Hatsune Miku: Project Diva X, ultimo capitolo della nota serie di rhythm game dedicati alla famosa idol virtuale Hatsune Miku, ci mostra molte delle sue potenzialità grazie alla demo, scaricabile gratuitamente su console PlayStation Vita e PlayStation 4, rilasciata da Sega in contemporanea in America e in Europa. Ecco dunque una prima analisi di alcuni dei nostri redattori:
«La prima impressione che questa demo mi ha lasciato è un misto fra stupore e incertezza; sebbene Sega abbia introdotto notevoli cambiamenti rispetto ai vecchi titoli della serie, almeno per la versione PsVita, l'aspetto grafico non è migliorato molto, molto simile al suo predecessore Hatsune Miku: Project Diva f2nd.
Anche se l'aspetto grafico non mi ha stupito, devo riconoscere l'enorme lavoro svolto sotto l'aspetto tecnico del gameplay e dei vari menu di gioco, che dà al titolo tutto un altro aspetto. Dovremo dire addio alle doppie stelle gialle, novità di PDf2nd, al loro posto troveremo le note denominate "Rush", che premendo ripetutamente il tasto corrispondente ci consentiranno di accumulare molto "Voltage". Quest'ultimo, il "Voltage", andrà a sostituire la vecchia barra dell'energia dei precedenti capitoli e sarà fondamentale per il completamento delle varie Quest. Nella demo si avrà accesso a 3 aree, chiamate nuvole, differite ognuna per un genere diverso: "Classic", "Cute" e "Cool", con all'interno tre canzoni che sono rispettivamente: "Satisfation", "LOL - Lots of Laugh" e "Raspberry*Monster", e alla modalità "Event Request" dove avremo la possibilità di creare il nostro personale "Live Concert" con le tre canzoni a disposizione. Ho davvero apprezzato il nuovo stile dei vari menu di gioco, della schermata finale dei risultati e il cambio dei moduli mentre si gioca, ma forse ciò che mi ha colpito di più sono stati i piccoli dialoghi con Miku alla fine di ogni canzone in cui ci parlerà di svariati argomenti. Attendo con impazienza il rilascio, che avverrà il 30 agosto, della versione completa che si ripromette essere un ottimo Rhythm Game.» (tidus93)
Anche se l'aspetto grafico non mi ha stupito, devo riconoscere l'enorme lavoro svolto sotto l'aspetto tecnico del gameplay e dei vari menu di gioco, che dà al titolo tutto un altro aspetto. Dovremo dire addio alle doppie stelle gialle, novità di PDf2nd, al loro posto troveremo le note denominate "Rush", che premendo ripetutamente il tasto corrispondente ci consentiranno di accumulare molto "Voltage". Quest'ultimo, il "Voltage", andrà a sostituire la vecchia barra dell'energia dei precedenti capitoli e sarà fondamentale per il completamento delle varie Quest. Nella demo si avrà accesso a 3 aree, chiamate nuvole, differite ognuna per un genere diverso: "Classic", "Cute" e "Cool", con all'interno tre canzoni che sono rispettivamente: "Satisfation", "LOL - Lots of Laugh" e "Raspberry*Monster", e alla modalità "Event Request" dove avremo la possibilità di creare il nostro personale "Live Concert" con le tre canzoni a disposizione. Ho davvero apprezzato il nuovo stile dei vari menu di gioco, della schermata finale dei risultati e il cambio dei moduli mentre si gioca, ma forse ciò che mi ha colpito di più sono stati i piccoli dialoghi con Miku alla fine di ogni canzone in cui ci parlerà di svariati argomenti. Attendo con impazienza il rilascio, che avverrà il 30 agosto, della versione completa che si ripromette essere un ottimo Rhythm Game.» (tidus93)
«Ormai definitivamente sdoganata in Occidente, la serie dedicata all'idol virtuale più popolare di sempre promette, con Project Diva X, un capitolo ricco di novità, con il solito accompagnamento sonoro di grande qualità che caratterizza, fin dal primo episodio comparso su PSP, i titoli della serie.
