Come si può facilmente dedurre dal mio avatar, Persona è una delle mie serie preferite e per questo accolgo ogni sua nuova iterazione con la classica felicità del fan sfegatato mista a quel pizzico di paura che si prova sempre quando, reduci da esperienze così intense nei capitoli precedenti, si teme che le proprie aspettative vengano deluse.
Il fatto che i vari giochi Atlus siano praticamente sempre in qualche modo collegati fra loro non è un segreto, certo, non è nulla di realmente importante per la trama, si parla solo di piccole citazioni più o meno nascoste che permettono di capire che "quelle date vicende" sono successe davvero "proprio in quel mondo", però sono il genere di fanservice da nerdacci che personalmente adoro. Non è che incontrare il prototipo di Vincent nel bar di Persona 3 o sapere che l'agenzia investigativa privata di Persona 2 sia gestita dai discendenti di Raido renda quei giochi migliori nè tanto meno le loro storie più interessanti, però riescono a farti sentire parte di un universo vivo ed immenso dove le vicende che stai affrontando, per quanto uniche e bizzarre siano, non sono poi così speciali. Tutta questa attenzione per i particolari però fa sorgere un problema: cosa è canonico e cosa non lo è? Passino pure le realtà parallele, soprattutto poi quando gli sviluppi di un universo influenzano l'altro, ma i capitoli inutili fatti solo per sfruttare un brand senza aggiungere nulla nè al panorama generale nè tanto meno alla stessa serie (anzi, finiscono pure per creare incongruenze) proprio non li sopporto...li capisco, sono pur sempre soldi facili, però ho difficoltà a mandarli giù.
PQ non l'ho ancora giocato (e, a meno che non me lo prestino, dubito vivamente che lo farò) quindi non so realmente come inserirlo o giudicarlo, ma il fascino del crossover era già stato egregiamente sfruttato con la serie Arena e quindi uno dei due perde completamente il senso di esistere. ATTENZIONE SEGUONO SPOILER SU PERSONA 3-4 (Arena e Ultimax compresi) La serie Arena, pur con i suoi difetti, porta avanti la storia in modo naturale e credibile, coerente sia con i capitoli 3-4 sia con la narrazione "universale" (esempio: Akihiko dice di voler diventare un poliziotto ed effettivamente in Trinity Souls lo ritroveremo proprio così) riuscendo quindi a creare un solido ponte di contatto fra due capitoli dall'enorme affinità, come dopotutto lo erano anche P1-2 (e infatti sappiamo tutti com'è andata a finire ;D). Qui cosa abbiamo? Non ne ho idea, non l'ho giocato e non mi sono informato, ma cosa mi devo aspettare da un titolo che ha Minato Arisato in copertina (quindi gli eventi di P3 non sono avvenuti? Stanno avvenendo?) e parte con un'incongruenza temporale che fa vedere i protagonisti delle due serie coetanei? Be' direi fanservice a gogò fine a sè stesso come neanche Ultimax nei suoi momenti peggiori è riuscito a fare (perchè anche se P4AU ha buttato gente che nel capitolo prima neanche si sapeva esistesse, almeno dava una spiegazione ed un contesto credibili). Chiedo a voi, persone che hanno giocato tutto, sono solo mie preoccupazioni inutili o PQ è davvero superfluo come sembra?
Che la storia non sia canon e che sia un prodotto nato per cavalcare il brand era risaputo.
Però se permettete il dover battere territori già battuti per potersi livellare a dovere è una cosa di cui ci si può sorprendere tipo con il primo o al massimo il secondo gioco di questo tipo in cui si imbatte, ma uno con un po' di esperienza dovrebbe essere SCONTATO che potrebbe essere necessario. Insomma non so voi ma a me non piace vincere facile, ma piuttosto arrivare ad un certo punto e di fronte al game over chiedermi "Cristo benevolente, come lo ammazzo 'sto coso?!"
Unlimited B8 Works (anonimo)
- 9 anni fa
00
Ma perché dite che non è canon? In una intervista di Giugno ai responsabili Atlus è stato spiegato che invece lo è.
