Dragon Star Varnir
“Dragon Star Varnir” è un nuovo j-rpg, sviluppato dalla software house Compile Heart, per PlayStation 4 e PC. Con una trama discretamente interessante e un gameplay sufficientemente solido, “Dragon Star Varnir” può essere adatto sia ai principianti del genere, sia ai più esperti. Ma andiamo nel dettaglio.
Nel regno di Varneria, la pace della popolazione è minacciata da due gravi calamità: i draghi e le streghe.
I draghi sono creature pericolose, molto forti, capaci di sterminare interi villaggi in pochi minuti, mentre le streghe sono invece ragazze capaci di volare e usare la magia. L’esistenza dei draghi e delle streghe è legata da un filo conduttore. A causa di una maledizione posta su di loro dal Dio Varnir, le streghe, per mantenere la loro sanità mentale, devono bere, con una certa regolarità, sangue di drago. Per questo le streghe sono sempre a caccia di draghi. Questo a prima vista le renderebbe alleate degli umani, non fosse per un piccolo problema: se una strega abusa del sangue di drago, perde il controllo dei suoi poteri, trasformandosi a sua volta in un enorme mostro alato sputa fuoco.
Per combattere sia i draghi che le streghe, l’impero di Varneria ha creato una speciale unità di soldati, i Requiem Knights, che hanno l’obiettivo di cacciare e sterminare qualunque strega o drago capiti a tiro.
Il protagonista di “Dragon Star Varnir” è Zephy, un Requiem Knight, che mentre è alla caccia di un drago in una foresta, viene ferito mortalmente. In suo soccorso giungono due streghe, Minessa e Karikaro. Le ragazze provano a curarlo con la magia, ma le sue ferite sono troppo gravi. Minessa decide allora di usare un po’ di sangue di drago, che fa bere al ragazzo con un bacio.
Quest’azione risveglia un potere nascosto nel ragazzo, che si trasforma… in una strega, ma non fisicamente o con abiti particolari come negli anime, e Zephy diventa capace di usare la magia.
Zephy non riesce a credere di essere diventato come le sue odiate nemiche, ma una volta ricongiuntosi con i suoi compagni cavalieri scopre che la sua comandante, ora che si è trasformato, non lo considera più umano, e non esita a ordinare di ucciderlo. Non avendo più un posto dove stare, Zephy accetta di allearsi con le streghe che gli hanno salvato la vita. Intraprende così un viaggio che lo porterà alla scoperta della sua vera natura e dei motivi che stanno alla base della guerra tra umani, streghe e draghi.
La storia di “Dragon Star Varnir” è raccontata attraverso (lunghe) sequenze in stile visual novel, con i disegni dei personaggi che parlano e il testo che scorre sotto, e alcuni brevi e meno frequenti filmati realizzati con il motore grafico del gioco. Il fulcro del gioco è però l’esplorazione dei dungeon e le battaglie con i mostri al loro interno.
Non serve spiegare nel dettaglio come funziona l’esplorazione di un dungeon perché è tutto abbastanza basilare: l’obiettivo in ognuno di questi è arrivare alla fine, dove ci attende un boss da affrontare. Si muove il personaggio in terza persona in un ambiente in 3D, si possono aprire scrigni del tesoro, attivare interruttori che aprono nuovi passaggi, e combattere contro i tanti nemici che si trovano in giro per l’area. I combattimenti, infatti, non sono casuali, ma i nemici sono visibili su schermo. Il giocatore può quindi decidere se affrontarli direttamente o provare a prenderli di sorpresa, o evitarli completamente, anche se in alcuni casi è però difficile visto i passaggi stretti che alcuni di loro occupano per intero.
Una volta entrati in contatto con un nemico inizia la fase di battaglia. Anche qui, è tutto molto semplice: personaggi e nemici si muovono a turno, e il giocatore può attaccare con attacchi normali, speciali o magie, difendersi o usare oggetti. Si vince battendo tutti i nemici e si perde quando tutti i personaggi arrivano a zero HP. Vincendo si ottiene esperienza che fa salire i personaggi di livello, soldi e altri oggetti. Ci sono però due aspetti nuovi in “Dragon Star Varnir”, che sono alla base del suo gameplay.
Il primo è che le battaglie si svolgono su tre livelli in verticale. Dato che tutti i nemici del gioco sono draghi o varianti di essi, i nemici volano, così come i personaggi, grazie al loro potere di streghe. Personaggi e nemici sono quindi schierati in tre zone (alta, media, bassa). Le tre zone sono separate, e quindi alcuni attacchi ad area, se ad esempio usati per colpire i nemici nella zona alta, non danneggiano quelli più in basso, e viceversa. Lo stesso vale per i nostri personaggi. Contro i nemici minori non è di grande utilità ma contro i boss, che sono spesso enormi e occupano tutti e tre i livelli, sfruttare bene le tre zone di battaglia rende le cose molto più semplici.
