Chaos;Head Noah
Visto il successo riscosso da "Chaos;Head", primissimo capitolo della saga a sfondo fantascientifico, "Science Adventure", sigla spesso abbreviata in "SciADV", un anno dopo Mages ha rilasciato un remake o meglio una versione definitiva dell'omonimo titolo uscito nel 2008, "Chaos;Head Noah", con nuovi finali da scoprire.
Breve accenno alla trama: Takumi, Otaku introverso, talmente chiuso in se stesso che non riesce più a distinguere la fantasia dalla realtà. Ci troviamo a Shibuya, dove si stanno verificando degli strani casi conosciuti come la "New Generation Madness", che sembrano in qualche modo collegati al protagonista. Ben presto Takumi scoprirà la triste verità riguardo gli avvenimenti che hanno sconvolto questo quartiere di Tokyo, in un crescendo di atmosfere surreali, incubi e paure.
La storia dalle forti componenti horror e psicologiche, questa volta si ramifica in tanti archi secondari quante sono le eroine del gioco, senza contare i vari bad ending e il depressing ending. Anche quest'ultimo non è da sottovalutare, in quanto diverge dell'originale, approfondendo la storia di due personaggi ancora avvolti da un alone di mistero: l'infermiera Hazuki e il giovane detective Suwa. La conclusione di "Chaos;Head" ne rappresentava una delle principali debolezze, poiché lasciava molte domande in sospeso; in "Noah", al contrario, si dimostra un punto di forza. Infatti, il finale comune, pieno di cliffhangers, sprona il lettore ad avventurarsi nei percorsi secondari per trovare le risposte ai dubbi rimasti. Sorprendentemente le varie route si sono rivelate un susseguirsi di colpi di scena e parti integranti non solo della trama di questo capitolo, ma anche della lore delle "SciADV", rivelando la vera natura del principale antagonista della serie.
La fantascienza si presenta come il vero cavallo di battaglia delle "Science Adventure". Nonostante la serie "Chaos" sia improntata maggiormente sul mistero rispetto ai filoni di "Steins;Gate" e "Robotics;Notes", non mancano schermate piene di esaustive e minuziose spiegazioni delle meccaniche introdotte con molti riferimenti alla realtà; rendendo credibili agli occhi del lettore dei fatti certamente improbabili e inverosimili. La tecnologia del Visual Rebuilding, che permette di trasformare un'immagine o un suono in onde elettromagnetiche per poi immetterle nel cervello di una persona, costituisce un elemento fondamentale che poi diverrà la base dei giochi mainline successivi: "Steins;Gate", "Robotics;Notes" e "Chaos;Child".
Per quanto riguarda il cast, il character design non eccelle in originalità e non può non rimandare a "Clannad", nonostante dal punto di vista narrativo "Chaos;Head" ne stravolge completamente le basi. Il carattere dei protagonisti agli antipodi già ne esemplifica le sostanziali differenze. Inoltre, se nella celebre visual novel sentimentale targata Key, tutte le ragazze mostrano un certo interesse verso il protagonista, i personaggi femminili di "Chaos;Head" non si rivelano sempre delle alleate di Takumi, anzi cercano più volte di ostacolarlo nel suo viaggio.
Lo sconfinato mondo delle visual novel è caratterizzato per la maggior parte da storie, dove il giocatore deve ottenere le flag della ragazza con la quale il protagonista intende intraprendere una relazione. Tutto ciò viene decostruito in "Chaos;Head", in quanto in alcuni punti del gioco Takumi inizierà a perdere la sanità mentale e ci verrà data la possibilità di avere un'illusione negativa oppure positiva; possiamo anche mantenere una posizione neutrale. Il gameplay non varia, quindi, dall'originale ma sfrutta divinamente il sistema delle Delusion Trigger, dando un peso a tutte le scelte compiute a partire dalla seconda partita.
Sul versante tecnico, gli sprite originali dei personaggi sullo sfondo, realizzati in CGI, sono stati sostituiti e ridisegnati. Tuttavia gli sfondi in computer grafica rimangono invariati. Inoltre, le ottime OST non vengono sfruttate al meglio, in quanto non mancano dei momenti di silenzio totale; oppure si sente solamente un leggero frastuono nel sottofondo, come nella versione vanilla della visual novel.
"Noah" rappresenta l'apice narrativo raggiunto dal filone "Chaos" delle "SciADV", proponendo degli spunti così originali, che hanno permesso ad opere del calibro di "Steins;Gate", "Robotics;Notes" e "Chaos;Child" di vedere la luce. Non ci sono stati, tuttavia, grandi passi in avanti per quanto riguarda il comparto tecnico. L'opera meriterebbe sicuramente degli sfondi più curati magari in un futuro porting. In conclusione, "Chaos;Head Noah" si conferma come uno valido esponente delle "Science Adventure", che completa l'esperienza originale e chiude definitivamente questa visual novel atipica assolutamente imperdibile.