Parlo da esterno, ma personalmente non condivido proprio i contro. Li trovo eccessivamente soggettivi. Sono tutte cose presenti in qualsiasi titolo della serie che può confermare chiunque non si sia limitato a giocare giusto a Persona 3 e 4 (che sono proprio gli episodi più introduttivi della serie SMT). Che poi, vorrei dire, si parla di difficoltà mal calibrata, ma ad oggi credo di non aver trovato un solo JRPG in cui questo non accade (ho finito recentemente Kingdom Hearts 3D, e fino al penultimo mondo, è stato di una facilità disarmante se confrontato con l'ultimo mondo, dove sono stato quasi costretto a grindare per ottenere mostri e tecniche più congrue ai boss finali). JM2C.
@Revil-Rosa La storia di Persona Q non è canonica. Questo gioco lo devi prendere così com'è, uno spin off slegato dai capitoli principali.
@BurningBridges Anche a me non piace vincere facilmente, infatti la modalità Safety è insulsa da giocare. Ma non mi piace nemmeno dover passare ore e ore a dover battere sempre i soliti nemici per salire di qualche livello e battere il boss. Per carità, è una cosa che, come dici anche tu, in questi giochi può capitare, però almeno non in ogni singolo dungeon! Anche perchè mentre livelli basta un pò di sfortuna che ti becchi il nemico più forte 2 volte di fila e rischi di gettare al vento tutto il tempo speso a livellare...
@ Unlimited B8 Works La canonicità di Persona Q mi sembra un tantino forzata comunque :/ In ogni caso grazie per la segnalazione!
@Sinestro Io di Jrpg con difficoltà ben calibrata ne ho giocati eccome. Rimanendo in tema Kingdom Hearts potrei citarti il Birth By Sleep ad esempio. Durante le battaglie contro i boss occorreva impegnarsi e stare attenti a schivare i vari colpi e contrattaccare al momento giusto. Tornando a Persona Q invece, per me è mal calibrato perchè anche le modalità Easy e Normal sono toste. È giusto che chi vuole andare avanti impegnandosi molto lo possa fare, come però è anche giusto che chi non ha voglia o non può per problemi di tempo, possa comunque godere del titolo in questione senza dover procedere a suon di insulti ai programmatori.
Pur essendo un amante dei titoli NIS (o anzi, forse proprio per quello) capisco chi non apprezza il grinding eccessivo, soprattutto quando il livello di difficoltà non è graduale e livellare significa semplicemente girare negli stessi posti uccidendo nemici piuttosto che "fare altro" mentre si sale di livello (subquest, item world, esplorazione ecc...). Un po' di livellaggio fine a se stesso, magari necessario anche perchè non si è trovata la strategia ottimale per il dato boss, ci sta però usare questo espediente ad ogni dungeon mi sembra eccessivo.
@Unlimited: Uhm, allora forse è la serie Arena a non essere canonica? Considerate le premesse di PQ e l'attenzione per i particolari di P4A non lo avrei mai detto...non è che PQ è canonico perchè giustificano il tutto con viaggi temporali+cancella memoria a tutti, vero? Boh, a questo punto temo che lo giocherò davvero.
@Revil-Rosa Esatto concordo con te. Un gioco deve essere difficile nelle modalità difficili e facile nelle modalità facili. Se ciò non avviene significa che i programmatori hanno sbagliato qualcosa. Comunque se sei un fan di Persona io te lo consiglio questo gioco
@roL Fosse l'inglese il problema principale di questo gioco... Capisci che già è un gioco di nicchia di per sè in Italia, se poi non me lo traduci (almeno i dialoghi) lo ammazzi definitivamente? Devi tenere conto che il mercato di questi giochi sulla nostra penisola è veramente ristretto. Se si sono messi a tradurre anche i Tales Of ci sarà un motivo.
Sono andato ad informarmi un pochino e...lol sembra ci siano davvero viaggi temporali e memorie cancellate XD A questo punto il valore di PQ nel "Atlusverse" si vedrà più avanti, per adesso la sua canonicità ha lo stesso peso del finale di Mario 2.
SPOILER SU PERSONA 3 Probabilmente a seconda della propria posizione in merito alla morte di Minato ci sarà chi lo apprezzerà di più o di meno, personalmente non lo vedo come un messia, bensì come un messaggero della tematica principale del suo titolo (la morte) e per questo, se mai dovesse tornare, P3 ai miei occhi diventerebbe un gioco di me**a.
