So Blonde
“So Blonde” è un videogame del 2008, disponibile esclusivamente per PC, appartenente al genere “avventura grafica” detto anche “punta e clicca”.
In pratica si esplorano le varie ambientazioni alla ricerca di oggetti e parlando con i diversi personaggi non giocanti aiutandoli a risolvere i loro piccoli e grandi problemi, spesso usando gli oggetti giusti al momento giusto, ricevendo in cambio altri oggetti o informazioni che permettono di proseguire nella storia principale.
La storia di “So Blonde” vede per protagonista la diciassettenne Sunny Blonde, una bella ragazza bionda di buona famiglia ma un po’ svampita. Mentre è in crociera ai Caraibi, la ragazza cade in mare finendo naufraga su un isola misteriosa. Su quest’isola infatti il tempo sembra essersi fermato all'era d’oro della pirateria, e i suoi abitanti vivono nel terrore generato da One-Eye, un capitano pirata che comanda con il pugno di ferro. Sunny scopre che sull'isola è stata lanciata una maledizione e che tutto è legato a One-Eye e a Morgane, una bella donna pirata che sull'isola è l’unica ad opporsi al tiranno. Se Sunny vuole tornare a casa sua deve trovare il modo di spezzare la maledizione dell’isola.
Il videogame, come è abbastanza evidente, si rifà come storia ed ambientazioni al famoso “Monkey Island”, che cita anche spesso all'interno dei dialoghi, ma non ne raggiunge neanche lontanamente la bellezza o il divertimento che esso generava.
“So Blonde” scorre purtroppo abbastanza lentamente a causa di una storia che non entra mai nel vivo e che in più casi sembra inutilmente allungata. Esclusa la vivace protagonista e qualche altro personaggio secondario, tra cui la bella Morgane, gli altri abitanti dell’isola non sono per nulla simpatici e anche solo parlare con loro per proseguire nella storia finisce per risultare fastidioso, a causa di battute poco divertenti e dialoghi piatti. Idem per gli enigmi che il gioco propone, dato che molto spesso tutto si limita a trovare un oggetto da una parte dell’isola e poi attraversarla per intero per portarlo a chi ne ha bisogno.
Graficamente il gioco si presenta abbastanza bene, pur non stupendo in nulla. Gli ambienti molto vasti sono tutti disegnati in 2D e sono pieni di dettagli, mentre i personaggi che si muovono al loro interno sono completamente in 3D. Ciò genera però un brutto effetto che fa risaltare molto il distacco tra i due elementi.
Le musiche sono tutte abbastanza orecchiabili, il che è un bene dato che sono onnipresenti. Il numero dei brani non è però molto alto. Il doppiaggio, in inglese, l’unico disponibile, è invece uno degli aspetti migliori del gioco. Le varie voci si sposano bene ai personaggi, e i vari attori sono stati molto bravi con i vari accenti, specialmente con quelli dei personaggi messicani o spagnoli.
La longevità del gioco si attesta sulle dodici ore circa, ma ciò è dovuto al gran numero di volte in cui il giocatore è costretto ad attraversare l’isola da un capo all'altro per risolvere i vari enigmi. Il gioco purtroppo non ha una mappa dal quale selezionare i luoghi da visitare perciò per andare da una parte all'altra si è costretti ad attraversare cinque o sei schermate con caricamenti annessi guardandosi anche la protagonista che se la fa passeggiando (non si può correre purtroppo).
Una volta finito non ci sono motivi per rigiocarlo.
Nel complesso comunque “So Blonde” non è un brutto gioco, l’unico vero problema è che si porta appresso i limiti e i difetti di questo tipo di giochi: si gioca molto poco e la storia è solo discreta, gli enigmi da risolvere non sono nulla di speciale, e ciò finisce per stancare il giocatore prima del dovuto.
Anche il finale purtroppo non ripaga del tempo speso per arrivarci.
Senza infamia e senza lode.
Il videogame è però comunque andato abbastanza bene ed ha generato un remake per Wii e Nintendo DS intitolato “So Blonde: Back to the Island” ed uno spin off con protagonista Morgane dal titolo “Captain Morgane and the Golden Turtle”.