Provando la demo su PlayStation 4 il salto tecnico rispetto alla scorsa generazione è subito evidente: si parla di 60 fps fissi in ogni situazione, che migliorano letteralmente a dismisura la fruizione del titolo, soprattutto nei frangenti più densi di note da eseguire. Molto interessante la riorganizzazione dei vari menù, con la tradizionale modalità "Free Play" sostituita dalla nuova "Live Quest", contraddistinta da missioni, denominate per l'appunto "quest", da seguire per ottenere nuovi costumi e accessori (evitando così il grinding selvaggio di punti dei precedenti capitoli). I quali, peraltro, sono stati anch'essi modificati nelle meccaniche: ora determinate combinazioni di accessori e vestiti, associati alla canzone del genere corretto fra quelli disponibili (per esempio, certi vestiti saranno più adatti al genere "Classic"), porteranno bonus sostanziali al proprio punteggio finale. Ho particolarmente apprezzato, poi, l'ulteriore modalità Event Quest, che permette di creare un concerto vero e proprio, con tanto di "scaletta" di canzoni, cambio di costume tra una traccia e l'altra, e altre opzioni visibili nella demo ma non selezionabili. Sarà senza dubbio interessante sperimentare a fondo questa modalità inedita nella versione finale del titolo.
Per quanto riguarda le mie critiche, non ho molto apprezzato il cambio di costume eseguito nel bel mezzo di una canzone; non tanto nel concept in sé, che anzi rappresenta un'idea piuttosto interessante, quanto nella sua imperfetta implementazione, ricca com'è di effetti speciali molto luminosi, che tendono a distrarre il giocatore dall'esecuzione delle note, e di alcuni suoni riprodotti ad un livello di volume molto più alto rispetto a tutti gli altri, che mi hanno dato parecchio fastidio giocando con le cuffie ufficiali Sony; non so se si tratti di un bug, di un problema di normalizzazione del volume o altro, ma, personalmente parlando sono rimasto abbastanza freddo davanti a questa novità.
Ciononostante, Project Diva X sembra venire su piuttosto bene, giudicando da quel poco materiale mostrato nella demo: mantiene la struttura tipica della serie ma al tempo stesso rimescola le carte in gioco con alcuni interventi mirati sulla struttura dei menù. Ma solo la versione finale potrà dirci se tali novità saranno ben implementate.» (Eldarion)
«La demo di Hatsune Miku: Project Diva X per PS4 mi ha fatto provare contemporaneamente due sensazioni opposte: da un lato mi sono sentito "a casa", in quanto il titolo è un Project Diva in tutto e per tutto, ma dall'altro mi ha lasciato spiazzato per le nuove meccaniche introdotte. Ora dovremo superare determinati obiettivi (quest) durante una canzone per accedere a nuovi moduli e oggetti, aumentando così la rigiocabilità e la varietà del titolo. Altro cambiamento è la possibilità di scegliere il tipo di palco su cui far esibire i Vocaloid, abbandonando così i filmati preimpostati sullo sfondo. Una scelta che può piacere come no. I palchi sono divisi in tre categorie, Classic, Cute e Cool, e abbinando il giusto outfit col palco adeguato si potranno ottenere dei bonus extra! Durante una canzone ci sarà anche la possibilità di cambiare modulo nel bel mezzo della performance se si superano determinate condizioni. Ma a livello di gameplay la vera aggiunta sono le note Rush, che ci obbligheranno a premere ripetutamente il tasto indicato. Carina anche la possibilità di organizzare il proprio concerto scegliendo tre canzoni da eseguire in successione con un determinato punteggio da raggiungere. A livello tecnico abbiamo una fluidità stabile a 60 fps, le texture sono migliorate rispetto ai capitoli PS3 (ma non poi di molto) così come gli effetti di luce. Il nuovo rhythm game di SEGA sembra promettere molto bene!.» (pedruto)
