ti portano per mano in questo anime, molto fruibile anche se non si conosce la storia della "Calamity War" (o universo Gundam).

La trama, come dicevo, è di livello, incalzante e ricca di colpi di scena mai scontati; fin dall'inizio s'intrecciano giochi di potere politico ed economico alle spalle dei protagonisti, che, non sempre ignari del loro ruolo, vengono travolti dagli eventi, ma riescono anche a tenere banco nella situazione.
Ahimè, in una serie militare e di guerra come questa i drammi sono all'ordine di ogni puntata: questo dà spessore alla serie e fa crescere i personaggi, difatti non sono da sottovalutare i contesti diversi da cui vengono o provengono tutti gli attori di questo dramma militare, che fanno sì che ogni confronto sulle situazioni alla fine si rapporti all'estrazione di classe e quindi alla discriminazione sociale, perno intorno a cui ruota tutta la serie.
Proprio la caratterizzazione dei personaggi secondo me è il vero punto di forza di questo anime: mai scontati, tutti hanno dei tratti ben definiti con ruoli e caratteri ben delineati, ognuno di loro viene fuori in modo epico da ogni confronto che sia sul piano umano o sul campo di battaglia. I protagonisti della serie poi hanno uno spessore tale da riuscire a uscire fuori dallo schermo, trasferendo a chi guarda emozioni e soprattutto il senso di crescita interiore che li accompagna nel loro viaggio.
I cattivi dell'anime... Beh, come nella serie storica o in quelle di guerra, a questo livello è difficile che ci sia un vero cattivo, bensì persone con i propri scopi e obbiettivi, quindi ogni volta vediamo che il senso di giustizia viene a mancare in favore della cruenta sopravvivenza.

Difficile trovare difetti nel mecha design, di alto livello, grazie anche all'idea dell'interfaccia uomo/macchina che permette di meglio interagire con le difficili impostazioni di un mobile suit (viene quindi accantonata l'idea del new type).
Le animazioni, i colori e tutto il comparto tecnico sono di livello ottimo, magari l'unica pecca forse sono le proporzioni dei volti e degli occhi, che a volte danno l'impressione di essere tipiche di un altro genere.
Le musiche scelte poi a mio avviso sono tutte di alto livello e danno il senso e il gusto dell'anime, facendo trasparire tutto il suo incessante ritmo.

Beh, se qualcuno ancora avesse qualche dubbio sul fatto che mi sia piaciuto, ora di fatto l'ho dissolto…