In pratica si esplorano le varie ambientazioni alla ricerca di oggetti e parlando con i diversi personaggi non giocanti aiutandoli a risolvere i loro piccoli e grandi problemi, spesso usando gli oggetti giusti al momento giusto, ricevendo in cambio altri oggetti o informazioni che permettono di proseguire nella storia principale.
La storia di “So Blonde” vede per protagonista la diciassettenne Sunny Blonde, una bella ragazza bionda di buona famiglia ma un po’ svampita. Mentre è in crociera ai Caraibi, la ragazza cade in mare finendo naufraga su un isola misteriosa. Su quest’isola infatti il tempo sembra essersi fermato all'era d’oro della pirateria, e i suoi abitanti vivono nel terrore generato da One-Eye, un capitano pirata che comanda con il pugno di ferro. Sunny scopre che sull'isola è stata lanciata una maledizione e che tutto è legato a One-Eye e a Morgane, una bella donna pirata che sull'isola è l’unica ad opporsi al tiranno. Se Sunny vuole tornare a casa sua deve trovare il modo di spezzare la maledizione dell’isola.
Il videogame, come è abbastanza evidente, si rifà come storia ed ambientazioni al famoso “Monkey Island”, che cita anche spesso all'interno dei dialoghi, ma non ne raggiunge neanche lontanamente la bellezza o il divertimento che esso generava.
“So Blonde” scorre purtroppo abbastanza lentamente a causa di una storia che non entra mai nel vivo e che in più casi sembra inutilmente allungata. Esclusa la vivace protagonista e qualche altro personaggio secondario, tra cui la bella Morgane, gli altri abitanti dell’isola non sono per nulla simpatici e anche solo parlare con loro per proseguire nella storia finisce per risultare fastidioso, a causa di battute poco divertenti e dialoghi piatti. Idem per gli enigmi che il gioco propone, dato che molto spesso tutto si limita a trovare un oggetto da una parte dell’isola e poi attraversarla per intero per portarlo a chi ne ha bisogno.
Graficamente il gioco si presenta abbastanza bene, pur non stupendo in nulla. Gli ambienti molto vasti sono tutti disegnati in 2D e sono pieni di dettagli, mentre i personaggi che si muovono al loro interno sono completamente in 3D. Ciò genera però un brutto effetto che fa risaltare molto il distacco tra i due elementi.
Le musiche sono tutte abbastanza orecchiabili, il che è un bene dato che sono onnipresenti. Il numero dei brani non è però molto alto. Il doppiaggio, in inglese, l’unico disponibile, è invece uno degli aspetti migliori del gioco. Le varie voci si sposano bene ai personaggi, e i vari attori sono stati molto bravi con i vari accenti, specialmente con quelli dei personaggi messicani o spagnoli.
La longevità del gioco si attesta sulle dodici ore circa, ma ciò è dovuto al gran numero di volte in cui il giocatore è costretto ad attraversare l’isola da un capo all'altro per risolvere i vari enigmi. Il gioco purtroppo non ha una mappa dal quale selezionare i luoghi da visitare perciò per andare da una parte all'altra si è costretti ad attraversare cinque o sei schermate con caricamenti annessi guardandosi anche la protagonista che se la fa passeggiando (non si può correre purtroppo).
Una volta finito non ci sono motivi per rigiocarlo.
Nel complesso comunque “So Blonde” non è un brutto gioco, l’unico vero problema è che si porta appresso i limiti e i difetti di questo tipo di giochi: si gioca molto poco e la storia è solo discreta, gli enigmi da risolvere non sono nulla di speciale, e ciò finisce per stancare il giocatore prima del dovuto.
Anche il finale purtroppo non ripaga del tempo speso per arrivarci.
Senza infamia e senza lode.
Il videogame è però comunque andato abbastanza bene ed ha generato un remake per Wii e Nintendo DS intitolato “So Blonde: Back to the Island” ed uno spin off con protagonista Morgane dal titolo “Captain Morgane and the Golden Turtle”.