Altra serie che mi piacerebbe giocare in Italiano, ma scommetto che nonostante sia uscita su Steam, nessuno sta lavorando ad una traduzione amatoriale, vero?
Enzo (anonimo)
- 8 anni fa
10
Chiedo scusa, avrei un osservazione da fare. Ultimamente sempre meno aziende si occupano dell'importazione dei videogiochi, e le poche rimaste faticano a trovare le risorse necessarie solo per far giungere una copia fisica di un gioco nei supermercati o negozi specializzati, è il caso della distribuzione europea di idea factory e marvelous (chi ama la serie dovrebbe capire che sono anche personaggi del gioco .) . La maggior parte dei giochi Giapponesi importati e venduti in retail sono quasi tutti curati dalla NISA o dalla Bandai che non potendo selezionare tutti i titoli ne devono scegliere una ristretta quantità su cui, in un certo senso, scommettono (e non sempre bene, non sempre male) il proprio capitale.
Il motivo per cui non c'è una localizzazione è proprio questo, anzi ci sono sempre meno persone nel settore, sempre più giocatori casuali (ossia persone che hanno le risorse economiche per permettersi una console ed un collegamento ad internet, ma che non hanno un vero interesse nel gioco o si aspettano che i giochi scendano o salgono al livello delle loro aspettative).
Per tanto io penso che la non localizzazione resterà un problema statico, indiscutibile, e comunque di poca importanza per i fan più accaniti (che alla fine sfortunatamente costituiscono gli unici giocatori) che conosceranno sicuramente l'inglese con anni di esperienza.
Non dico che tutti dovrebbero imparare l'inglese, ma segnare come "difetto" o "contro" non ne vale esattamente la pena.
Aether (anonimo)
- 8 anni fa
00
Quoto quanto detto dall'utente sopra, allegando una seconda considerazione. Data la profonda differenza nel genere dei role-playing game, non sarebbe più opportuno adottare diverse metrature nei vari giudizi? Considerato che ormai pare che in Italia sia la norma additare la narrazione "visual novel" come lunga e tediosa, non è forse vero che è caratteristica intera di questo sistema la struttura complessa? Le visual novel - o gli rpg che sfruttano lo stesso stile per la componente narrativa - saranno sempre con massiccia presenza di testo. Si può muovere giudizi sull'entità di determinati eventi - da contestualizzare poi all'ambientazione o personaggi - ma limitarsi alla lunghezza pare sinonimo di poca professionalità.
Consiglio poi, al termine, di rivedere quanto scritto nel brevissimo sunto della trama: quando si descrive il gruppo Gold Third si attribuisce loro il titolo di CPU, cosa errata come la presentazione di quanto accade in quell'arc di trama.
@Enzo Sono molto ignorante riguardo le logiche di mercato ma mi fido della tua spiegazione, che ha decisamente una logica. Allo stesso tempo però, per quanto le mancate localizzazioni possano essere giustificate, secondo me restano comunque un difetto, perché con tutte le scusanti possibili, ci saranno molte persone che non compreranno questo gioco a causa di questa mancanza. Poi sai, fosse stato un gioco con pochi dialoghi ci si poteva passare sopra, ma la mole di dialoghi è davvero abbondante, se non si conosce la lingua non ci si può godere la storia né capire i personaggi, quindi può essere un grosso limite. Inoltre, come già hanno fatto spesso gli altri colleghi, vi invito a non prendere quei contro come difetti in assoluto che sconsigliano l'acquisto del prodotto, anche perché ogni contro ha un peso diverso (ad esempio per me è molto più problematica una trama noiosa o che fa acqua da tutte le parti, che non la mancanza dell'italiano). Grazie comunque per le tue osservazioni sulla questione.
Shallie (anonimo)
- 8 anni fa
00
Visto che siamo in tema mi sento di dire alle persone che si lasciano scoraggiare dalle localizzazioni unicamente in inglese di tentare a comprare ugualmente qualche titolo. Io l'inglese l'ho imparato in questo modo, giocando ai videogiochi della serie atelier... troppo belli secondo me per perderli per la mancanza dell'italiano, mi sono giocato in tutto 7 giochi della serie tutti in inglese di cui i primi 4 con dizionario alla mano ( che continuavo a guardare a raffica non capendo metà dei termini ). Risultato: ho giocato dei giochi meravigliosi e ho imparato una lingua.