Breve accenno alla trama: Takumi, Otaku introverso, talmente chiuso in se stesso che non riesce più a distinguere la fantasia dalla realtà. Ci troviamo a Shibuya, dove si stanno verificando degli strani casi conosciuti come la "New Generation Madness", che sembrano in qualche modo collegati al protagonista. Ben presto Takumi scoprirà la triste verità riguardo gli avvenimenti che hanno sconvolto questo quartiere di Tokyo, in un crescendo di atmosfere surreali, incubi e paure.
La storia dalle forti componenti horror e psicologiche, questa volta si ramifica in tanti archi secondari quante sono le eroine del gioco, senza contare i vari bad ending e il depressing ending. Anche quest'ultimo non è da sottovalutare, in quanto diverge dell'originale, approfondendo la storia di due personaggi ancora avvolti da un alone di mistero: l'infermiera Hazuki e il giovane detective Suwa. La conclusione di "Chaos;Head" ne rappresentava una delle principali debolezze, poiché lasciava molte domande in sospeso; in "Noah", al contrario, si dimostra un punto di forza. Infatti, il finale comune, pieno di cliffhangers, sprona il lettore ad avventurarsi nei percorsi secondari per trovare le risposte ai dubbi rimasti. Sorprendentemente le varie route si sono rivelate un susseguirsi di colpi di scena e parti integranti non solo della trama di questo capitolo, ma anche della lore delle "SciADV", rivelando la vera natura del principale antagonista della serie.
La fantascienza si presenta come il vero cavallo di battaglia delle "Science Adventure". Nonostante la serie "Chaos" sia improntata maggiormente sul mistero rispetto ai filoni di "Steins;Gate" e "Robotics;Notes", non mancano schermate piene di esaustive e minuziose spiegazioni delle meccaniche introdotte con molti riferimenti alla realtà; rendendo credibili agli occhi del lettore dei fatti certamente improbabili e inverosimili. La tecnologia del Visual Rebuilding, che permette di trasformare un'immagine o un suono in onde elettromagnetiche per poi immetterle nel cervello di una persona, costituisce un elemento fondamentale che poi diverrà la base dei giochi mainline successivi: "Steins;Gate", "Robotics;Notes" e "Chaos;Child".
Per quanto riguarda il cast, il character design non eccelle in originalità e non può non rimandare a "Clannad", nonostante dal punto di vista narrativo "Chaos;Head" ne stravolge completamente le basi. Il carattere dei protagonisti agli antipodi già ne esemplifica le sostanziali differenze. Inoltre, se nella celebre visual novel sentimentale targata Key, tutte le ragazze mostrano un certo interesse verso il protagonista, i personaggi femminili di "Chaos;Head" non si rivelano sempre delle alleate di Takumi, anzi cercano più volte di ostacolarlo nel suo viaggio.
Lo sconfinato mondo delle visual novel è caratterizzato per la maggior parte da storie, dove il giocatore deve ottenere le flag della ragazza con la quale il protagonista intende intraprendere una relazione. Tutto ciò viene decostruito in "Chaos;Head", in quanto in alcuni punti del gioco Takumi inizierà a perdere la sanità mentale e ci verrà data la possibilità di avere un'illusione negativa oppure positiva; possiamo anche mantenere una posizione neutrale. Il gameplay non varia, quindi, dall'originale ma sfrutta divinamente il sistema delle Delusion Trigger, dando un peso a tutte le scelte compiute a partire dalla seconda partita.
Sul versante tecnico, gli sprite originali dei personaggi sullo sfondo, realizzati in CGI, sono stati sostituiti e ridisegnati. Tuttavia gli sfondi in computer grafica rimangono invariati. Inoltre, le ottime OST non vengono sfruttate al meglio, in quanto non mancano dei momenti di silenzio totale; oppure si sente solamente un leggero frastuono nel sottofondo, come nella versione vanilla della visual novel.
"Noah" rappresenta l'apice narrativo raggiunto dal filone "Chaos" delle "SciADV", proponendo degli spunti così originali, che hanno permesso ad opere del calibro di "Steins;Gate", "Robotics;Notes" e "Chaos;Child" di vedere la luce. Non ci sono stati, tuttavia, grandi passi in avanti per quanto riguarda il comparto tecnico. L'opera meriterebbe sicuramente degli sfondi più curati magari in un futuro porting. In conclusione, "Chaos;Head Noah" si conferma come uno valido esponente delle "Science Adventure", che completa l'esperienza originale e chiude definitivamente questa visual novel atipica assolutamente imperdibile.