Il primo Soul Hacker non mi era piaciuto granché: era la ricetta base di uno SMT generico a cui veniva giusto tolta l'apocalisse, come appunto detto nella recensione. Questo sequel mi interessava poco più per il modo di intendere i jrpg di Atlus nell'ultimo periodo che non per le premesse in sé ma dalla recensione scopro che di differenze ce ne sono state rispetto a SMT e Persona perciò merita di essere provato, se e quando ne avrò l'occasione. Grazie della recensione!