Molti gdr giapponesi magari costano tanto all'uscita ma dopo pochi mesi li tirano dietro alla gente ( molti atelier adesso con 12 o 19 euro li porti a casa ) e potrebbero valere il tentativo.
Se aumentassero le vendite e quindi i guadagni delle compagnie non sia mai che in futuro aumentino anche i giochi in italiano !
Enzo (anonimo)
- 8 anni fa
00
Certamente avevo sottinteso quello che hai specificato, avrei dovuto anche io esprimermi in modo da evitare che si potesse intendere il contrario.
In ogni caso però le traduzioni in italiano per un gioco con una massa di dialoghi molto grandi sono impossibili, oltre per le ragioni che ho citato sopra, ma anche per una questione di tempo. Basti considerare che uno dei giochi della serie Sora no kiseki sia uscito in inglese per Psp (occhio, psp!) solo di recente per le continue richieste dei fan più accaniti che non potevano contare su traduzioni proprio per la mole di (se non erro) due milioni di caratteri (giapponesi).
Chiedere l'italiano per un gioco con una storia profonda non è solo impossibile per motivi di tempo, ma anche perché non ci sono più centri di doppiaggio / traduzione, e quel che è peggio è che si decide di tradurre solo giochi con un impatto largo come i multi-player proprio perché il ragionamento sbagliato che fanno le case di distribuzione è "se l'esperienza di gioco è compromessa, traduciamo" questo perché creare un gioco multi-player significa investire più denaro nei server, si può capire che è una scelta simile al commento della finale di calcio. Mentre una partita fra squadre sconosciute (quindi giochi che di per se sono poco conosciuti o con un impatto gioco-giocatore più basso) viene al più subbata in inglese per rendere immediatamente disponibile la visione.
L'ideale sarebbe avere la traduzione in inglese già alla fonte, quindi in fase di produzione, ma i giapponesi hanno scarsa conoscenza dell'inglese perciò preferiscono lasciare un esorbitante lavoro ai distributori.
Poi la cosa che guasta l'esperienza ancora di più è stata una profonda crisi nel settore videoludico dovuta alla affermazione dei giochi next gen (2006 circa) che hanno ucciso il mercato dei giochi più di nicchia. Dopo questo disastro nessuno ha più il coraggio di creare o rielaborare videogiochi che non siano mainstream come i fifa, i cod ecc.
Correggetemi se sbaglio... ma localizzazione a parte non esiste una distribuzione italiana. C'è la versione europea, c'è il gioco con copertina e manuale italiano ma non c'è distribuzione italiana. Almeno nei canali ufficiali. Ho chiesto a negozi e distributori ma nessuno lo ha.
No, non esiste una distribuzione italiana. Prima la Idea Factory passava per la Nis America che a sua volta passava per la Koch (prima Bandai), ora invece fanno tutto loro, con il limite però di non poter contare sulla distrubizione al dettaglio.
ximpalullaorg (anonimo)
- 8 anni fa
00
Non posso che essere in disaccordo. Sostanzialmente sono rimasto molto deluso da questo titolo (premetto che ho giocato la versione giapponese, anche perché gli adattamenti - localizzazione in italiano vuol dire un'altra cosa - di IFI sono piuttosto penosi). Intanto la storia risente troppo di essere divisa in tre, Uzume è un personaggio blando per non dire di peggio.
Inoltre, per motivi che non posso spiegare in dettaglio (per evitare spoiler) le dee classiche risentono molto di alcune scelte fatte nel capitolo a loro dedicato. Che dire dei nuovi personaggi, i Gold Third? La loro importanza è quasi nulla. Per non parlare dei "cattivi"...
A questo si aggiungono dei limiti strutturali della serie, come lo scarso peso del Disc Make System, per fare un esempio. In alcuni casi si arriva addirittura ad un peggioramento (i membri fuori party non guadagnano più esperienza a meno di non equipaggiare un chip che si ottiene solamente quasi alla fine del gioco). D'altro canto il nuovo sistema di battaglia "posizionale" funziona abbastanza bene.
