Sottolineo anche questa volta che l'aspettativa che ho per i titoli sia frutto di gusti ed esigenze personali, per cui prendetele quel quello che è, ovvero un'espressione numerica di quanto credo potrà piacermi.
Ceylon
In Ceylon diventerete dei produttori di tè e il vostro obiettivo sarà quello di fare più punti degli avversari. Il gioco è totalmente guidato della carte: ogni turno ne avrete 3 da cui scegliere e dovrete giocarne una. Le carte hanno 2 azioni principali, 2 alternative e saranno il motore per interagire con la plancia.
La meccanica ricorda quella classica di Puerto Rico, ovvero la carta non fa fare l’azione solo al giocatore che la giocata, ma anche a tutti gli altri. Eppure Ceylon la rivisita in modo intelligente e intrigante: delle 2 azioni principali presenti sulla carta ne sceglierete una e la farete, mentre la seconda sarà ad appannaggio dei vostri avversari. Se non piacesse è sempre possibile decidere di fare una delle azioni alternative, che sono muovere il proprio personaggio sulla plancia o prendere 2 soldi.
La azioni principali sono:
- Piantare: semplicemente si mette un tassello sotto il personaggio e lo si contrassegna con uno dei propri counter. Mettere giù counter permette anche di liberare spazi per soddisfare contratti
- Raccogliere: potete raccogliere tè dal luogo in cui è il vostro personaggio e dagli esagoni adiacenti. A seconda del livello del territorio, potreste acquisire tè più pregiati.
- Commerciare: si soddisfa uno dei contratti, restituendo tè e acquisendo punti
- Contrattare con un consigliere: ogni regione ha un consigliere. Se decidete di fare questa azione, mettere un segnalino in questa regione e potrete usare il potere del consigliere per il resto della partita. Inoltre a fine partita parteciperete alla competizione per le maggioranze solo nelle regioni in cui avete un segnalino.
- Aumentare la vostra tecnologia: potete salire nel tracciato tecnologico e acquisire dei tassello monouso, che potete usare nel vostro turno come azione extra.
La partita finisce quando almeno un giocatore ha piantato tutti i tasselli o quando il mazzo di carte è finito. Si conteggiano a quel punto le maggioranze in ogni regione, si guarda chi ha più soldi e chi è più avanzato nel tracciato tecnologia.
Ceylon è un gioco piuttosto semplice: poche regole, si spiega in fretta, ma secondo me non è facile da vincere. Certo, le carte pescate fanno la differenza e indubbiamente una componente fortuna è presente, ciò nonostante ho l’impressione che l’abilità e le scelte facciano la differenza. Mi affascina la modalità di utilizzo l’utilizzo delle carte e la scelta di quale azione fare, consapevoli che è altrettanto importante non avvantaggiare troppo gli avversari con l'azione che si rende loro disponibile. E’ uno di quei giochi che sono tentato di pre-ordinare, anche se il buon senso mi spinge a provarlo prima di acquistarlo.
Raiatea
Quined Games, che la scorsa Essen ha presentato l’attesissimo Agra, che sfortunatamente non si è rivelato in linea con le mie aspettative, ci riprova con Raiatea. Anche in questo caso l’impatto visivo è davvero impressionante: copertina azzeccatissima, accattivante e plancia e componenti di prim’ordine.
Raiatea vi mette alla guida di una tribù Polinesiana con l’obiettivo di ingraziarvi gli Dei e prevalere così sulle tribù rivali. Il meccanismo su cui si basa il gioco ricorda quello di Puerto Rico: il giocatori di turno sceglie una delle 6 azioni disponibili e la svolge ottenendo un privilegio. A seguire, gli avversari hanno l’opportunità di farla a loro volta.
Le opzioni che avrete a disposizioni sono molte: ci sono due tracciati su cui salire, un mercato con cui interagire, delle perle da raccogliere, degli obiettivi da realizzare e delle carte da scegliere. Il tutto sembra abbastanza lineare e sa un po’ di già visto, per fortuna qualche meccanica fuori dai normali canoni c’è. Le carte sono principalmente di tre tipi: ci sono gli idoli, che forniscono punti a fine partita, tuttavia per farli attivare dovrete averne almeno 2 di uguali; gli assistenti vi forniscono un aiuto continuativo e inoltre hanno un potere monouso; gli incantesimi che possono essere molto potenti, ma in genere non sono così facili da lanciare.
Ogni assistente vi fornisce un 25% di ricevere un bonus ad inizio della rispettiva azione: dovete tirare un dato da 4 e se il numero che fate è uguale o minore al numero di rispettivi assistenti che possedete, avrete diritto al bonus.
Tra un normale turno e l’altro può essere necessario svolgere una cerimonia, una sorta di fase bonus in cui potete ottenere risorse e spendere quello che avete accumulato per soddisfare gli obiettivi che vengono progressivamente scoperti nei 3 totem nel lato in basso a destra della plancia. In questa momento si tiene anche la fase di sacrificio, che ritengo l’elemento più interessante del gioco: i giocatori possono inserire in diversi momenti in un sacchetto carte e mana e, in questa fase, il sacchetto viene svuotato, le carte ordinate per valore crescente e si verifica, in ordine da sinistra a destra, carta dopo carta, se la mana che i giocatori hanno inserito basta per attivarla. La carte sono contrassegnate con una graffetta che identifica il giocatore che le ha inserite e pertanto rischiate, se inserite un incantesimo troppo potente, che la mana per attivarlo non sia sufficiente. Sarete invece quasi certi di riuscire ad attivare una carta con un valore di attivazione basso, anche senza inserire alcuna mana e sfruttando quella degli avversari.
Dopo un determinato numero di turni la partita finisce, con il vincitore che viene scelto tra chi ha più punti.
Grafica e confezione a parte, non posso dire che il gameplay di Raiatea mi abbia così impressionato. L’elemento che mi crea qualche aspettativa è la meccanica del sacchetto e di come si lanciano gli incantesimi, visto che credo possa far nascere un intrigante tensione tra i giocatori, che non sono certi di vedere i loro sforzi premiati. Mentre trovo alquanto opinabile la meccanica che introduce il lancio del dado da 4. Raiatea offre comunque molte opzioni, senza diventare astruso e di difficile comprensione: Certo, impiegherete un po’ a spiegarlo, forse anche troppo per i miei gusti, ma sono convinto che mentre si gioca tutto dovrebbe filare liscio.
Fonti consultate: Boardgamegeek
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