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Fabbrizio_on_the_Road

Piattaforma: Game Boy Advance --- Voto 8,5
“Castlevania: Circle of the Moon” è il primo capitolo della serie a sbarcare su GBA, nonché il primo tentativo di replicare quella formula quasi perfetta che si era precedentemente vista in “Castlevania: Symphony of the Night”. Si tratta di un gioco complessivamente riuscito e fino a questo punto, di gran lunga il capitolo portatile migliore per questa serie. Vi è comunque qualche sbavatura che, pur non compromettendo l’esperienza offerta, allontana il gioco dall’olimpo dei migliori titoli della serie, al quale avrebbe in alternativa sinceramente potuto ambire.

Come quasi sempre per questa saga, anche in questo caso siamo di fronte ad un gioco che cerca di valorizzare al meglio le capacità tecnologiche della piattaforma che lo ospitava e considerando che “Circle of the Moon” era uno dei titoli di lancio del GBA, appare sorprendente quanto fosse valido sotto il profilo tecnico. Ancora oggi conserva un aspetto dignitoso grazie a delle scelte stilistiche e grafiche che, come si è già visto anche per i capitoli precedenti, hanno saputo invecchiare molto bene. Ispirata la colonna sonora, nonostante gli ovvi limiti sonori della portatile di Nintendo. In particolare, il tema del menù principale “Reponse of Souls” è davvero memorabile, ma di tracce buone ce ne sono parecchie.

Per quanto concerne il gameplay, ancora una volta siamo di fronte ad un gioco estremamente divertente e stimolante, che come già detto cerca di riproporre efficacemente la formula da Metroidvania, senza rinunciare tuttavia a qualche tocco di originalità. Il sistema DSS, che consente di potenziare la frusta combinando le carte raccolte durante l’avventura, è stata un’idea davvero geniale e creativa. Gli altri aspetti positivi del gameplay erano bene o male già presenti in SOTN.
La mappa di gioco dimostra una buona realizzazione in termini di level design con giusto qualche ingenuità (penso ai punti di teletrasporto, piazzati abbastanza male). Ricordarsi dove si è stati, dove andare e quando tornare in certi luoghi risulta quindi abbastanza intuitivo senza la necessità di alcuna spiegazione in merito. Le fasi esplorative sono al centro del gioco e sanno dare grandi soddisfazioni.

“Castlevania: Circle of the Moon” avrebbe davvero potuto ambire a essere uno dei migliori capitoli della saga, e anche se ci è andato molto vicino, soffre di qualche piccolo problema che lo allontana dai punti più alti raggiunti da alcuni giochi precedenti. I controlli infatti sono abbastanza rigidi, non tanto quanto i primi capitoli per NES o GB, ma comunque lontani dalla comodità e reattività che si erano viste in alcune delle ultime uscite. Inoltre, se è vero che il sistema DSS è molto intrigante e originale, risulta piuttosto fastidioso il modo in cui si possono ottenere le carte che lo mettono in funzione. Queste, infatti, si possono unicamente raccogliere dopo la sconfitta di alcuni nemici specifici, ma si tratta di drop molto rari e poco intuitivi. Il che rischia di consegnare al giocatore un’esperienza in parte sbilanciata, troppo influenzata dalle carte che si è riusciti a trovare o meno.

Nonostante questi problemi, “Castlevania: Circle of the Moon” è un ottimo gioco, tecnicamente splendido, con delle buone musiche, e con una formula da Metroidvania che viene riproposta efficacemente, su alcune cose con delle aggiunte interessanti, ma a volte con qualche compromesso di troppo. Ancora una volta però, il gusto della progressione e della sfida ha saputo catturarmi come poche altre saghe hanno saputo fare con questa qualità e continuità. Consiglio di recuperarlo all’interno della recente “Advance collection” uscita su tutte le piattaforme moderne, che riesce in parte a controbilanciare alcuni dei problemi descritti sopra.