Alex Kidd in Miracle World
“Alex Kidd in Miracle World” è il primo capitolo della serie, uno dei platform più iconici dei suoi anni, nonché uno dei videogiochi simbolo del SEGA Master System. Ad oggi rimane un gioco sorprendente sotto diversi aspetti, ma rispetto ad altri platform famosi del periodo, “Super Mario Bros.” su tutti, il peso degli anni si sente di più.
Partendo dai punti forti, il gioco è davvero splendido graficamente, con dei colori vivi e una grande varietà negli scenari di gioco. La colonna sonora è un altro aspetto peculiare del titolo, davvero molto orecchiabile. Ma il fiore all’occhiello sta nel gameplay, molto vario e sfaccettato, certamente più ricco di altri platform dello stesso periodo, in grado di valorizzare e differenziare ogni livello proponendo sempre una nuova sfida.
Purtroppo, vi è un punto su cui il gioco non è invecchiato bene, i controlli. In un platform la precisione dei movimenti e la padronanza del personaggio sono tutto, ma qui la sensazione costante è che Alex si muova in modo troppo sfuggente. Ciò si rivela particolarmente frustrante nel castello finale, pieno di trappole e insidie che per essere affrontate in modo corretto avrebbero necessitato di un sistema di movimento migliore.
In conclusione, “Alex Kidd in Miracle World” è un titolo che vale la pena riscoprire, per tutti i retrogamers e soprattutto per gli amanti dei platform, ma attenzione, la difficoltà è molto alta e nelle battute finali diventa piuttosto sbilanciata, fattore di cui non posso non tenere conto. Tuttavia, la varietà dei livelli e del gameplay, valgono certamente la sfida.
Partendo dai punti forti, il gioco è davvero splendido graficamente, con dei colori vivi e una grande varietà negli scenari di gioco. La colonna sonora è un altro aspetto peculiare del titolo, davvero molto orecchiabile. Ma il fiore all’occhiello sta nel gameplay, molto vario e sfaccettato, certamente più ricco di altri platform dello stesso periodo, in grado di valorizzare e differenziare ogni livello proponendo sempre una nuova sfida.
Purtroppo, vi è un punto su cui il gioco non è invecchiato bene, i controlli. In un platform la precisione dei movimenti e la padronanza del personaggio sono tutto, ma qui la sensazione costante è che Alex si muova in modo troppo sfuggente. Ciò si rivela particolarmente frustrante nel castello finale, pieno di trappole e insidie che per essere affrontate in modo corretto avrebbero necessitato di un sistema di movimento migliore.
In conclusione, “Alex Kidd in Miracle World” è un titolo che vale la pena riscoprire, per tutti i retrogamers e soprattutto per gli amanti dei platform, ma attenzione, la difficoltà è molto alta e nelle battute finali diventa piuttosto sbilanciata, fattore di cui non posso non tenere conto. Tuttavia, la varietà dei livelli e del gameplay, valgono certamente la sfida.