Kuro (anonimo)
- 9 anni fa
05
-Eccessivo grinding e backtracking -Difficoltà mal calibrata
di tutti i difetti che può avere questo gioco, avete messo quelli più insensati. Il grinding eccessivo è parte della serie Persona; se non ti piace, ci sono RPG più adatti ai casual gamer. Ma che mi volevo aspettare da una recensione di Anime Click? ormai passo di qui solo per farmi qualche risata dalle boiate che scrivete
Saranno insensati per te, per il recensore evidentemente sono stati i punti che più hanno inciso negativamente sulla sua esperienza di gioco. Poi a te valutare se potrebbero essere per te un problema o meno, ci si limita semplicemente ad esporre la propria esperienza di gioco. Evidentemente ti sei limitato a leggere il voto finale e Pro e contro, mi pare che le cose siano spiegate in modo abbastanza dettagliato in sede di recensione. Ed inoltre, la recensione non è indirizzata solo a chi conosce già la saga, il gioco è acquistabile da tutti, quindi se per te il grinding eccessivo non è un problema, qualcuno che si approccia alla saga per la prima volta può trovarlo fastidioso. Se a te piace la saga persona e il relativo grinding, puoi semplicemente valutare che il difetta non intaccherà la tua esperienza di gioco.
Sulla boiate, vabbeh, anche qui è una questione di punti di vista, non mi pare che il tuo commento innalzi il livello della discussione e fornisca informazioni così utili alla stessa. Se dovessi valutare le boiate in questa pagina, non mi concentrerei sicuramente sulla recensione...
L'eccessivo grinding su Persona non c'è, al massimo solo su P1 :/ Sarei stato d'accordo se avessi detto nella saga SMT o un più generico Atlus (non ho giocato tutto la loro roba) ma i Persona sono tipo la loro serie più semplice e P3-4 sono i capitoli più tranquilli sotto questo punto di vista. Aggiungerei inoltre che "più tosto" non equivale neccessariamente a "più divertente" e che la difficoltà mal calibrata può anche significare un'impostazione stupida come, nel esempio della recensione, il poter incontrare nella stessa zona (vale per tutte le zone?) e con la stessa frequenza nemici al tuo livello e nemici fortissimi che ti massacrano.
Concordo con quello che dice Tacchan, la recensione è rivolta a tutti e così come "completamente in inglese" è un difetto che può far sorridere chi è abituato alla lingua, è giusto farlo presente per tutti quelli che non la conoscono. Tieni conto poi che, proprio perchè al giorno d'oggi ci sono moltissimi (j)rpg semplici, quando ne arriva uno più spartano farlo notare è il minimo.
Grinding eccessivo "parte della serie dei Persona"? Questa è bella, appunto Kuro mi sa che ti confondi con gli Shin Megami Tensei, o non sai proprio di cosa si parli. Ma oh, da chi legge solo voto e contro cosa dovremmo aspettarci (e purtroppo sono tanti), esiste metacritic dove c'è solo il voto, è stato creato apposta per chi come te non sa/vuole leggere (e quindi scrivere) più di 3 righe in croce.
Anyway non mi trovo tanto nella critica della sua "non portabilità", lo stesso si potrebbe dire per tanti altri del suo genere, e riempire di savepoints quello che è un dungeon crawler non so quanto lo migliorerebbe. Ma vabé, per me non è un problema passare 2 ore sul 3DS, per altri evidentemente si.
@Revil-Rosa Si. Purtroppo in tutti i labirinti ci sono mostri decisamente forti che se hai la sfortuna di incontrare due volte di fila potrebbero già lasciarti a secco di SP o addirittura ucciderti.
@TWINKLE È vero, per molti può non essere un problema. Anche per me fino a qualche anno fa non lo sarebbe assolutamente stato. Ho trovato comunque doveroso segnalarlo perchè conosco diverse persone che tengono conto anche di questo fattore.
Ma perché il grinding e il backtracking sono cose da pro gamer? Vabbé senti non dico niente perché già ti sei umiliato abbastanza da solo, quindi posso solo suggerirti di tornare a giocare a Barbie gira la moda, perché credo che il tuo livello di skill giusto quello ti consenta.