Il secondo è il comando “divora” dei personaggi, che è legato alla loro crescita. Quando un nemico è indebolito e ha poco HP, si può usare il comando “divora” per mangiarlo. Così facendo, il personaggio che l’ha mangiato, e solo lui, assorbe il suo “nucleo”, e può imparare nuove abilità. Ogni nucleo ha al suo interno diversi nodi, che si possono attivare con i punti abilità ottenuti in battaglia. Attivando un nodo, si può attivare quello successivo e così via, e oltre a nuovi attacchi e abilità, i nuclei forniscono vari bonus, come aumento di HP, dei valori di attacco, difesa, ecc. Se ricordate la “sferografia” di “Final Fantasy X”, capirete subito il concetto, che è praticamente identico. Fanno eccezione i boss, che, anche se sconfitti normalmente donano sempre il loro nucleo, e che, a differenza dei nemici comuni, può essere utilizzato da tutti i personaggi del gruppo.
Questo sistema permette una grandissima personalizzazione dei personaggi, dato che ogni nemico del gioco è divorabile, e rende presto i personaggi molto più potenti dei nemici che affrontano nell’area in cui si trovano, se il giocatore decide di applicarsi nel far assorbire tutti i nemici ai personaggi.
Altre due meccaniche presenti nelle battaglie sono il “weak point rush” e la trasformazione in drago. La prima si attiva quando un nemico viene attaccato più volte sfruttando il suo punto debole: dopo un certo numero di volte, variabile in base al nemico, l'attacco di un personaggio da il via a una combo in automatico con tutti e tre i personaggi, che lo colpiscono uno dopo l'altro, andando in overkill, cioè il nemico muore sempre, indipendentemente dall'HP che aveva in quel momento. Chiaramente non funziona contro i boss, l’attacco si attiva ma non li uccide. È simile al “all out attack” di “Persona 5”, per fare un paragone. La trasformazione in drago è come il limit break dei vari “Final Fantasy”: quando un personaggio subisce danni, c’è un indicatore che si riempie, e quando è pieno il personaggio si trasforma. Anche se si chiama trasformazione in drago, il personaggio rimane umano, ma cambia l’abito e l’arma, e diventa più forte sia in attacco sia in difesa, e può usare attacchi speciali esclusivi di questa forma. Dopo un certo numero di turni la trasformazione si esaurisce. Purtroppo il giocatore non ha controllo sul weak point rush e sulla trasformazione, che si attivano da soli quando è il momento. Tutto ciò, unito all’aspetto dei nuclei, rende il gioco molto facile.
Forse consapevoli di questo, gli sviluppatori hanno aggiunto un limite temporale all’esplorazione dei dungeon.
Mentre i personaggi esplorano i dungeon, lasciano a casa tre streghe più piccole, le sorelle delle protagoniste. Le tre bambine sono in pratica degli animaletti che il giocatore deve accudire: se stiamo troppo tempo nei dungeon, il loro umore peggiora, e se arriva al punto più basso, le bambine si trasformeranno in draghi e bisognerà ucciderle. Per tenerle di buon umore, bisogna dar loro da mangiare carne e sangue di drago, che però fa aumentare una barra che, una volta piena, le farà trasformare comunque. Più è basso il loro umore, e più carne di drago sarà necessaria per risollevarlo, aumentando il rischio della loro trasformazione. Bisogna quindi nutrirle con una certa regolarità per tenere i due livelli equilibrati ed evitare il peggio. Questo costringe il giocatore a stare attento al tempo che passa nei dungeon, evitando appunto che il grinding eccessivo possa far diventare i personaggi troppo forti.
Ci sono anche altri aspetti ai quali il giocatore deve prestare attenzione: uno è la “follia”, un indicatore che si riempie in base ad alcune risposte in alcune scene chiave della storia o se si verificano eventi tragici, tipo la trasformazione e morte delle tre sorelline. Una volta pieno porterà il gioco a finire con una bad ending. Poi c’è l’affinità tra Zephy e le streghe del gruppo, che può essere aumentata facendo loro dei regali. Se si raggiunge un certo livello, si assiste a scene speciali, e se arriva al massimo, sblocca il finale specifico di quel personaggio.