In sintesi, rispetto a Neptune V è stato un mezzo passo falso.
@Aether So bene che le visual novel hanno per natura tanti dialoghi, le gioco e mi piacciono (altrimenti non le giocherei), però non è che data la loro natura possono permettersi di fare dialoghi non interessanti o troppo lunghi, perché se finiscono per annoiarti anziché farti entrare ancora di più dentro la storia e ai personaggi, allora stanno fallendo il loro scopo. Il problema non è un dialogo lungo in sé, va bene ma deve essere interessante e adatto al contesto, perché se siamo in una parte di trama in cui vuoi sapere il perché e il per come di certe situazioni, mettere in mezzo dialoghi di aria fritta anziché farti andare avanti, per me non va bene, si spezza troppo il ritmo, in quel momento non è quello che mi interessa. Lungo sì ma funzionale al contesto in cui si esprime.
Riguardo le Gold Third, hai ragione, non sono delle CPU, ma riguardo la trama del loro capitolo, all'inizio dell'arco quello succede, sconfiggono le 4 per prenderne le rispettive nazioni. Che poi sia realmente questo, che ci sia qualcosa dietro, che finisca così o meno, non è da dire in questo contesto, quello è semplicemente il primo hint che viene dato da questi personaggi. Se mi sono persa qualcosa correggimi pure, anzi, ti ringrazio per l'appunto.
@Shallie Io la penso come te, pensa che dopo FF7 non avevo giocato più rpg che non fossero in italiano perché mi sembrava di non riuscire a godermi le trame, poi arrivò Persona 3, mi ci buttai e da lì non ebbi più "paura" dell'inglese, anzi, devo dire che ne ho imparato molto di più con i videogiochi che non a scuola. Allo stesso tempo però, la prima cosa che faccio quando consiglio qualche gioco, è avvertire se sia tradotto o meno in italiano, perché purtroppo non tutti hanno padronanza dell'inglese o se ne hanno il minimo che basta per capire i dialoghi (che fondamentalmente sono sempre semplici, mica trattati di filosofia) trovano una rottura doversi un minimo "impegnare" per leggere. Me ne accorgo pure con gli anime, su AC stesso tanta gente non guarda anime subbati in inglese perché non sa la lingua o perché trova uno sbatti il dover tradurre.
Aether (anonimo)
- 8 anni fa
00
No, questa supposizione è inesatta. Evitando ogni esame di dettagli occulti o successivi, limitandosi all'event specifico a scopo di recensione, sono le stesse Gold Third a dichiarare di "non avere alcuna intenzione di prendere il controllo del continente" come anticipato da S. È poi C. a proseguire "Ho sempre desiderato affrontare una CPU".
Guardando quindi il solo dialogo pre-combattimento non si hanno elementi per sospettare un tentativo di rivoluzione. Ricordando poi il primo Neptunia si potrebbe considerare come insufficiente la pura sconfitta di una CPU per la perdita della sua "sovranità" e i successivi offrono altri elementi a sostegno. Si trattava poi di un semplice torneo, non di una guerra come presente nel terzo capitolo della serie.
Procedendo con un esame più attento - segnalo SPOILER data la citazione di eventi successivi - sono le stesse G.T. a ricordare come non avessero alcun fine. Dopo la sconfitta le CPU vengono direttamente dimenticate e sostituite dalle Gold quasi come se queste fossero "tappabuchi involontari". C-sha quasi lascia immediatamente il comando, sintetizzando alcuni dialoghi ne esce questa riflessione: "non ho introdotto io il sistema politico/economico di questa nazione, quando mi sono risvegliata dopo il nostro duello era già presente. Il mio scopo è scoprire il vero responsabile, così da far luce sulla vicenda". Le altre seguono pensieri comuni, anche se con circostanze differenti.
Insomma, il tentativo di "paradosso temporale" proposto dalla IF è un po' instabile nei presupposti pur cercando di funzionare nelle conseguenze.