Premetto che ce l'ho ma devo ancora giocarlo (complice il fatto che per il compleanno mi sono usciti ben tre giochi che attendevo, tutti su 3DS), ma chi dice che il "grinding eccessivo" è parte di Persona, dovrebbe provare non dico Shin Megami Tensei Nocturne... ma anche solo Digital Devil Saga, poi vediamo se si ha ancora la forza di tornare qua a dirlo (quei giochi sono belli quanto complicati, ore ed ore a dannarsi anche solo per non perdersi durante i dungeon con attacchi casuali a manetta).
Comunque è giusto valutarlo come un contro, perché non a tutti piace il grinding eccessivo (io porto i personaggi al livello "paritario" del boss, e me la gioco di strategia con tutto il team di pari passo. La vera sfida è dannarsi per trovare il punto debole, e non "oneshottarlo" perché sei dieci livelli avanti all'avversario). Delle volte ho avuto più difficoltà con delle shadow classiche rispetto ai boss .__. soprattutto le shadow speciali di persona 3. Senza scomodare reaper, quel disgraziato per fortuna si può evitare.
In sintesi, è giusto prenderlo più come difetto che come pregio, poi sta al punto di vista del giocatore, capire quanto è "pesante". Per fortuna la Atlus sa invogliarti ad andare avanti, con delle signore trame.
Il fatto che i vari giochi Atlus siano praticamente sempre in qualche modo collegati fra loro non è un segreto, certo, non è nulla di realmente importante per la trama, si parla solo di piccole citazioni più o meno nascoste che permettono di capire che "quelle date vicende" sono successe davvero "proprio in quel mondo", però sono il genere di fanservice da nerdacci che personalmente adoro.
Non è che incontrare il prototipo di Vincent nel bar di Persona 3 o sapere che l'agenzia investigativa privata di Persona 2 sia gestita dai discendenti di Raido renda quei giochi migliori nè tanto meno le loro storie più interessanti, però riescono a farti sentire parte di un universo vivo ed immenso dove le vicende che stai affrontando, per quanto uniche e bizzarre siano, non sono poi così speciali.
Tutta questa attenzione per i particolari però fa sorgere un problema: cosa è canonico e cosa non lo è?
Passino pure le realtà parallele, soprattutto poi quando gli sviluppi di un universo influenzano l'altro, ma i capitoli inutili fatti solo per sfruttare un brand senza aggiungere nulla nè al panorama generale nè tanto meno alla stessa serie (anzi, finiscono pure per creare incongruenze) proprio non li sopporto...li capisco, sono pur sempre soldi facili, però ho difficoltà a mandarli giù.
PQ non l'ho ancora giocato (e, a meno che non me lo prestino, dubito vivamente che lo farò) quindi non so realmente come inserirlo o giudicarlo, ma il fascino del crossover era già stato egregiamente sfruttato con la serie Arena e quindi uno dei due perde completamente il senso di esistere.
ATTENZIONE SEGUONO SPOILER SU PERSONA 3-4 (Arena e Ultimax compresi)
La serie Arena, pur con i suoi difetti, porta avanti la storia in modo naturale e credibile, coerente sia con i capitoli 3-4 sia con la narrazione "universale" (esempio: Akihiko dice di voler diventare un poliziotto ed effettivamente in Trinity Souls lo ritroveremo proprio così) riuscendo quindi a creare un solido ponte di contatto fra due capitoli dall'enorme affinità, come dopotutto lo erano anche P1-2 (e infatti sappiamo tutti com'è andata a finire ;D).
Qui cosa abbiamo? Non ne ho idea, non l'ho giocato e non mi sono informato, ma cosa mi devo aspettare da un titolo che ha Minato Arisato in copertina (quindi gli eventi di P3 non sono avvenuti? Stanno avvenendo?) e parte con un'incongruenza temporale che fa vedere i protagonisti delle due serie coetanei? Be' direi fanservice a gogò fine a sè stesso come neanche Ultimax nei suoi momenti peggiori è riuscito a fare (perchè anche se P4AU ha buttato gente che nel capitolo prima neanche si sapeva esistesse, almeno dava una spiegazione ed un contesto credibili).
Chiedo a voi, persone che hanno giocato tutto, sono solo mie preoccupazioni inutili o PQ è davvero superfluo come sembra?
p.s. Ottima recensione!