La grafica di “Dragon Star Varnir” è sufficientemente curata e bella da vedere, anche se appare evidente che non sfrutta al massimo la potenza della console. I livelli sono tutti abbastanza piccoli ma dettagliati quanto basta. Il design di personaggi e nemici è di qualità altalenante. Il protagonista, gli alleati e i nemici hanno dei bei design, soprattutto per quel che riguarda gli abiti, e pur non essendo molto originali, sono tutti molto particolareggiati e visivamente accattivanti. I nemici invece sono abbastanza standard, e a parte qualche boss, non sono per nulla impressionanti. Il gioco è doppiato sia in giapponese che in inglese, mentre i vari testi e sottotitoli sono solo in inglese.
La durata di “Dragon Star Varnir” non è altissima, sulle venticinque ore circa per completare la storia al primo giro, questo a causa della facilità del gioco e del limite di tempo dato dalle sorelline. Inoltre una buona metà del tempo la si passa a guardare le lunghe scene di dialogo del gioco, si arriva in alcuni momenti a quasi un’ora ininterrotta, davvero troppo. Va aggiunta una decina di ore in più per ottenere tutti i finali e i diversi trofei, e non mancano poi quest e boss opzionali, che aggiungono tempo in più al completamento del titolo. La difficoltà come detto è relativamente bassa, ma per i più esperti che vogliano provarla, è disponibile anche la modalità difficile, dove i nemici hanno statistiche più alte. Va detto che c’è anche la modalità facile, adatta per chi è alle prime armi.
Per quel che riguarda invece il fattore “censura” che sta colpendo sempre più giochi in uscita su PlayStation 4 a causa della discutibile politica di casa Sony, è da segnalare che sono state censurate, modificandole leggermente, due illustrazioni presenti in due momenti diversi del gioco, che vedono per protagoniste due personaggi femminili. La versione per PC in uscita nei prossimi mesi sarà invece priva di censure.
“Dragon Star Varnir”, grazie ad una buona storia, che però è un po’ lenta a decollare, e al suo sistema di gioco sufficientemente profondo, che permette enormi possibilità di personalizzazione dei personaggi è ideale sia per i giocatori esperti, capaci di sfruttare appieno le diverse possibilità offerte dal nuovo sistema di combattimento in verticale, sia ai giocatori alle prime armi, grazie ad un livello di difficoltà mai troppo alto o frustrante. Siamo ben lontani dal considerarlo un gioco imperdibile, ma gli appassionati di j-rpg in salsa anime non resteranno delusi.
Nel regno di Varneria, la pace della popolazione è minacciata da due gravi calamità: i draghi e le streghe.
I draghi sono creature pericolose, molto forti, capaci di sterminare interi villaggi in pochi minuti, mentre le streghe sono invece ragazze capaci di volare e usare la magia. L’esistenza dei draghi e delle streghe è legata da un filo conduttore. A causa di una maledizione posta su di loro dal Dio Varnir, le streghe, per mantenere la loro sanità mentale, devono bere, con una certa regolarità, sangue di drago. Per questo le streghe sono sempre a caccia di draghi. Questo a prima vista le renderebbe alleate degli umani, non fosse per un piccolo problema: se una strega abusa del sangue di drago, perde il controllo dei suoi poteri, trasformandosi a sua volta in un enorme mostro alato sputa fuoco.
Per combattere sia i draghi che le streghe, l’impero di Varneria ha creato una speciale unità di soldati, i Requiem Knights, che hanno l’obiettivo di cacciare e sterminare qualunque strega o drago capiti a tiro.
Il protagonista di “Dragon Star Varnir” è Zephy, un Requiem Knight, che mentre è alla caccia di un drago in una foresta, viene ferito mortalmente. In suo soccorso giungono due streghe, Minessa e Karikaro. Le ragazze provano a curarlo con la magia, ma le sue ferite sono troppo gravi. Minessa decide allora di usare un po’ di sangue di drago, che fa bere al ragazzo con un bacio.
Quest’azione risveglia un potere nascosto nel ragazzo, che si trasforma… in una strega, ma non fisicamente o con abiti particolari come negli anime, e Zephy diventa capace di usare la magia.
Zephy non riesce a credere di essere diventato come le sue odiate nemiche, ma una volta ricongiuntosi con i suoi compagni cavalieri scopre che la sua comandante, ora che si è trasformato, non lo considera più umano, e non esita a ordinare di ucciderlo. Non avendo più un posto dove stare, Zephy accetta di allearsi con le streghe che gli hanno salvato la vita. Intraprende così un viaggio che lo porterà alla scoperta della sua vera natura e dei motivi che stanno alla base della guerra tra umani, streghe e draghi.