Provando la demo su PlayStation 4 il salto tecnico rispetto alla scorsa generazione è subito evidente: si parla di 60 fps fissi in ogni situazione, che migliorano letteralmente a dismisura la fruizione del titolo, soprattutto nei frangenti più densi di note da eseguire. Molto interessante la riorganizzazione dei vari menù, con la tradizionale modalità "Free Play" sostituita dalla nuova "Live Quest", contraddistinta da missioni, denominate per l'appunto "quest", da seguire per ottenere nuovi costumi e accessori (evitando così il grinding selvaggio di punti dei precedenti capitoli). I quali, peraltro, sono stati anch'essi modificati nelle meccaniche: ora determinate combinazioni di accessori e vestiti, associati alla canzone del genere corretto fra quelli disponibili (per esempio, certi vestiti saranno più adatti al genere "Classic"), porteranno bonus sostanziali al proprio punteggio finale. Ho particolarmente apprezzato, poi, l'ulteriore modalità Event Quest, che permette di creare un concerto vero e proprio, con tanto di "scaletta" di canzoni, cambio di costume tra una traccia e l'altra, e altre opzioni visibili nella demo ma non selezionabili. Sarà senza dubbio interessante sperimentare a fondo questa modalità inedita nella versione finale del titolo.
Per quanto riguarda le mie critiche, non ho molto apprezzato il cambio di costume eseguito nel bel mezzo di una canzone; non tanto nel concept in sé, che anzi rappresenta un'idea piuttosto interessante, quanto nella sua imperfetta implementazione, ricca com'è di effetti speciali molto luminosi, che tendono a distrarre il giocatore dall'esecuzione delle note, e di alcuni suoni riprodotti ad un livello di volume molto più alto rispetto a tutti gli altri, che mi hanno dato parecchio fastidio giocando con le cuffie ufficiali Sony; non so se si tratti di un bug, di un problema di normalizzazione del volume o altro, ma, personalmente parlando sono rimasto abbastanza freddo davanti a questa novità.
Ciononostante, Project Diva X sembra venire su piuttosto bene, giudicando da quel poco materiale mostrato nella demo: mantiene la struttura tipica della serie ma al tempo stesso rimescola le carte in gioco con alcuni interventi mirati sulla struttura dei menù. Ma solo la versione finale potrà dirci se tali novità saranno ben implementate.» (Eldarion)
«La demo di Hatsune Miku: Project Diva X per PS4 mi ha fatto provare contemporaneamente due sensazioni opposte: da un lato mi sono sentito "a casa", in quanto il titolo è un Project Diva in tutto e per tutto, ma dall'altro mi ha lasciato spiazzato per le nuove meccaniche introdotte. Ora dovremo superare determinati obiettivi (quest) durante una canzone per accedere a nuovi moduli e oggetti, aumentando così la rigiocabilità e la varietà del titolo. Altro cambiamento è la possibilità di scegliere il tipo di palco su cui far esibire i Vocaloid, abbandonando così i filmati preimpostati sullo sfondo. Una scelta che può piacere come no. I palchi sono divisi in tre categorie, Classic, Cute e Cool, e abbinando il giusto outfit col palco adeguato si potranno ottenere dei bonus extra! Durante una canzone ci sarà anche la possibilità di cambiare modulo nel bel mezzo della performance se si superano determinate condizioni. Ma a livello di gameplay la vera aggiunta sono le note Rush, che ci obbligheranno a premere ripetutamente il tasto indicato. Carina anche la possibilità di organizzare il proprio concerto scegliendo tre canzoni da eseguire in successione con un determinato punteggio da raggiungere. A livello tecnico abbiamo una fluidità stabile a 60 fps, le texture sono migliorate rispetto ai capitoli PS3 (ma non poi di molto) così come gli effetti di luce. Il nuovo rhythm game di SEGA sembra promettere molto bene!.» (pedruto)
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