La storia di “Dragon Star Varnir” è raccontata attraverso (lunghe) sequenze in stile visual novel, con i disegni dei personaggi che parlano e il testo che scorre sotto, e alcuni brevi e meno frequenti filmati realizzati con il motore grafico del gioco. Il fulcro del gioco è però l’esplorazione dei dungeon e le battaglie con i mostri al loro interno.
Non serve spiegare nel dettaglio come funziona l’esplorazione di un dungeon perché è tutto abbastanza basilare: l’obiettivo in ognuno di questi è arrivare alla fine, dove ci attende un boss da affrontare. Si muove il personaggio in terza persona in un ambiente in 3D, si possono aprire scrigni del tesoro, attivare interruttori che aprono nuovi passaggi, e combattere contro i tanti nemici che si trovano in giro per l’area. I combattimenti, infatti, non sono casuali, ma i nemici sono visibili su schermo. Il giocatore può quindi decidere se affrontarli direttamente o provare a prenderli di sorpresa, o evitarli completamente, anche se in alcuni casi è però difficile visto i passaggi stretti che alcuni di loro occupano per intero.
Una volta entrati in contatto con un nemico inizia la fase di battaglia. Anche qui, è tutto molto semplice: personaggi e nemici si muovono a turno, e il giocatore può attaccare con attacchi normali, speciali o magie, difendersi o usare oggetti. Si vince battendo tutti i nemici e si perde quando tutti i personaggi arrivano a zero HP. Vincendo si ottiene esperienza che fa salire i personaggi di livello, soldi e altri oggetti. Ci sono però due aspetti nuovi in “Dragon Star Varnir”, che sono alla base del suo gameplay.
Il primo è che le battaglie si svolgono su tre livelli in verticale. Dato che tutti i nemici del gioco sono draghi o varianti di essi, i nemici volano, così come i personaggi, grazie al loro potere di streghe. Personaggi e nemici sono quindi schierati in tre zone (alta, media, bassa). Le tre zone sono separate, e quindi alcuni attacchi ad area, se ad esempio usati per colpire i nemici nella zona alta, non danneggiano quelli più in basso, e viceversa. Lo stesso vale per i nostri personaggi. Contro i nemici minori non è di grande utilità ma contro i boss, che sono spesso enormi e occupano tutti e tre i livelli, sfruttare bene le tre zone di battaglia rende le cose molto più semplici.
Il secondo è il comando “divora” dei personaggi, che è legato alla loro crescita. Quando un nemico è indebolito e ha poco HP, si può usare il comando “divora” per mangiarlo. Così facendo, il personaggio che l’ha mangiato, e solo lui, assorbe il suo “nucleo”, e può imparare nuove abilità. Ogni nucleo ha al suo interno diversi nodi, che si possono attivare con i punti abilità ottenuti in battaglia. Attivando un nodo, si può attivare quello successivo e così via, e oltre a nuovi attacchi e abilità, i nuclei forniscono vari bonus, come aumento di HP, dei valori di attacco, difesa, ecc. Se ricordate la “sferografia” di “Final Fantasy X”, capirete subito il concetto, che è praticamente identico. Fanno eccezione i boss, che, anche se sconfitti normalmente donano sempre il loro nucleo, e che, a differenza dei nemici comuni, può essere utilizzato da tutti i personaggi del gruppo.
Questo sistema permette una grandissima personalizzazione dei personaggi, dato che ogni nemico del gioco è divorabile, e rende presto i personaggi molto più potenti dei nemici che affrontano nell’area in cui si trovano, se il giocatore decide di applicarsi nel far assorbire tutti i nemici ai personaggi.
Altre due meccaniche presenti nelle battaglie sono il “weak point rush” e la trasformazione in drago. La prima si attiva quando un nemico viene attaccato più volte sfruttando il suo punto debole: dopo un certo numero di volte, variabile in base al nemico, l'attacco di un personaggio da il via a una combo in automatico con tutti e tre i personaggi, che lo colpiscono uno dopo l'altro, andando in overkill, cioè il nemico muore sempre, indipendentemente dall'HP che aveva in quel momento. Chiaramente non funziona contro i boss, l’attacco si attiva ma non li uccide. È simile al “all out attack” di “Persona 5”, per fare un paragone. La trasformazione in drago è come il limit break dei vari “Final Fantasy”: quando un personaggio subisce danni, c’è un indicatore che si riempie, e quando è pieno il personaggio si trasforma. Anche se si chiama trasformazione in drago, il personaggio rimane umano, ma cambia l’abito e l’arma, e diventa più forte sia in attacco sia in difesa, e può usare attacchi speciali esclusivi di questa forma. Dopo un certo numero di turni la trasformazione si esaurisce. Purtroppo il giocatore non ha controllo sul weak point rush e sulla trasformazione, che si attivano da soli quando è il momento. Tutto ciò, unito all’aspetto dei nuclei, rende il gioco molto facile.
Forse consapevoli di questo, gli sviluppatori hanno aggiunto un limite temporale all’esplorazione dei dungeon.
Mentre i personaggi esplorano i dungeon, lasciano a casa tre streghe più piccole, le sorelle delle protagoniste. Le tre bambine sono in pratica degli animaletti che il giocatore deve accudire: se stiamo troppo tempo nei dungeon, il loro umore peggiora, e se arriva al punto più basso, le bambine si trasformeranno in draghi e bisognerà ucciderle. Per tenerle di buon umore, bisogna dar loro da mangiare carne e sangue di drago, che però fa aumentare una barra che, una volta piena, le farà trasformare comunque. Più è basso il loro umore, e più carne di drago sarà necessaria per risollevarlo, aumentando il rischio della loro trasformazione. Bisogna quindi nutrirle con una certa regolarità per tenere i due livelli equilibrati ed evitare il peggio. Questo costringe il giocatore a stare attento al tempo che passa nei dungeon, evitando appunto che il grinding eccessivo possa far diventare i personaggi troppo forti.
Ci sono anche altri aspetti ai quali il giocatore deve prestare attenzione: uno è la “follia”, un indicatore che si riempie in base ad alcune risposte in alcune scene chiave della storia o se si verificano eventi tragici, tipo la trasformazione e morte delle tre sorelline. Una volta pieno porterà il gioco a finire con una bad ending. Poi c’è l’affinità tra Zephy e le streghe del gruppo, che può essere aumentata facendo loro dei regali. Se si raggiunge un certo livello, si assiste a scene speciali, e se arriva al massimo, sblocca il finale specifico di quel personaggio.
La grafica di “Dragon Star Varnir” è sufficientemente curata e bella da vedere, anche se appare evidente che non sfrutta al massimo la potenza della console. I livelli sono tutti abbastanza piccoli ma dettagliati quanto basta. Il design di personaggi e nemici è di qualità altalenante. Il protagonista, gli alleati e i nemici hanno dei bei design, soprattutto per quel che riguarda gli abiti, e pur non essendo molto originali, sono tutti molto particolareggiati e visivamente accattivanti. I nemici invece sono abbastanza standard, e a parte qualche boss, non sono per nulla impressionanti. Il gioco è doppiato sia in giapponese che in inglese, mentre i vari testi e sottotitoli sono solo in inglese.
La durata di “Dragon Star Varnir” non è altissima, sulle venticinque ore circa per completare la storia al primo giro, questo a causa della facilità del gioco e del limite di tempo dato dalle sorelline. Inoltre una buona metà del tempo la si passa a guardare le lunghe scene di dialogo del gioco, si arriva in alcuni momenti a quasi un’ora ininterrotta, davvero troppo. Va aggiunta una decina di ore in più per ottenere tutti i finali e i diversi trofei, e non mancano poi quest e boss opzionali, che aggiungono tempo in più al completamento del titolo. La difficoltà come detto è relativamente bassa, ma per i più esperti che vogliano provarla, è disponibile anche la modalità difficile, dove i nemici hanno statistiche più alte. Va detto che c’è anche la modalità facile, adatta per chi è alle prime armi.
Per quel che riguarda invece il fattore “censura” che sta colpendo sempre più giochi in uscita su PlayStation 4 a causa della discutibile politica di casa Sony, è da segnalare che sono state censurate, modificandole leggermente, due illustrazioni presenti in due momenti diversi del gioco, che vedono per protagoniste due personaggi femminili. La versione per PC in uscita nei prossimi mesi sarà invece priva di censure.
“Dragon Star Varnir”, grazie ad una buona storia, che però è un po’ lenta a decollare, e al suo sistema di gioco sufficientemente profondo, che permette enormi possibilità di personalizzazione dei personaggi è ideale sia per i giocatori esperti, capaci di sfruttare appieno le diverse possibilità offerte dal nuovo sistema di combattimento in verticale, sia ai giocatori alle prime armi, grazie ad un livello di difficoltà mai troppo alto o frustrante. Siamo ben lontani dal considerarlo un gioco imperdibile, ma gli appassionati di j-rpg in salsa anime non resteranno delusi.